TREPUZZI: CASAPOUND SCENDE IN PIAZZA PER DIFENDERE DALLO SFRATTO DUE RAGAZZE MADRI
Lo so che l’evocare solo il nome di Casa Pound, di questa formazione politica di estrema destra può risultare molto fastidioso a taluni, ma, senza entrare in merito alle simpatie ed antipatie verso nessun credo politico, devo dire che una volta tanto personalmente non posso che condividere questo gesto sia pure espresso in questa forma. Insomma le tensioni sono già alte in Italia per quanto riguarda l’emergenza abitativa degli italiani, e qualcuno proprio non si rende conto che blaterare ‘buonisticamente’ sulla necessità di reperire alloggi per l’esponenziale numero di migranti (non tutti alla ricerca della salvezza dalle guerre in atto in Africa e in Medio Oriente) è come gettare benzina sul fuoco.
Sin dalle prime ore del mattino militanti di Casa Pound Italia hanno presidiato un civico a Trepuzzi, dove due ragazze madri italiane rischiavano lo sfratto dagli appartamenti occupati nella palazzina ex Iacp. Il provvedimento era stato notificato nei giorni scorsi su mandato della procura di Lecce, e i familiari delle ragazze si erano rivolti all’associazione per avere sostegno nella vertenza. La presenza di Cpi, la mediazione del maresciallo dei Carabinieri della locale caserma, e la promessa da parte del sindaco Valzano di contribuire con fondi comunali all’affitto delle abitazioni nelle quali le due giovani si trasferiranno insieme ai figli, hanno posto le premesse per una soluzione positiva della delicata vicenda.
“Non cerchiamo colpevoli ma soluzioni” – dichiara Francesco Pezzuto, referente locale di CasaPound Italia – “Il problema dell’emergenza abitativa, a Trepuzzi, è emerso in tutta la sua drammaticità, ed è compito delle istituzioni e di tutte le forze politiche e sociali del paese adoperarsi per trovare soluzioni, dando precedenza alle famiglie italiane e alle ragazze madri”.
Non intendo schierarmi a favore del primato della ‘razza’, ma insomma, tralasciando il fatto che l’emergenza abitativa non esiste solo a Trepuzzi ma in tutta Italia, è possibile mai che chi ha il solo difetto di essere nato in Italia (e senza che questo assuma il connotato di uno slogan) debba essere discriminato nei diritti fondamentali, e mentre le prefetture in tutto il paese sono febbricitanti nel tentativo di trovare una soluzione abitativa per centinaia di migliaia di persone che dilagano per la penisola, senza sapere chi siano effettivamente, non si esiti un istante ad ordinare uno sfratto per due madri con i figli, che supponiamo anche senza alcun reddito, e che speriamo rientrino in un futuro auspicabile reddito di cittadinanza?
C’è da augurarsi soltanto che le promesse del sindaco di Trepuzzi di risolvere il problema di queste persone non rimangano promesse, e che non sia più necessario rivolgersi a formazioni politiche, sia di destra che di sinistra, per risolvere tragedie come queste.
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