UN PRESUNTO CASO DI PUBBLICITA’ INGANNEVOLE
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il segretario dell’ associazione ‘Codici’ – centro diritti dei cittadini – Stefano Gallotta (nella foto), ci scrive______
Dal 5 aprile scorso, la società Costa Crociere ha iniziato una campagna pubblicitaria nazionale che invita alle offerte per le vacanze secondo la classica formula del “Soddisfatti o rimborsati”.
Con grande enfasi i messaggi del colosso dell’industria del turismo dichiarano espressamente che, in caso di insoddisfazione verso il prodotto “crociera” acquistato, il cliente avrà diritto al relativo rimborso. La realtà però è ben diversa.
Nelle condizioni della formula, poco accessibili dal sito e completamente omesse negli spot, si legge che i rimborsi potranno essere richiesti al servizio assistenza clienti entro 24 ore dall’imbarco e almeno due ore prima della partenza successiva della nave, sicché, in molteplici casi, la richiesta di rimborso dovrà essere proposta entro poche ore dalla partenza, ossia entro un termine a dir poco prematuro.
Ecco spiegata la formula: prendiamo l’esempio pratico della crociera “Isole greche” con Costa Deliziosa – porto di partenza Bari h. 20 e primo porto di sbarco a Corfù, con ripartenza alle h. 14.00 del giorno successivo. In questo caso, il viaggiatore dovrebbe entro 12 ore dal primo imbarco (ossia da Bari) dichiarare la propria insoddisfazione e ritrovarsi, spesso con il proprio nucleo familiare, alla mercè delle decisioni organizzative sul rientro della Costa Crociere, la quale sarebbe contrattualmente legittimata a organizzare un rientro anche con modalità estremamente disagevoli e, comunque, non definite. Tutto ciò è omesso nella pubblicità dell’offerta ed è solo desumibile dalle condizioni contrattuali dell’offerta riportate nella poco accessibile sezione del sito.
Negli spot realizzati da Costa Crociere vengono riportate invece informazioni incomplete, contraddittorie e idonee a creare confusione nei consumatori in ordine a tali modalità di fruizione della formula pur con grande enfasi reclamizzata.
L’Associazione ha così presentato una segnalazione all’Antitrust per pubblicità ingannevole perché siamo convinti che la società abbia sbattuto contro un altro scoglio.
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