PUGNI E CALCI AL GIOVANE IMMIGRATO SULLA SPIAGGIA, POI A FORZA IN MARE CON LA TESTA SOTT’ ACQUA. ARRESTATI DUE GIOVANI LECCESI. NELL’ INDIFFERENZA GENERALE E CON I BAGNANTI CHE INVEISCONO CONTRO L’ AGGREDITO. NEL LIDO DI TORRE CHIANCA UN BRUTTISSIMO POMERIGGIO DI UNA DOMENICA DA VERGOGNA. E QUESTA MATTINA ALL’ ALBA UNA BOMBA DISTRUGGE LE CABINE

| 27 Luglio 2015 | 0 Comments

(t.l.)______Un tranquillo pomeriggio estivo rischia di trasformarsi in tragedia e macchia comunque di indicibile violenza una domenica di festa, nella popolare marina leccese di Torre Chianca.

Gli agenti delle volanti sono dovuti intervenire presso il lido “la Cambusa”, richiamati da una segnalazione anonima.

Quando sono arrivati sul posto, hanno trovato un ragazzo africano di diciassette anni, originario della Guinea, scalzo, pesto e malconcio, tutto bagnato, impaurito e dolorante. Il giovane, in regola col permesso di soggiorno, era là a fare, come al solito, il venditore ambulante, quando, come ha raccontato ai poliziotti, è stato avvicinato da alcuni giovani, che, col pretesto di provare un paio di occhiali, lo hanno prima circondato, e poi derubato della merce e dei soldi che portava appresso.

Quando ha protestato, tentando di farsi ridare indietro quanto gli era stato tolto, gli aggressori lo hanno colpito a calci e pugni e infine, come se non bastasse, lo hanno trascinato in mare, tenendogli la testa sott’ acqua, come a volerlo soffocare.

Soltanto dopo un po’, ma giusto in tempo per convincere i violenti a lasciar perdere prima che accadesse l’ irreparabile, e soltanto in due, sono intervenuti dalla spiaggia, a quell’ ora gremita di bagnanti, in difesa del malcapitato immigrato.

Pur in precarie condizioni fisiche, il ragazzo è riuscito a indicare ai poliziotti gli autori dell’ aggressione, ancora presenti in spiaggia.

Ma qui è cominciato un comportamento che definire spiacevole è troppo poco, diciamo pure esecrabile, da parte di molti bagnanti del lido, i quali già prima non avevano aiutato l’ aggredito a riprendersi, né a denunciare l’ accaduto, in quanto nessuno gli aveva voluto prestare un telefonino per chiamare soccorsi, e a questo punto hanno preso a inveire contro di lui, pur in presenza dei poliziotti, i quali si sono visti costretti a chiamare rinforzi.

Così il giovane ambulante è stato allontanato dal manipolo di facinorosi che ce l’ aveva con lui; portato in ospedale, è stato medicato e dimesso con una prognosi di dieci giorni per “contusione della faccia, del cuoio capelluto, del collo, nonché contusione dello zigomo sinistro e contusione del pene”.

Intanto altri agenti delle Volanti bloccavano il primo degli aggressori, che era rimasto in spiaggia, a vantarsi di quanto aveva fatto fra i suoi amici. E’ stato portato in Questura. Si tratta di Mirko Castelluzzo (nella foto in alto), 37 anni, di Lecce, con precedenti.

Anche il suo complice, che inizialmente si era dileguato dalla spiaggia, alla vista degli agenti, ai quali va dato atto, oltre che della solita professionalità, ‘ stavolta, date le circostanze, pure di un comportamento encomiabile, poi però è finito in Questura: sapendo di essere ricercato, si è presentato spontaneamente. E’ Federico Ferri (nella foto al centro), 25 anni, anch’ egli di Lecce e anch’ egli già noto alle forze dell’ ordine.

Per loro, su disposizione del pubblico ministero di turno Paola Guglielmi, è scattato l’ arresto, con la pesante accusa di tentato omicidio: si trovano ora a Borgo San Nicola.

Inoltre tre dei facinorosi che avevano inveito alla presenza dei poliziotti contro il diciassettenne aggredito sono stati denunciati a piede libero.

Nello stesso stabilimento balneare teatro domenica pomeriggio di questo bruttissimo episodio di violenza a sfondo razziale, poi, all’ alba di questa mattina è scoppiata una bomba. Un ordigno di una certa potenza e precisione, tanto da aver demolito alcune cabine in muratura e locali limitrofi. Inevitabile pensare a un collegamento con quanto accaduto poche ore prima, per quanto non se ne capisca al momento la ragione. Gli inquirenti, ancora al lavoro con i rilievi e le indagini del caso, non lo hanno confermato, ma non lo hanno nemmeno escluso.

 

Rimane lo sconcerto per quanto il fatto di cronaca significa. Vorremmo che si trattasse di una bravata, di una semplice sopraffazione, di scarsa attenzione, della logica del ‘fatte li cazzi toi’, comportamenti tutti bruttissimi ugualmente e ugualmente censurabili. Ma è peggio: pare proprio che si tratti di violenza mafiosa di dominio sul territorio, di razzismo brutto e cattivo, di annientamento egoistico del più debole, povero e indifeso. Con tanti saluti alla retorica del Salento terra di accoglienza e di cultura con cui continuiamo a tapparci gli occhi.

Se la ricostruzione degli avvenimenti verrà confermata dalle risultanze delle indagini e dai provvedimenti della magistratura, ieri e ‘stamattina all’ alba sono state scritte due pagine inquietanti della cronaca quotidiana, che ci fanno toccare con mano come stia cambiando in peggio la realtà che ci circonda.

 

Category: Cronaca

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