‘PA’ IN ANTEPRIMA NAZIONALE A TARANTO MERCOLEDI’ 27
(Rdl)______A Taranto, all’ Auditorium Tarentum, dove, mercoledì 27 maggio, andrà in scena l’ anteprima nazionale, c’è stata la conferenza – stampa di presentazione di “Pa”. Erano presenti: il direttore artistico del teatro Tarentum Riccardo Rossano (a destra nella foto), che produce lo spettacolo; Alfredo Traversa (al centro), che ne firma adattamento e regia, oltre a interpretarlo, insieme agli attori Maurizio Ciccolella, Marina Lupo e Tiziana Risolo (rispettivamente, al centro, a sinistra e a destra nell’ altra foto), in sala, con il nostro direttore Giuseppe Puppo, autore del progetto; e con Ciro Lupo, autore della scenografia.
A fare gli onori di casa ai colleghi giornalisti Serena Mellone.
A quaranta anni dalla morte – ricorrenza che sarà opportunamente celebrata con tutta una serie di manifestazioni, coordinate da un’ apposita commissione ministeriale – il genio profetico di Pier Paolo Pasolini brilla come non mai e continua sempre più a suscitare interesse. Il suo pensiero è una spina che punge dolorosa nel fianco di una sinistra smarrita e di una destra che non è sopravvissuta, per tutti un’ indicazione lucida quanto mai attuale. La sua arte, dalle poesie, ai film, ai romanzi, costituisce una pietra miliare nella cultura contemporanea.
Fra gli appassionati esegeti di Pier Paolo Pasolini, Alfredo Traversa ne è infaticabile animatore. Uomo di teatro, attore, regista, organizzatore, che viene dalla nobile scuola dell’ accademia di arte drammatica “Silvio D’ Amico”, con all’ attivo già numerose e qualificate esperienze, da alcuni mesi si sta dedicando a questo ambizioso progetto (che si pregia della collaborazione dei centri studi pasoliniani di Casarsa del Friuli, e di Bologna) che, come ha detto, non è uno spettacolo su Pasolini, ma è uno spettacolo di Pasolini, fatto da Pasolini, che vuole far sorgere nello spettatore la domanda: che cosa ne so io, che cosa ne conosco, che cosa voglio saperne?
Giuseppe Puppo, che, da ragazzo, studente dell’ ultimo anno del “Palmieri” a Lecce, lo scrittore, poeta, regista e, soprattutto, lucido analista e lungimirante profeta della nostra età contemporanea, conobbe veramente, di persona, in un incontro che, come ha raccontato, gli cambiò la vita, ha elaborato ha elaborato con Alfredo Traversa questo incontro decisivo, che trova spazio nello spettacolo, insieme agli altri due di cui ha scritto e che sono rievocati, quello di Pasolini con Ezra Pound, e la sua storia d’ amore con Maria Callas.
Prima della “prima”, fra l’ altro Giuseppe Puppo incontrerà gli studenti liceali tarantini che con i loro docenti si sono prenotati all’ appuntamento, quasi un rincorrersi del tempo, in una magica riproposizione.
Ma tante altre cose ancora ci sono in “Pa”, in un continuo gioco di rimandi, suggestioni, ipotesi suscettibili di approfondimento, lasciate alla sensibilità del pubblico, tutte quante esaltate dalla squisita spettacolarità della rappresentazione.
Agli attori spetta un compito difficilissimo, quello di dare voce e volto per un’ ora e mezza alla tensione continua, al fervido quanto prezioso lavoro intellettuale che essa sottende e, per tanti versi, reclama.
Uno spettacolo comunque impegnativo e scomodo per tutti, che, al di là di questa prima proposizione, inevitabilmente per tante ragioni molto farà ancora parlare di sé e molti non mancherà di scandalizzare.
Benissimo. Compito dell’ intellettuale pasoliniano è appunto quello di essere eternamente contro, scandalizzare, bestemmiare, per favorire il dialogo e il confronto, senza pregiudizi, nella libertà di schierarsi dalla parte degli ultimi e degli esclusi, contro il potere, in un anelito di libertà.
Appuntamento dunque mercoledì 27 maggio, alle ore 21, a Taranto, al teatro “Tarentum”, in via Regina Elena, 122.
Biglietti a 15 e 12 euro. Prenotazioni ai numeri 0994533218 e 3311555423.
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(g.p.) Tengo per me le emozioni profondissime avute nell’ assistere a cinque durissime, estenuanti – mi sono stancato io che non facevo nulla e me ne stavo fermo e seduto, per loro che sopportavano lo sforzo – ore di prove. Le tengo per me, perché nulla voglio levare alla sorpresa dell’ effetto scenico a chi verrà alla prima del 27 maggio, e poi perché ogni acquisizione dovrà essere rielaborata nell’ intimo privato della sensibilità personale.
Solo pochissimi flash.
Gli attori sono bravissimi e stanno affinando sempre meglio il difficilissimo compito che li attende, nella magia del teatro, che ogni volta e in maniera sempre uguale e diversa crea una specie di miracolo. Sono bravissimi perché danno fisicità, corposità, solennità a un vero e proprio “spettacolo” che tale, vero e proprio, rendono, al di là della valenza dei testi e dei rimandi letterari.
Poi, la bellezza, lasciatemi usare questo termine, di una produzione pugliese, fatta da pugliesi, a onore delle potenzialità artistiche e manageriali del Sud, e che parte da Taranto, città icastica rappresentazione delle profezie pasoliniane sulle distruzioni operate dall’ industrializzazione consumistica, dall’ egoismi del profitto e dalle degenerazioni del potere.
Infine, la profonda impressione dal coinvolgimento che lo spettatore trova in questi spettacolo, che lo costringe a un continuo sforzo di sintesi positiva e creativa.
Almeno, così è stato per me, di fronte a questo primo impatto privato.
Ne riparleremo dopo la sera della prima. Le polemiche non mancheranno: ci sarà insomma tanto da discutere e tanto su cui confrontarci.
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