LECCE CITTA’ FINO A QUALCHE ANNO FA LINDA E PULITA DIVENTATA SPORCHISSIMA / MA DI CHI E’ LA COLPA DI UNA SIMILE VERGOGNA?
di Giuseppe Puppo______foto di Fabio Danisi, da via Codacci Pisanelli, alle spalle della stazione ferroviaria______
Lecce era una città che smentiva tutti i luoghi comuni sul Sud: soprattutto perché era sociale, colta e pulita. Lasciamo stare il resto, prendiamo solo la pulizia, che è poi sinonimo di civiltà, e le sue implicazioni con l’ educazione, che viene sempre prima di tutto.
Almeno fino agli anni Ottanta, la memoria consegna immagini di strade ordinate, senza cartacce, e altri rifiuti, buttati per terra, di cassonetti neutri, di case linde e palazzine decenti, insomma, di sostanziale decoro urbano, esattamente agli antipodi della realtà contemporanea.
Pochi giorni fa, ad un convegno, a Taranto, parlando con altri ospiti, in più di uno mi hanno detto: sono venuto, o sono passato, da Lecce, e l’ ho vista, l’ ho trovata, sporca.
Come dar loro torto?
Le foto di Fabio Danisi, che ringraziamo per la collaborazione, scattate oggi con sacrosanta indignazione, documentano un caso nemmeno troppo eclatante, ma solo uno dei tanti. Del resto, si tratta di una realtà sotto gli occhi di tutti, e basta un giro in qualunque punto della città, per rendersene conto.
Mi appassiona un quesito, che vorrei brevemente esporre qui di seguito, per condividerlo con tutti voi.
Quanto di questo degrado è imputabile a inadempienze, o incapacità, dell’ amministrazione politica? E quanto invece all’ egoismo, al menefreghismo di tanti di noi cittadini?
Certo ci sono molte cose che non vanno nella raccolta di rifiuti a Lecce città, che sta attualmente tentando di avviare un serio – finora non lo è stato – programma di raccolta differenziata porta a porta, sia nell’ aspetto familiare, chiamiamolo così, nell’ organizzazione quotidiana, sia in quello diciamo pubblico, nello smistamento, e nella pulizia per strada, quanto a orari, passaggi e modalità complessive.
Ma è altrettanto certo che, negli ultimi decenni, si è registrato un generale aumento di egoismo, prepotenza, strafottenza, mancanza di senso civico “comunitario”, che riguarda molti cittadini, assuefatti pare irrimediabilmente alla logica del “fatte li cazzi toi”.
Liberarsi inopinatamente di ogni robaccia, scaricandola dalle proprie abitazioni, nel bel mezzo delle strade, senza regole, scrupoli, o attenzione per gli altri, è prassi purtroppo per molti consolidata.
Senza che nessuno abbia mai niente da ridire, anche quando le scene di ordinaria maleducazione si svolgono sotto gli occhi di tanti dal vivo e in diretta.
Posso testimoniare, aggiornato ancora a pochi giorni fa, che, tanto per fare un esempio, a Torino, se uno butta per terra una cicca di sigaretta, non deposita una bottiglia di vetro vuota nell’ apposito contenitore, o non raccoglie la cacca del suo cane, nella migliore per lui delle ipotesi, viene guardato storto dai presenti, almeno uno dei quali gli si avvicina, per dirgli: “Non è una cosa bella, neh?!?”, mentre, nella peggiore, si vede arrivare subito gli agenti prontamente allertati e pronti a una sacrosanta sanzione.
Ora, provate voi ad avvicinarvi a Lecce, dove tantissimi svuotano i posacenere dalla finestra di casa, o lasciano le bottiglie di birra scolate per strada sfacciatamente dritte, in bella mostra, a un Leccese che butta una cicca per terra, per rimproverarlo. Nella migliore delle ipotesi, vi risponderà bestemmiandovi tutti i vostri defunti, nella peggiore, vi prenderà a parolacce, spinte e schiaffoni.
Category: Cronaca