OPERAIO MUORE SUL LAVORO A SANTA MARIA DI LEUCA
(Rdl)______Grave incidente sul lavoro questa mattina a Santa Maria di Leuca. Un operaio di 58 anni, Francesco Panzarino, di Bitonto, è morto, travolto dalle macerie di un solaio crollatogli addosso, che hanno invece risparmiato gli altri due colleghi al suo fianco, durante la ristrutturazione di una antica palazzina, che sarà adibita a Museo del corallo bianco. Per l’ uomo, dipendente di un’impresa di Bari che si e’ aggiudicata l’appalto bandito dal Comune, e’ stato non c’è stato niente da fare: è stato liberato dai detriti dai vigili del fuoco, ma è apparso subito in gravissime condizioni ed i sanitari del 118 non sono riusciti a rianimarlo.
Il suo corpo si trova ora nella camera mortuaria del ‘Vito Fazzi’ di Lecce.
La magistratura aprirà un ‘indagine per accertare eventuali responsabilità.
Category: Cronaca
Ancora una volta purtroppo constatiamo come, dietro il tema dell’edilizia scolastica e delle opere pubbliche in genere, possano nascondersi problematiche e insidie di vario tipo che, se sottovalutate, possono poi sfociare in episodi tragici come quello del crollo di parte della struttura dell’ex edificio scolastico di Santa Maria di Leuca, in ristrutturazione, che ha travolto e ucciso un operaio edile di 58 anni, Francesco Panzarino, alla cui famiglia è rivolto tutto il nostro cordoglio e la nostra solidarietà.
Quest’avvenimento si verifica dopo l’altro noto episodio della scuola di Ostuni, appena ristrutturata, in cui si è sfiorata la tragedia ai danni di due alunni e di una maestra.
Ancora una volta, la nostra Organizzazione sindacale è costretta a ribadire come sui cantieri edili pubblici, a causa di una perdurante crisi economica, rischia di prevalere la logica del massimo ribasso e dei lavori fatti in economia: logica che spesso si basa sulla mancata applicazione dei contratti nazionali di categoria e delle norme di sicurezza.
La Fillea Cgil Lecce è impegnata a diffondere la cultura della sicurezza sui cantieri, grazie anche al prezioso lavoro dei Rappresentanti dei Lavoratori Territoriali e degli Enti Bilaterali edili, ma spesso le ragioni di tragedie quella di oggi sono da ricercare in altri fenomeni che andrebbero maggiormente monitorati, come le fasi di aggiudicazione degli appalti.
Oggi la deregolamentazione del mercato del lavoro, causata dalla riforma del governo (il cosiddetto Jobs act) rischia di favorire l’utilizzo di forme di lavoro accessorio, elusive dei Contratti collettivi nazionali, come le “false partite IVA”, voucher e contratti a tempo determinato e senza tutele che fanno risparmiare le imprese esecutrici dei lavori e, al contempo, rendono più ricattabili i lavoratori che difficilmente avranno la possibilità di chiedere, attraverso i propri rappresentanti, miglioramenti delle proprie condizioni di lavoro sui turni, sugli orari e sulla sicurezza.
È inaccettabile che le stazioni appaltanti che utilizzano risorse pubbliche, pur di risparmiare, pongano in secondo piano gli aspetti riguardanti la regolarità del “lavoro”, perciò è opportuno che le istituzioni, gli organi di vigilanza e gli enti locali siano più attenti e vigili al fine di arginare anche questo fenomeno delle morti sul lavoro dove a pagare è quasi sempre l’anello più debole del sistema, ossia il lavoratore.