MICHELE EMILIANO HA FATTO LA SUA PRIMA NOMINA / “Io che non vivo più di un’ ora senza te”
di Giuseppe Puppo______“La nostra bandiera nazionale dovrebbe recare una grande scritta: ho famiglia”.
Michele Emiliano conoscerà poco, perché lontano dalla sua educazione sentimentale, Leo Longanesi, però ne applica alla perfezione uno dei tanti, fulminanti, forse il più centrato, aforisma.
Magari, siccome ha studiato legge, non conoscerà nemmeno la teoria sociologica del professore americano Edward Banfield che individuò nei comportamenti dei singoli volti unicamente a massimizzare i vantaggi materiali del proprio nucleo famigliare, la principale causa del degrado e dell’ arretratezza del Mezzogiorno d’ Italia; però ne dimostra ancora oggi la triste verità.
Prima nomina, e prima figura di merda.
Tengo famiglia, e familismo amorale, ha nominato, infatti, sua addetto – stampa, la compagna convivente, Elena Laterza, 37 anni, insieme a lui umanamente e professionalmente da tanti anni.
Dalla prima moglie, dalla quale ha avuto tre figli, è separato.
C’ erano tanti altri giornalisti già in organico all’ ufficio – stampa della giunta regionale, e pure a quello del consiglio regionale, e poteva prendersene uno ‘interno’, valorizzando le professionalità esistenti, e dando seguito ai propositi di risparmio di soldi pubblici che aveva preannunciato. Più o meno, la nomina costerà alla Regione sui centomila euro all’ anno, e certo avrebbero potuto avere destinazione migliore.
Se proprio doveva prenderne uno esterno, poteva prendere un giornalista professionalmente ineccepibile, o un giovane da far crescere.
Invece…
In più, poteva almeno stare zitto. No, ha perso un’ ottima occasione per stare zitto, ed ha aggravato la vergognosa situazione.
“La scelta è conforme alle regole di legge che sono state rispettate…Dal punto di vista dell’opportunità escludo che un’amicizia protratta nel tempo, la comune militanza politica, la stima e la fiducia reciproca siano più o meno opportune di altri sentimenti umani non caratterizzati da vincoli giuridico-patrimoniali. La mia scelta non è dunque motivata da ragioni private, bensì esclusivamente professionali, come è avvenuto nel 2004 e nel 2009. I sentimenti nascono e muoiono in modo imprevedibile e inaspettato, e non dovrebbero essere utilizzati nella polemica politica. È infatti la legge che stabilisce i confini dell’opportuno e dell’inopportuno, soprattutto con riferimento a nomine fiduciarie di componenti dello staff”.
Ora, percorsi formativi a parte, Michele Emiliano non fa più il giudice da una vita, e da una vita fa politica, quindi dovrebbe aver imparato che una cosa è la legge, cui, certo, i politici, come tutti, devono uniformarsi, e un’ altra cosa sono le ragioni politiche, di opportunità, di moralità, cui, extra legem, i politici devono, o almeno dovrebbero, prima e più degli altri, inchinarsi.
Che cosa c’ entrino poi i sentimenti, lo sa solo lui. Oramai ha preso talmente a dire, e non dire, affermare e negare, pensare una cosa e farne poi un’ altra, che sta già andando in confusione, oramai già non si capisce più nemmeno da solo.
Voleva dirci che è talmente innamorato della sua compagna, da non poterne fare a meno, da doverci stare appiccicato 24/H sette giorni su sette, da non poterci stare senza più di un’ ora?
Oppure che il matrimonio, la convivenza, ogni storia d’ amore, è sofferenza, è sopportazione, è pazienza, e pazienza, sopportazione e sofferenza egli vuole esercitare per cinque anni?
L’ interpretazione è dubbia, ed è inutile chiedere lumi al diretto interessato.
Comunque sia, entra in casa un altro bello stipendio, che viene sempre buono, ora che c’è la crisi dei mercati, e ci sono i mutui, e le rate da pagare.
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