IL PARTIGIANO-ARTIGIANO ARMATO CONTRO EMILIANO
Riceviamo e volentieri pubblichiamo così come ricevuto, lasciando rosse pure le scritte oltre che tutto il resto. L’antifascismo e il partigiano li avevamo sentiti coniugati, osannati e santificati in mille modi, ma l’artigiano-partigiano ci mancava. In redazione ci è giunto il comunicato e noi come sempre non neghiamo spazio a nessuno.
Quanto a chiacchiere, Emiliano non teme confronti. Neppure il chiacchierone fiorentino – ed è tutto dire- riesce a tenergli testa.
Ve li ricordate i 30 mila posti di lavoro garantiti ai cittadini baresi quando era sindaco della città? E l’impegno da sceriffo di liberare Bari dalla malavita organizzata? E la promessa roboante di fare di Bari la capitale europea della cultura?
Ora che si è candidato a fare il presidente della Regione Puglia, l’ex sindaco non demorde e continua a sciorinare promesse e a prendere impegni che non manterrà, così come non ha mantenuto le promesse e gli impegni presi nella sua vita politica precedente.
Qualche esempio tra i tanti che si potrebbero fare:
- promette di fare subito una nuova legge elettorale dopo che il PD, di cui è segretario e padre padrone, ne ha appena approvata una che è un insulto alla democrazia;
- promette di riabilitare il ruolo delle donne nell’istituzione regionale dopo che i consiglieri regionali del suo partito hanno boicottato con sistematica scrupolosità le proposte del comitato 50/50 e la volontà espressa dalle firme di oltre 30 mila donne pugliesi;
- promette di mettere ordine nella sanità pugliese, minacciando di avocare a sé l’assessorato al ramo, dopo che il PD, in cui comanda incontrastato è, in quanto partito di maggioranza, il principale responsabile dello sfascio di questo delicatissimo servizio e quindi delle sofferenze dei cittadini pugliesi;
- promette di coinvolgere i cittadini pugliesi nei processi decisionali della Regione dopo che si è ben guardato dal farlo nella città di cui è stato sindaco, cioè in un territorio che, per le sue dimensioni contenute, si prestava molto meglio a sperimentare forme di governo partecipato e di democrazia deliberativa. E che cosa -con grande sprezzo del ridicolo- si è inventato Emiliano per addolcire la pillola populista della partecipazione? Nientepopodimenochè la SAGRA DEL PROGRAMMA: un’occasione per grandi mangiate, appunto*!!
Come si dice a Bari: le chiacchiere stanno a zero!
- · La sagra è un momento di aggregazione sociale in cui nelle piazze e nelle vie si possono mangiare piatti, vini, pesce crudo, salumi, formaggi tipici di quel posto o molto apprezzati dalla popolazione locale e non… I piatti sono preparati al momento e, normalmente, i prezzi sono minori rispetto alla consumazione in un locale chiuso. (Wikipedia)
CONVOCHIAMOCI PER BARI.
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