PROVERBIO SALENTINO DI OGGI SABATO 13 GIUGNO

| 13 Giugno 2015 | 0 Comments

La Chiesa cattolica oggi sabato 13 giugno festeggia Sant’Antonio di Padova, Sacerdote e Dottore della Chiesa.

Alcuni aspetti della sua mistica anticipano le teorie di San Giovanni della Croce sulla notte mistica dei sensi. Sant’Antonio asserisce che l’oggetto primario della contemplazione è l’Unità e Trinità di Dio, secondario, ma spesso primario in ordine di tempo – e quasi esercizio per ascendere all’antecedente – l’Umanità del Cristo mediatore. Complessivamente, Sant’Antonio incarna l’ideale di contemplazione e azione degli Ordini mendicanti del suo secolo e quello di maestro e predicatore popolare.

Spinto da necessità altrui a scrivere, egli si rivelò provvisto per questo compito di una vasta cultura nelle scienze sacre, che filtrò accuratamente, evitando discussioni di scuola, e adattò in stile personale, ma sempre comprensibile a chi doveva usare i suoi sermoni. Nell’oratoria sacra egli ha realizzato il felice innesto della prima predicazione francescana, semplice, cordiale, rivolta ad inculcare al popolo precetti morali, con quella dotta, retorica, regolata da precetti d’arte dei maestri in teologia del suo tempo. Della prima mantenne il calore affettuoso e l’amore agli insegnamenti pratici, dalla seconda mutuò la tessitura dello schema, la ricca argomentazione d’autorità e la forza apologetica contro gli eretici.

 Proverbio salentino del giorno: A DDU MANGIANU QUATTRU, MANGIANU CINQUE.

Dove mangiano quattro, mangiano cinque. E se un simile proverbio può sembrare ovvio, oggi che i nostri frigo sono pieni di cibo, così scontato non lo era quando la famiglia faceva fatica a far saziare coloro che la componevano, ma ciò nonostante un piatto non lo si negava a nessuno.
Questo era il mondo della Tradizione, dove l’accoglienza, a cominciare da quella del proprio vicino. era reale e praticata quotidianamente con purezza di cuore, e non come oggi che quanti ci invitano ad accogliere, però solo quelli che vengono da lontano, lo fanno per ingrassarsi a spese dello Stato sulla pelle dei migranti, e con i nostri soldi.

 

 

Il 13 giugno 1888 nasce a Lisbona Fernando António Nogueira Pessoa, poeta, scrittore e aforista portoghese.

È considerato uno dei maggiori poeti di lingua portoghese. E’ stato definito, accanto a Pablo Neruda, il poeta più rappresentativo del XX secolo.

Anticomunista, antisocialista.
Appartenente ad un Nazionalismo mistico guidato da questo motto «Tutto per l’Umanità, niente contro la Nazione».

Sosteneva di avere sempre nella memoria il martire Jacques de Molay, gran Maestro dell’Ordine dei Templari, e che bisognava combattere sempre e dappertutto i suoi tre assassini: l’Ignoranza, il Fanatismo e la Tirannia.

Non prese mai moglie, a chi gli chiedeva quale fosse la sua professione rispondeva : La designazione più corretta sarebbe «traduttore», la più esatta «corrispondente straniero in imprese commerciali». Essere poeta e scrittore non costituisce professione, ma vocazione. Conservatore di stile inglese, cioè con libertà nel conservatorismo, e assolutamente antireazionario.

 

 

Category: Cultura

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