Parcheggio-caos all’interno del “Vito Fazzi”.

| 4 Marzo 2015 | 0 Comments

 di Cesare Mazzotta_________Sempre più frequenti i casi di viabilità interdetta dalla sosta sevaggia, con gravi rischi per gli utenti.

La circolazione delle auto nel perimetro del “Vito Fazzi” è diventata un percorso di guerra; un azzardo sempre più rischioso. Aggravato dalla recente disciplina dell’area antistante il Pronto soccorso che ha sottratto posti auto preziosi ai dipendenti meno disposti a farsi quattro passi.

E magari sono gli stessi che in questi ultime settimane parcheggiano la macchina 20 metri più giù e ostruiscono materialmente il flusso della circolazione veicolare. Sempre  più spesso le macchine vengono lasciate in sosta dove si trova un varco, senza curarsi se quello spazio era destinato alla circolazione.

A rischiare di più sono i pedoni, che devono districarsi fra le macchine che si incrociano su un tracciato che dovrebbe essere a senso unico, ma che viene percorso nei due sensi proprio perché la viabilità è interrotta dalla sosta selvaggia.

Salute Salento si è chiesto: «Cosa accadrebbe in caso di investimento di un pedone? Verrebbe chiamata in causa la Asl per omessa o carente disciplina della circolazione?

Questo accade perché non esiste quasi più la ormai sbiadita segnaletica orizzontale che materializza gli stalli di sosta.

Le testimonianze di medici e infermieri che vi lavorano si sprecano. «Non è la prima volta che le ambulanze devono fare i conti con i passaggi “impossibili”  fra due file di auto in sosta lungo un percorso che dovrebbe essere lasciato libero – protesta una dottoressa – Le strettoie e i disagi si riflettono anche sull’orario di lavoro perché siamo costretti a rimanere per lungo tempo in coda».

A breve la direzione sanitaria dell’ospedale darà il via a un progetto che prevede l’istituzione di una rotatoria all’uscita del Pronto soccorso. Si spera così di ripristinare quanto meno la chiarezza della circolazione delle auto. Così com’è adesso ognuno può fare quello che gli pare.

 

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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