LA FIACCOLATA PER GLI ULIVI A ORIA DI GIOVEDI’ 16
Il “Popolo degli Ulivi” si mobilita, e lo fa anche in questa occasione nel modo che ha contraddistinto la sua lotta sin dall’inizio: in maniera pacifica. Dopo i gravissimi fatti che hanno interessato Oria lo scorso 7 luglio, il Popolo degli Ulivi torna a marciare per la difesa del territorio salentino, organizzando una fiaccolata che partirà proprio da Oria per raggiungere il luogo in cui, oltre all’eradicazione di quarantasette ulivi, ha preso forma il taglio netto nei confronti della democrazia e dello Stato di Diritto.
Giovedì 16 luglio, tutti coloro che vorranno partecipare, si incontreranno dinanzi al piazzale del Municipio di Oria, in Via Epitaffio alle ore 18.00, per poi partire, muniti di fiaccole o candele accese, verso contrada Frascata. Tutti i cittadini, le associazioni, i movimenti sono invitati a partecipare, ma non solo loro.
L’intento del Popolo degli Ulivi è quello di protestare contro la strage, contro la scellerata eradicazione di 47 patriarchi Salentini, ma è anche quello di mostrare il proprio sdegno verso le modalità attraverso le quali il Commissario Silletti, ergendosi a faraone di Puglia, ha scelto di operare. Sostenere la libertà di essere cittadini italiani, sostenere la libertà di protestare, sostenere la libertà di difendere la Costituzione italiana che all’articolo 9 sottolinea come il paesaggio sia un bene di interesse comune, questo farà il Popolo degli Ulivi.
Una libertà, quella della protesta, violata dall’accerchiamento compiuto da uno spiegamento di Forze dell’Ordine degno di un blitz contro una gang criminale.
E’ per questa ragione che oltre a tutti gli uomini e le donne che vorranno prendervi parte, il Popolo degli Ulivi ha chiesto la partecipazione attiva anche dei Prefetti delle province pugliesi: il fine è testimoniare la loro consapevolezza sulla gravità dei fatti avvenuti, e la loro volontà di rappresentare e difendere il popolo e la giustizia.
La libertà di vivere e non morire. Anche per questo lotta il Popolo degli Ulivi: vivere in un microcosmo che sia in perfetto equilibrio, un microcosmo additato come “zona infetta” ma sul quale ancora non vi sono certezze di alcun tipo. Si taglia non perché si hanno dei dati scientifici, non perché è stata provata la patogenicità di un batterio, si taglia non per salvare, ma per distruggere.
Le istituzioni indignate, i sindaci comunali, i membri delle relative giunte e dei consigli, così come il Presidente della Regione Puglia, della giunta e del consiglio regionale, hanno ora la possibilità di schierarsi, di dar voce alla carica che rappresentano, di essere i veri portavoce del popolo che amministrano, di porsi a tutela della salute e del benessere dei cittadini.
Gli ulivi per il Salento non sono solo ossigeno, vita, salute, economia, agricoltura, lavoro, sono anche storia, cultura, tradizioni.
In terra salentina dopo le eradicazioni il terreno è stato cosparso con un prodotto fitosanitario, il “Pre-vam”.
Senza ossigeno i salentini saranno destinati a respirare aria infetta: all’uso della chimica si preferiscano le buone pratiche agricole, quelle stesse pratiche che hanno consegnato a noi un Salento magico e variegato.
A dire NO sono invitate anche le Diocesi, per ergersi a portavoce della morale, della dignità, della giustizia, dell’onestà professate da Cristo.
Ad Oria tutti possono dire NO alla morte della propria terra, dei propri figli, della propria storia.
Serve un SI alla vita, soprattutto quella delle generazioni future.
Category: Cronaca