NOTE D’ ARTE / L’ OMAGGIO A DE CHIRICO DI MAX HAMLET SAUVAGE NELLA MOSTRA DI TAVIANO
di Carlo Infante______
Dal 4 luglio, a Taviano, presso il Palazzo Marchesale De Franchis, in piazza del Popolo, 19, fino al 2 agosto, tutti i giorni, dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 22.00, è aperta la mostra (nella foto) di Max Hamlet Sauvage, vate del pop e del surrealismo italiano, “De Chirico by MaxSauvage (De Chirico, rivisitato nell’estetica metafisica nel regno del sogno – Omaggio a Giorgio De Chirico)”. L’ingresso è libero.
Consta di 30 dipinti e 25 disegni.
Max Hamlet Sauvage, 65 anni, nativo di Gallipoli, dopo gli anni milanesi e francesi, ha studio a Tuglie ed è noto in tutto il mondo come pittore, illustratore e scultore. Ha vinto diversi premi e vanta (oltre a tante collettive) ben ottanta cinque mostre personali tra Italia, Francia, Gran Bretagna, Repubblica Ceca e Stati Uniti d’America.
Ha tenuto a sottolineare che: “L’opera di Giorgio De Chirico è sempre stata presente nel mio spirito, come una sorta di Leitmotiv a ritmo ciclico. La pittura “metafisica” è stata una grande rivelazione. Nel lontano 1968, guardando le sue opere al museo documentaristico della metafisica a Ferrara, nel Palazzo dei Diamanti, avvertivo quel senso di vastità, di solitudine, d’immobilità, «una scrittura di sogni», di stasi che producono talvolta alcuni spettacoli riflessi allo stato di ricordo della nostra anima quasi addormentata, intrecciando la nostalgia del passato e l’angoscia del futuro”.
Il critico Maurizio Nocera, scrisse che: “Sauvage intraprende un viaggio artistico della vita verso nuovi approdi, un viaggio verso l’ignoto; si serve di Giorgio De Chirico affascinato dall’e-nigma delle sue opere fatte di elementi quotidiani e mitici, reali e irreali per studiare elementi autobiografici del maestro. Invece il mondo visionario di Sauvage assurge a metafora del proprio percorso artistico, legato alla sua storia personale contemporanea che accomuna la sostanziale visione del mondo di Giorgio De Chirico e di Sauvage. È un amore per l’enigma che si nutre dello studio dei filosofi, da Nietzsche a Schopenauer e Kant, da cui prende spunto una natura animata da forze misteriose perché ne subisce il fascino del caro maestro, incarnandone il suo ulteriore alter-ego nel racconto della propria vita”.
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