BRILLANTE OPERAZIONE DEI CARABINIERI DEL NUCLEO INVESTIGATIVO / SEGUENDO “DUE VECCHIE CONOSCENZE” LECCESI, STRONCANO UN TRAFFICO DI COCAINA PROVENIENTE DAL VENETO PRONTA DA IMMETTERE SUL MERCATO DELLA MORTE E DELLA DISPERAZIONE NEL NOSTRO SALENTO / SEI ARRESTI / TUTTI I PARTICOLARI
(t.l.)______Ben due chili e mezzo di cocaina sequestrata, 4 persone arrestate. E’ questo il bilancio di una brillante e fulminea azione antidroga condotta in città ieri sera dai carabinieri del nucleo investigativo di Lecce, che tenevano d’ occhio due “vecchie conoscenze”, come li hanno definiti: Ferdinando Donadeo e Umberto Nicoletti.
Sono entrati in azione quando hanno scoperto che stavano per ricevere un grosso quantitativo da immettere allo spaccio al dettaglio nel mercato sul mercato della disperazione e della morte.
Seguendoli, sono arrivati nei pressi di una villetta di Surbo, in via Giorgio La Pira, adoperata proprio dal Nicoletti.
Immediata l’ irruzione dei militari, che hanno avuto la meglio sulla reazione dei presenti e hanno anche impedito la loro fuga.
Sul posto sono intervenute anche le unità cinofile della Guardia di Finanza e proprio grazie ai cani la droga è stata individuata con precisione.
All’interno di un armadio, occultata sotto alcuni maglioni, c’ era una busta nera con all’interno due panetti di cocaina per complessivi 2,5 kg (nella foto).
Inoltre, una volta identificato il corriere che aveva effettuato il trasporto nel Salento, viaggiando su una Fiat 500, in Antonio Villirillo, 47 anni, che gli inquirenti definiscono “personaggio di un certo rilievo in ambito criminale”, di origini calabresi, di Crotone, ma residente a Portogruaro, in provincia di Venezia, venivano avvertiti i carabinieri del posto, i quali, in una perquisizione domiciliare, effettuata immediatamente presso l’abitazione del pregiudicato, hanno trovato altri 600 grammi di cocaina e 16.000 euro in contanti, arrestando il figlio ventenne e al sua convivente.
Tornando a Lecce, gli arrestati, su disposizione del pubblico ministero di turno, Roberta Licci, sono stati tutti e quattro condotti in carcere: il corriere Antonio Villirillo; e i leccesi Fedinando Donadeo, 63 anni, e Umberto Nicoletti, 38, già detti, più Andrea Santoro, 25 anni, presente nella villetta di Surbo al momento dell’ irruzione dei carabinieri nel “summit” degli spacciatori.
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