TRUFFA SUI FONDI AGRICOLI EUROPEI, DUE ARRESTI A LECCE
(t.l.)______Un meccanismo rodato per appropriarsi di fondi dei finanziamenti della Comunità europea, questo il contesto, purtroppo non nuovo, in cui si muovevano. La novità, il fatto che la proprietà dei terreni era letteralmente inventata dal nulla.
Associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato e del bilancio dell’Ue, infatti, e falsità materiale e ideologica commessa sono le accuse con cui questa mattina sono stati arrestati due imprenditori di Surbo, Giovanni De Matteis (foto in basso) e Vincenzo Cagnazzo (foto in alto), ritenuti i capi di un’ associazione criminale. Oltre a eseguire gli arresti disposti dalla procura della Repubblica di Lecce, che ha concesso i domiciliari, gli agenti della Guardia di Finanza hanno inoltre sequestrato ai due circa 800.000 euro.
Ci sono inoltre altre quattro persone denunciate, ritenute complici degli arrestati
Secondo l’ accusa, i due avevano creato un insidioso sistema di frode attraverso cui riuscivano a percepire indebitamente contributi all’agricoltura erogati dall’AGEA, l’ agenzia italiana che si occupa dell’ erogazione dei fondi europei: dichiaravano falsamente la disponibilità di terreni di proprietà di Enti pubblici e di soggetti privati ubicati sul territorio nazionale, fra Puglia, Basilicata, Emilia Romagna, Lazio e Sicilia, terreni confiscati alla criminalità organizzata e affidati alla gestione di organizzazioni di volontariato.
Le indagini erano state avviate nel mese di ottobre del 2013 dagli specialisti del Nucleo di Polizia Tributaria di Lecce.
L’attività investigativa ha disvelato l’esistenza di un gruppo criminale capeggiato dal responsabile di un “Centro di Assistenza Agricola”, con sede in Surbo, e di un agronomo con studio professionale presso la stessa sede del centro, i quali, avvalendosi dell’apporto fornito dai restanti componenti l’organizzazione, tutti legati fra loro da vincoli di parentela, avevano formato centinaia di atti falsi, per lo più autocertificazioni e contratti di comodato ad uso gratuito, attestanti la conduzione di terreni appartenenti ad Enti Pubblici e soggetti privati. Tali domande, munite dei visti di conformità falsamente apposti dallo stesso responsabile del Centro, venivano trasmesse all’AGEA al fine di percepire finanziamenti all’agricoltura, accreditati sui conti correnti dei fittizi conduttori e poi ripartiti tra gli associati.
I finanzieri, con una complessa indagine avviata con il sequestro della documentazione presso il centro e le abitazioni private dei componenti il sodalizio, proseguita con l’esecuzione di riscontri presso i reali proprietari dei terreni, hanno dimostrato la falsità degli atti allegati alle circa centocinquanta domande inoltrate nel periodo dal 2009 al 2014.
La truffa protrattasi per circa otto anni ha permesso di intascare oltre 800.000 euro che i finanzieri hanno intercettato sui conti correnti personali e aziendali degli arrestati.
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