MATTEO SALVINI A LECCE INDOSSA UNA FELPA CON LA SCRITTA ‘SALENTO’
(Rdl)______Giornata leccese per il leader della Lega Nord Matteo Salvini, che ha parlato prima presso la sede del comitato elettorale di Mauro Giordano e poi in un incontro all’ Hotel Tiziano con i candidati della lista ‘Noi con Salvini’ che, come è noto, appoggia la candidatura a presidente della Regione Puglia di Adriana Poli Bortone.
Salvini, che, nell’ occasione, ha sfoggiato una felpa blu con la scritta in giallo SALENTO (nella foto), è stato a lungo contestato da circa ottanta persone, assiepate davanti l’ albergo: per evitare cori, striscioni e uova, è stato scortato dalla Polizia ed è stato fatto entrare da un ingresso secondario.
Parlando ai suoi, ha poi spiegato: “Perché Adriana Poli Bortone e non Raffaele Fitto? Perché dove c’é Alfano non ci sono io. Alfano é il simbolo di un governo incapace di gestire l’immigrazione, di portare sicurezza. Nel futuro di Salvini, della Lega, non ci sarà mai Alfano”.
Category: Cronaca
La presenza di Salvini è un elemento di forte imbarazzo per Lecce, città del Sud Europa, nel cuore del Mediterraneo e uno dei centri maggiori di una regione che orgogliosamente gioca il suo ruolo di ponte tra culture del Mediterraneo stesso.
Auspico che i pugliesi respingano le sollecitazioni di un pensiero di chiara marca antidemocratica che finora era relegato solo in alcune zone del Paese.
I pugliesi rifuggano dal raggiro che questo personaggio da talk show ordisce nei confronti di un sud prima disprezzato ora blandito e che indica nei nuovi poveri un obiettivo da criminalizzare e su cui addossare le responsabilità della crisi. Una risposta di cultura e una lezione di democrazia è quella che Lecce può offrire a Salvini.
A Lecce quatto violenti che sono sempre gli stessi, limitano la libertà dei cittadini leccesi che non sono liberi di andare ad ascoltare chi vogliono o non sono libere di andare dove meglio credono. Tutto ciò senza che le istuzioni, Prefetto e Questore si pongano minimamente il problema.
La discesa di Salvini a Sud fa parte di quella strategia del consenso da parte di chi è orfano di una proposta politica e che invece alimenta lo scontro tra le fasce sociali più deboli per trarne vantaggio.
Ieri il nemico era il meridionale, oggi invece il suo agire è non solo razzista ma anche ipocrita. Perché i suoi messaggi dipendono dal contesto in cui presenza. Quindi a Sud il nemico è l’immigrato mente a nord lo sono sia i meridionali che gli immigrati.
La protesta di oggi non solo vuol rappresentare un atto di dissenso nei confronti di Salvini, ma anche un monito alla popolazione e ai suoi sostenitori che vengono utilizzati per soli fini elettorali.
Prova ne è anche la strana coalizione tra chi era orgogliosamente terrona e chi invece i terroni li ha sempre definiti un problema italiano ma soprattutto per il nord. Denotando in questo modo una profonda ignoranza sulle ragioni storiche italiane. E ben si sa che l’ignoranza rappresenta uno dei pilastri del razzismo.
La lega è alleata con Alfano nelle liste per la Liguria e l’ Umbria.
Caro Ernani Favale Lei e i suoi amici non avete alcun diritto di impedire di parlare a chi democraticamente fa la sua battaglia.
Le ricordo che trentacinque anni fa l’antimeridionalismo al nord era molto più forte di quanto non lo sia oggi, e pure la Lega non esisteva, anzi ricordo i compagni del PCI quando tornavano dalle uiversità del nord, e ci venivano a raccontare che c’era un nord progredito che votava a sinistra e noi poveri terroni che votavamo D.C. e M.S.I.
Termini come razzista, fascista, xenofobo, ignorante ecc. è il solito modo di chi non vuole confrontarsi con chi la pensa in modo diverso e lancia contro l’avversario offese cercando di deleggittimarlo.
Non sono forse gli autori di sinistra dei libri di testo, che scrivono come il sud arretrato e borbonico fu liberato dal nord illuminato, non furono forse bollati come Briganti i meridionali che si opposero all’invasione dell’esercito piemontese e dei garibaldini?
Non sono leghista non ho simpatie per le coalizioni di centro-destra, ma scusate, la lista di Emiliano ha meno contraddizioni al suo interno di quelle di centrodestra, ciononostante non mi pare che qualcuno vada a sfasciare le vetrine dei comitati elettorali del PD o che Voi facciate i presidi.
Ad Alessandro Presicce vorrei modestamente far notare che la nostra regione non gioca alcun ruolo nel mediterraneo, noi subiamo le decisioni di Roma ( Ilva, Centrale di Cerano, Gasdotto ecc.), e l’invasione da parte delle organizzazioni “Mafiose” e/o terroristiche, che sfruttano le centinaia di migliaia di poveri disgraziati che vengono in Italia sperando in un futuro migliore.
Dell’intervento di Ernani Favale mi hanno colpito tutti una serie di vocaboli – razzista – ipocrita- una profonda ignoranza- l’ignoranaza pilastro del razzismo.
Cinque frasi, cinque offese.
_ Nella prima frase si rimprovera a Salvini di mettere in campo una strategia del consenso. Scusate ma in democrazia non bisogna cercare il consenso come fa Salvini e come fanno i leader degli altri partiti, o bisogna armarsi di bastoni e andare in piazza a sfasciare tutto?
– Lo scontro non lo alimenta Salvini lo alimentano coloro che fanno leggi per cui se sei uno straniero hai una serie di diritti se sei un italiano puoi morire di fame, questi sono dati, sono leggi.
Per quanto riguarda il nemico meridionale, tutti i partiti al nord erano antimeridionali, io conservo da qualche parte ancora un manifesto della CGIL sul quale, in occasione della chiusura di una fabbrica al nord, c’era scritto che la colpa era del governo che stanziava fondi per i Mezzogiorno.
Per quanto riguarda il dissenso esso si può esprimere civilmente, come io sto cercando di fare in questo momento con lei, i presidi vengono fatti per intimidire i cittadini che vorrebbero sentire una proposta politica diversa.
Infine per quanto riguarda l’alleanza tra chi si definiva terrona e il polentone Salvini, sarebbe facile risponderle che dovrebbe essere normale che ogni politico debba difendere il territorio che lo elegge e di cui è figlio.
Il problema non è se gli uomini della Lega difendono a denti stretti gli interessi di chi li ha eletti, che mi pare sacrosanto, il problema e che i politici che noi abbiamo eletto in tutti questi anni non ci hanno difeso.