LECCE, ANALISI DI UN CAMMINO IN SALITA. ECCO COME SONO CAMBIATI GLI OBIETTIVI STAGIONALI
È una stagione all’insegna della discontinuità quella del Lecce che, dopo aver cambiato due allenatori per arrivare alla scelta definitiva dell’attuale tecnico Bollini, non riesce proprio a mantenere la linea di continuità che servirebbe per assumere sicurezza e per dare un segnale alle dirette concorrenti per l’accesso ai play off.
A giugno, dopo il mercato importante della società leccese, gli obiettivi erano ben altri: conquistare la serie b da primi in classifica per uscire dal limbo della Lega Pro. Il blasone giallorosso però non ha dato i frutti che si sperava di poter raccogliere, nonostante la presenza importante, se non fondamentale, del neo acquisto Moscardelli, che sempre ha dato il suo apporto in campo e sotto porta. Si puntava si Miccoli ma del capitano salentino ricordiamo solo l’ombra, si sperava nella voglia di ribalta da parte di chi ha dovuto patire già due anni di play off “maledetti”, qualcuno come Lopez, che in più situazioni si è dimostrato troppo “istintivo”, senza dimenticare il portiere Caglioni che non sta vivendo una delle sue annate migliori.
Questa non vuole essere una memoria delle colpe o dei soggetti da incriminare, ma semplicemente il resoconto dello strano e a volte incredibile cammino di questo Lecce di cui i tifosi non si fidano più. Sugli spalti è ormai una prassi sentir intonare il coro “Noi cantiamo solo per la maglia”, in segno di protesta nei confronti di chi in campo a volte, o troppo spesso, dimentica il peso dei colori che porta addosso.
È un cammino strano, lo ripetiamo, perché prima si vince contro il Benevento secondo in classifica, e la volta dopo si perde contro il Melfi che lotta per la salvezza. Fuori casa troppo spesso gli uomini di Bollini non riescono a centrare il bersaglio, senza fare di tutta l’erba un fascio: c’è chi il cuore e la faccia ce la mette sempre, come Lepore che di partita in partita dimostra fedeltà e amore per il Lecce.
Non si vuole colpevolizzare nessuno, nemmeno una società che non ha avuto in mente dall’inizio un percorso ben chiaro da seguire; nel mercato di gennaio sono arrivati diversi giovani, bravi e vivaci, come Gustavo ed Embalo che hanno messo in mostra ottime qualità ma ancora da maturare.
“Non esiste nessuna cura”, aveva già chiarito mister Bollini. Non c’è nulla da curare, se non la mentalità di una squadra che rischia di perdere il treno per i play off.
Alla luce dell’ultima sconfitta subita a Melfi nonostante la superiorità numerica dei salentini, il Lecce si trova ora al sesto posto a pari punti(cinquantasette) con il Foggia, squadra pugliese in ascesa e alla ribalta. Il prossimo match vedrà opporsi proprio le due squadre al Via del Mare e il risultato sarà determinante per entrambe.
Il Matera è salito al quarto posto con sessanta punti, dietro alla Juve Stabia terza in classifica avanti di tre lunghezze.
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