ULTIM’ ORA/ IL TAR DEL LAZIO DA’ RAGIONE AGLI AMBIENTALISTI: SOSPESO IL PIANO DI ABBATTIMENTI DEGLI ULIVI, LA XYLELLA NON E’ PIU’ UN’ EMERGENZA
(Rdl)______Le agenzie hanno da poco battuto la notizia sulla decisione del Tar del Lazio chiamato a pronunciarsi in seguito ai ricorsi presentati da associazioni, cooperative e aziende vivaistiche pugliesi e proprietari terrieri, contro la dichiarazione dello stato di emergenza per la diffusione in Puglia del batterio Xylella e il conseguente Piano d’intervento previsto per fronteggiare il rischio fitosanitario dalla regione Puglia e richiesto dalla Comunità europea, che prevedeva massicce eradicazioni di alberi.
Il Tar ha accolto le richieste. Quindi il piano è sospeso.
La Xylella non è più un’ emergenza.
Gli interventi andranno riformulati. C’ è da sperare che escludano, ora, del tutto, gli abbattimenti, e prevedano invece le buone pratiche agricole che paiono funzionare benissimo.
Infine, due notizie flash della mattinata: non è Xylella, come si temeva, il batterio identificato su alcuni ulivi in Liguria; il Codacons, l’ associazione dei consumatori, sta organizzandosi per costituirsi parte civile nel procedimento penale avviato dalla magistratura di Lecce sull’ origine della diffusione dell’ infezione in Puglia.
Category: Cronaca
Il caso della Liguria dimostra che sulla Xylella si sta purtroppo generando un allarmismo eccessivo e rischioso. Un allarmismo che potrebbe portare la Commissione Ue e gli stati membri ad avvallare decisioni sbagliate, dannose e inutili non per la Puglia ma per tutta l’Europa.
Il disseccamento degli ulivi in Puglia è una questione molto delicata. Siamo tutti d’accordo sul fatto che siamo dinanzi a un’emergenza e che il batterio Xylella è un patogeno da quarantena. Pertanto servono misure che siano sì tempestive, ma dettate dalla scienza e dalle norme e non dalla fobia.
Bene la sentenza di oggi del Tar del Lazio, ma i rischi legati all’uso di pesticidi su larga scala restano. Nella sentenza, infatti, si dice chiaramente che il Piano deve fare riferimento alla nuova decisione della Commissione, quella del 28 aprile, che, come già denunciato, contiene diverse ambiguità che vanno chiarite.
E’ una decisione del Tar del Lazio e quindi di un tribunale nazionale. La commissione dell’ Unione europea per la salute e l’ ambiente ne esaminerà nei prossimi giorni gli effetti sulla situazione in Puglia.
Adoc, che ha creduto fortemente nella illegittimità del Piano, si dichiara estremamente soddisfatta per l’ordinanza del Tar del Lazio che sospende in via cautelare il Piano Silletti e i connessi atti della Regione Puglia che prevedevano l’abbattimento generalizzato ed immediato di tutti gli olivi colpiti dal disseccamento rapido, accogliendo il ricorso di produttori di aziende biologiche ed associazioni patrocinato dagli avvocati Paccione e Stamerra.
Il Tar del Lazio accoglie la tesi di un “periculum” legato alla incertezza degli accertamenti tecnici a base delle decisioni impugnate e concede una sospensiva che ferma gli abbattimenti fino alla udienza di merito, assecondando la tesi proprosta dalle associazioni e dalle aziende biologiche ricorrenti “della irreparabilità del pregiudizio”.
Il TAR Lazio con ordinanza pubblicata il 7/5/2015 accoglie la domanda di sospensiva presentata da ventisei aziende agricole biologiche, difese dagli avvocati Luigi Paccione e Valentina Stamerra, sospendendo tutti gli atti impugnati [dalla dichiarazione dello stato di emergenza al piano degli interventi del Commissario delegato per l’emergenza Xylella].
Riconoscendo il fumus boni iuris ovvero l’apparenza della fondatezza giuridica delle illegittimità denunciate e un grave ed irreparabile danno che le aziende avrebbero subito dall’attuazione degli atti impugnati, i Giudici hanno sospeso l’obbligo per queste aziende di somministrazione dei fitofarmaci, vietati in agricoltura biologica e di eradicazione delle piante anche di quelle solo sospettate di contagio.
Il ricorso promosso da Adoc e dalle altre associazioni ambientaliste sarà discusso nel merito il 16 dicembre 2015, in quanto i Giudici hanno ritenuto “che le questioni sollevate con l’epigrafato gravame impongono un’attenta disamina e che pertanto potranno essere oggetto di una piena cognizione nel giudizio di merito”.
Il fatto che il TAR Lazio abbia considerato fondate le doglianza seppur in una fase sommaria di giudizio sia per le aziende che per le associazioni è un grande traguardo per i ricorrenti, che le Autorità non potranno ignorare nella decisione di proseguire o meno nell’attuazione delle misure sospettate di illegittimità, fino alla decisione nel merito.
Un primo passo sulla strada della difesa del paesaggio storico del Salento è segnato.