TUTTI FUORI DAL MARE! FLASH MOB CONTRO GLI SCARICHI NELLA RISERVA NATURALE A TORRE GUACETO
di Emanuele Lezzi___________
Vedere per 2 km centinaia di persone che escono dall’ acqua tutte insieme ed incrociano le braccia in segno di protesta, sono immagini che lasciano il segno. Poi mano nella mano, per dare un segnale a difesa della riserva naturale di Torre Guaceto, si riversano lungo tutta la battigia.
E’ accaduto ieri intorno alle 11, di domenica 16 agosto, sulla spiaggia di Punta Penna Grossa dove, alcuni comitati tra cui #SaveTorreGuaceto, hanno organizzato il flash mob per protestare contro lo scarico a mare, in area protetta, del depuratore fognario.
Un’enorme catena umana ha così nuovamente rotto il silenzio intorno alla vicenda che da mesi vede impegnati i comitati civici che combattono contro lo scarico a mare del depuratore fognario dei comuni di San Michele Salentino e San Vito dei Normanni. Scarico che si riversa in una zona protetta di area A, dunque dove non è possibile nemmeno fare il bagno.
“É essenziale ottenere subito il blocco dello scarico – dicono alcuni attivisti – il tubo va chiuso… dal 21 settembre 2014 ad oggi… ogni giorno… vengono scaricati 5 mila tonnellate di reflui depurati… nel canale reale e quindi nella riserva naturale dello stato e nel parco marino di Torre Guaceto”
La cosa che più rammarica i cittadini in protesta, è che lo scarico è stato autorizzato da Acquedotto Pugliese e dalla Regione Puglia, che così facendo rischia di trasformare una riserva naturale in uno dei siti tra i più inquinati e dannosi per la posedonia della Puglia. Si rischia infatti di distruggere l’ecosistema creato dalla posedonia, perché soggetta in questo modo ad un regime ipertrofico, con danni che rischiano già oggi di essere irreversibili.
“Quello che noi stiamo combattendo a Torre Guaceto – ci dice Pasquale Cretì (vice presidente del Comitato Nazionale per la Salvaguardia di Torre Guaceto) – è che con lo scarico a mare arrivano nutrienti dannosi per la posidonia che invece potrebbero essere utilizzati positivamente in campo agricolo. I livelli di escherichia coli misurati da Legambiente in quel posto, sono naturali dell’ecosistema riserva. Il vero problema di torre guaceto sono invece le enormi quantità di fosforo e azoto che, creando un regime ipertrofico, stanno di fatto ammazzando la posidonia oceanica, proprio ciò che fa di Torre Guaceto, zona SIC (Sito di Interesse Comunitario)”.
Dal Forum dei Comitati è stato anche richiesto per fine ottobre un incontro con il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Nel frattempo le richieste principali già da oggi sono chiare: chiusura immediata del tubo, l’utilizzo delle acque reflue per uso agricolo e costituzione del Parco del Canale Reale che parte dalle sorgenti ubicate a Villa Castelli e arriva al mare.
Attendiamo ora le risposte delle istituzioni.
Grazie ad Emanuele Lezzi, per l’interessamento e per la corretta, finalmente, informazione.
Il tubo che noi vogliamo chiudere non rende sporco il mare ma uccide le specie vegetali che in esso crescono. Ecco forse perchè il problema è stato preso sottogamba, qualcuno pensava che, non attaccando direttamente l’uomo, lo scempio poteva passare inosservato.
Ulteriore precisazione che prende spunto dalla puntualizzazione del giornalista, il Comitato si dissocia formalmente da quanto dichiarato da Legambiente su Torre Guaceto.
Ci stiamo muovendo per, grazie agli organi competenti, far venir fuori la verità. Quei livelli di escherichia coli riportati nel report di Goletta Verde, sono propri dell’ecosistema riserva, infatti i campionamenti sono stati eseguiti in una zona interna, a terra. Non rappresentano nessuna forma di inquinamento. Legambiente non ha campionato in mare come avrebbe dovuto fare.
Infine, un enorme grazie a chi ieri si è voluto unire a noi per manifestare e mettere in evidenza, ancora una volta, quanto la riserva sia amata dalla gente. Giù le mani da Torre Guaceto!
Speriamo che quello che abbiamo visto quì non resti solo un ricordo…
https://youtu.be/iNF4Twb6JjU