IL M5S ALLA CAMERA SULLE DIMISSIONI DI LUPI

| 22 Marzo 2015 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo._______________

Gentile Redazione,
considerato che il Movimento di Grillo viene censurato dalla grande stampa e dalle TV di stato e private, Vi chiediamo di voler pubblicare il testo dell’intervento d tenuto alla Camera dei Deputati, per il Movimento 5 Stelle da Alessandro Di Battista. Quanti sono interessati a vedere il video possono farlo cliccando:

http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2015/03/20/di-battista-risponde-a-lupi-sottotitolato/#

Ecco il testo dell’intervento del deputato Alessandro Di Battista.

“Deputato Lupi, stia tranquillo. Non siamo qui ad elencarle le pessime azioni che ha commesso come Ministro. Non abbiamo alcuna voglia di toglierci sassolini dalle scarpe o di sfruttare il momento per dire all’Italia intera che il M5S aveva ragione. Non ha alcun senso intestarci le sue dimissioni, anche se, e lei lo sa, il M5S è stata l’unica forza politica a chiedere l’allontanamento di Incalza ben 8 mesi fa, quando venimmo derisi e, come sempre, ignorati dal 99% dei media italiani.
L’ho osservata in questi giorni. Ho osservato il suo volto provato dagli eventi, avrà sentito un grande dolore pensando a suo figlio finito in questa vicenda. Avrà avuto difficoltà a prendere sonno o voglia di fuggire, lontano, senza sapere dove. Brutto sentirsi senza via di uscita, abbandonato da tutti gli amici, che poi amici non sono, sono squali, pronti a sacrificarla per mantenere un posto di governo. Alcuni sono seduti accanto a lei, le avranno dato pacche sule spalle ma hanno venduto le sue dimissioni senza indugio per mantenere in piedi il “sistema”. Lei oggi è una pietra che rotola, e mi creda non ne proviamo alcuna soddisfazione.
Al contrario, pensiamo ai milioni di italiani, che provano le sue stesse sofferenze anche se non sono causa del loro male. Anche loro di notte non riescono a dormire perché hanno il terrore che Equitalia gli porti via tutto. Anche loro sono disperati, così disperati da giocarsi mezzo stipendio ad una slot machine sotto casa, quelle slot machine che sostengono economicamente il sistema dei partiti che voi, che lei, che Renzi rappresentate, quelle slot machine che noi vorremmo tassare per dare a chi ne ha bisogno un reddito di cittadinanza.
Tanti italiani, come lei, vorrebbero fuggire, ma dalla disoccupazione, dal ricatto del voto di scambio, dalle estorsioni di qualche boss senza pietà pronto a taglieggiarli e poi finanziare la campagna elettorale di qualche suo collega di partito.
La disperazione che prova lei adesso la provano in molti. Ma la provano per via di quel sistema di corruzione che lei ha difeso, sostenuto, protetto all’interno del suo Ministero. E glielo dico senza urlare nella speranza che queste parole possano toccarla.
Sa cosa significa corruzione? Significa rompere in tanti pezzi. La corruzione ha rotto in tanti pezzi questo Paese, l’ha sbriciolato garantendo abbondanti mangiatoie a pochi e briciole a tutti gli altri. La corruzione ha prodotto il cancro nella Terra dei Fuochi e l’abbandono dell’Italia da parte dei suoi giovani migliori. Ha provocato notti insonni a padri che non sanno come pagare gli studi ai figli, attacchi di panico di neo-laureati che non sanno come trovare un lavoro.
La corruzione ha prodotto il dramma di imprenditori che preferiscono mettersi un cappio al collo piuttosto che dire in giro che stanno fallendo o le lacrime di malati costretti ad aspettare mesi per trovare un posto letto in un’ospedale. La corruzione ha trasformato l’Italia in una giungla dove delinquenti ottengono appalti, conti correnti milionari, case da sogno o barche di lusso che attraccano sulle coste ligure, sarde o in qualche porto nel Gargano. La Liguria, la Sardegna, il Gargano, dove migliaia di italiani aspettano le briciole da uno stato corrotto che non sa proteggerli neppure dalla pioggia.
Lei si sentirà svuotato oggi, così come le casse dello stato, svuotate da malfattori che hanno occupato le posizioni di comando relegando gli onesti al ruolo di comparse, di illusi, o di “rompicoglioni”.
Lei è stato per due anni il Ministro delle grandi opere. Lei sa quanto aumentano i loro costi in Italia. Del 40% secondo gli inquirenti. Parliamo di miliardi di euro se sommiamo “tangentifici” come il MOSE, opere folli come il TAV o fallimentari come l’EXPO. Opere utili solo a far fatturare i partiti attraverso l’indecenza degli appalti truccati concessi agli amici, siano essi mandanti ciellini o cooperative rosse, un tempo comuniste ma ormai capaci solo di mettere in “comune” intelligenze criminali e esperienze delinquenziali per potersi spartire soldi nostri e con questi comprare il voto da chi è talmente disperato da venderselo per non perdere un lavoro da 3 euro l’ora.
Lei è stato il Ministro delle grandi opere, conosce il “sistema”. Raccontarcelo sarebbe l’atto più coraggioso che possa fare. Tutti gli uomini sbagliano ma a tutti è concessa la possibilità di riparare. Incalza non parlerà. E’ abituato a stare zitto. Lei al contrario potrebbe spiegarci perché un km di autostrada in Italia costa il triplo rispetto agli altri paesi europei!
Glielo chiede un cittadino che mai avrebbe pensato di parlare a un Ministro il giorno delle sue dimissioni e glielo chiedono 9 milioni di italiani che vivono sotto la soglia di povertà e che – senza i furti delle grandi opere – potrebbero ottenere un reddito con cui campare dignitosamente nell’attesa di trovare un lavoro.
Le chiedo un’ultima cosa. Restituisca al popolo italiano i suoi compensi dell’ultima legislatura. Non morirà di fame per questo, piuttosto si arricchirà di dignità. Potrebbe usare il fondo dove noi parlamentari del M5S destiniamo i nostri stipendi tagliati.
E’ un atto dovuto verso quei cittadini onesti ingannati anche da lei, da 20 anni di immoralità, di bassa politica ad uso personale, di meeting pubblici e colloqui privati, di ostentazioni di fede cristiana e comportamenti da fariseo, di adunate di Comunione e Liberazione e ristrette spartizioni di poteri.
La restituzione di questo maltolto, deputato Lupi, prescinde dalle sue dimissioni e siamo sicuri che sapere che con quei soldi delle imprese potranno partire o dei giovani – senza un padre Ministro – trovare un lavoro, allevierebbe la sofferenza dei suoi ultimi giorni. Coraggio.”

Category: Costume e società

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