CONTINUANO LE NOMINE PERSONALISTICHE DI MICHELE EMILIANO PAGATE CON I SOLDI PUBBLICI / Si ringrazia la Regione Puglia per averci fornito i ‘consulenti’ del presidente
(g.p.)______Dopo la compagna convivente, diventata sua addetto stampa
e altri due funzionari di partito, aggregati come suoi consulenti
Michele Emiliano continua a circondarsi di collaboratori personali, in un vero e proprio gabinetto di regia interno, una specie di giunta parallela, pescando fra i funzionari del Pd e facendoli diventare funzionari regionali a spese della collettività. Soldi che potevano essere spesi nel sociale certo meglio, dal momento che si tratta di incarichi per professionalità di cui la Regione Puglia già abbonda, di dirigenti e funzionari già dipendenti e che quindi non sarebbero costati nulla.
Una vera e propria nota dolente, che qualche, chiamiamola così, “perplessità” ha pure sollevato, subito stroncata dallo stesso presidente.
Con veemenza maggiore, l’ ultima volta, parlando a Taranto, in quella boutade propagandistica che fu giorni fa la prima così detta riunione della giunta. Nel corso del suo show personale, Michele Emiliano non solo si auto – assolse, ma accreditò il suo operato in merito come una specie di atto dovuto e di tradizione consolidata nei suoi trascorsi.
Sarà. Noi di leccecronaca.it non ci rassegniamo. Tanto più dopo la nuova nomina di oggi, di cui non c’è ancora comunicazione ufficiale, ma che siamo in grado di anticipare.
Si tratta di un nuovo consulente, Domenico De Santis (secondo da destra, con i microfono nella foto), 33 anni, di Bari, ex segretario organizzativo del Pd, come tale addentro alla macchina delle primarie, e direttore della sua campagna elettorale nelle recenti regionali, adesso chiamato in Regione a occuparsi dei “rapporti con il Parlamento”. Che ci sia bisogno di qualcuno che si occupi dei rapporti fra Camera e Senato e consiglio regionale della Puglia, cioè quali siano questi rapporti, è un altro mistero gaudioso. Altri ottantamila – centomila euro all’ anno di soldi pubblici che servono per creare, premiare e regolare le clientele interne del Pd, del neo presidente in particolare. Questa volta però, visti gli innegabili intrecci personalistici, e considerata la sostanza stessa della nuova nomina, siamo già oltre la decenza, in un’ arroganza francamente intollerabile.
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