LA LEGA ATTACCATA DA FACINOROSI CHE LIMITANO LA LIBERTA’ DI ESPRESSIONE
(g.m.)
Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinchè tu possa dirlo.
Quante volte ce lo siamo sentito ripetere anche da esponenti della sinistra questa citazione di Voltaire. Ma quando si tratta di metterli in pratica questi insegnamenti, allora arrivano i distinguo, le giustificazioni, i si, però…
Ieri notte sconosciuti, ma non tanto, hanno distrutto la vetrina del comitato elettorale di Mauro Giordano candidato alla regione nel Movimento ” Noi con Salvini”.
Oggi un gruppo di facinorosi sotto gli occhi della polizia, ha lanciato di tutto su coloro che erano andati per ascoltare il segretario Nazionale della Lega, Matteo Salvini che era in visita a Lecce per la campagna elettorale.
Per ore, anche dopo che Salvini era andato via, i cittadini che erano all’interno dei locali dove era avvenuto l’incontro con Savini, sono stati bloccati senza poter uscire per fare ritorno a casa. Insomma sono stati sequestrati.
L’estrema sinistra ancora una volta dimostra che non ha idee e non riesce a far altro, che a ripetere slogan vecchi di quarant’anni” Fascisti carogne tornate nelle fogne”, e a utilizzare minacce e violenze per imporsi.
Una frangia violenta alla quale i partiti di sinistra, PD in testa strizzano l’occhietto, perchè gli fanno comodo, fanno il lavoro sporco, intimiscono gli avversari, e poi al momento opportuno quando esagerano possono sempre prenderne le distanze.
Ma questo è un gioco vecchio, visto e rivisto tante volte.
Questi non sono antagonisti del sistema, questi sono i figli del sistema, sono al servizio del potere, giocano ai rivoluzionari con la scorta della polizia, occupano strutture pubbliche che gli mettono a disposizione la Provincia, prendono i finanziamenti dalla Regione, e hanno giornali pronti a osannarli ogni qualvolta fanno una qualsiasi minchiata.
Li abbiamo visti stampati sul paginone centrale di un giornale locale, quando con la flessibile tagliavano un pezzo di asfalto dove dovevano piantare del verde, si trattava di un posto che i ragazzini utilizzavano per pattinare.
Questo perchè dovevano imitare le mode che giungono dalle metropoli cementificate.
Ora in quel posto è rimasto l’asfalto dissestato e pericoloso per i ragazzi che giocano.
Il verde quello vero, reale sta a poche decine di metri.
Facciamo attenzione a non sottovalutare i quattro ragazzini, perchè dietro ci sono i cattivi maestri.
Sia ben chiaro, sappiamo che sono rivoluzionari di cartone che appena ricevono un ceffone vanno in televisione a piangere, spiegando quanto la polizia sia violenta, perchè loro hanno il diritto di impedire agli altri di parlare.
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