IL REPORTAGE / LE BIBLIOTECHE SCOLASTICHE DEI NOSTRI PAESI / 3
Fra i testi in grìko e li cunti in dialetto
di Paola Bisconti______
La tappa del mio tour in uno dei paesi più importanti della Grecìa Salentina mi ha riservato una sorpresa gradevolissima. A Calimera, infatti, ho potuto visitare la biblioteca della scuola secondaria dove la docente Montinaro, sebbene abbia voluto sottolineare l’esecuzione di alcuni lavori di manutenzione e di ripristino della sala che ospita circa cinquecento libri tra cui narrativa, dizionari di varie lingue, volumi molto datati, la cui catalogazione on line è in corso, mi ha fatto ammirare un bellissimo scompartimento ricco di testi in grìko. La responsabile mi ha spiegato come l’Istituto da sempre sia impegnato a tutelare e a valorizzare la cultura, la lingua e la civiltà grika, favorendo scambi e contatti con scuole italiane di altre regioni e straniere, soprattutto greche.
Questo dettaglio mi entusiasma in particolar modo e mi rende felice sapere che la scuola in primis diventa scrigno di tesori con un valore incommensurabile e li offre come patrimonio pregiatissimo ai giovani, i quali diventano eredi di un bene impareggiabile come la lingua grìka.
La professoressa Montinaro mi informa che la biblioteca è frequentata liberamente dai ragazzi e che fino a poco tempo fa avevano allestito uno spazio ricco di cuscini e tappeti per rendere più piacevole la lettura. Mi ricorda inoltre che, nonostante il buon funzionamento del servizio bibliotecario, anche in classe si promuove la lettura e alcune ore sono dedicate a questo momento di coinvolgimento. Dettaglio constatato in tutte le scuole visitate. In questo istituto inoltre c’è un’efficiente sinergia nel team operativo tanto da programmare periodicamente degli incontri con gli autori, offrendo agli alunni un momento di crescita e confronto.
Quando le chiedo quanto conta l’estetica, mi risponde che è necessario valorizzare questo aspetto: non a caso sono stati esposti alcuni disegni realizzati dagli alunni con l’intento di abbellire la stanza che negli anni è stata un po’ trascurata. Alla domanda se i testi presenti in biblioteca corrispondono ai gusti dei fruitori mi risponde sinceramente che alcuni sono trascurati, mentre altri risultano essere più letti soprattutto quelli che raccontano storie di adolescenti alle prese con le prime avventure della vita.
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La rivalutazione delle nostre origini e l’attenzione dedicata a ciò che contribuisce a rendere preziosa la nostra identità le ho ritrovate visitando la biblioteca della scuola dell’infanzia in via Bellini di Lizzanello. In questo spazio particolarmente colorato, stimolante ed educativo ho intervistato la maestra Maria Ingrosso, che mi ha raccontato come il progetto bibliotecario sia attivo già da diversi anni e come gli allievi della loro scuola partecipino alla rete del “Veliero Parlante” e, quindi, com ogni anno si adoperino in modo ingegnoso nella costruzione dei libri. Nella biblioteca ho avuto la possibilità di ammirare tutti i libri finora costruiti, esposti costantemente per consentire anche ai genitori di vedere i risultati del lavoro svolto dai bambini. L’anno scorso per esempio l’istituto ha aderito al progetto “Invitro” e per un’intera giornata la scuola è stata aperta e visitata dalle famiglie che si sono trattenute in biblioteca.
Associare la lettura all’aspetto pratico, relativo alla creazione dei libri, è un momento importante che consente fra le tante cose, di offrire ai fanciulli i principi base del riciclo. Spesso infatti è impiegato materiale di recupero infondendo così nozioni di ecologia. Ma la peculiarità in questo mio avvincente reportage, sta nell’aver appurato che i racconti offerti ai bambini variano dalle fiabe classiche alle poesie di Gianni Rodari, fino ad includere i racconti classici della tradizione popolare, riprendendo le nostre origini attraverso quelli che noi chiamiamo “cunti”, esposti inevitabilmente in dialetto, perché anche questo linguaggio appartiene al nostro ricco patrimonio culturale.
Lo spazio bibliotecario della scuola dell’infanzia di Lizzanello tuttavia non offre solo i libri costruiti dai bambini con i quali hanno vinto prestigiosi riconoscimenti che hanno premiato l’ingegno e l’impegno di tutti, ma mette a disposizione anche un centinaio di libri. La gran parte di questi volumi sono catalogati e sul registro si annotano i vari prestiti ovviamente effettuati dalle maestre per conto dei bambini. I titoli presenti in biblioteca non rispondono necessariamente alle mode del momento, ma c’è un criterio selettivo fondamentale per garantire una facile consultazione da parte dei piccoli fruitori.
Come nel precedente istituto, anche per questo la maestra responsabile dello spazio bibliotecario dichiara che non ci sono fondi destinati alla biblioteca, ma nonostante questo il servizio non cessa di funzionare. Non manca anche qui la partecipazione delle famiglie che di tanto in tanto donano dei libri e alcuni di questi sono disposti nelle varie aule dove è allestito un angola lettura per consentire a tutti di avvicinarsi al testo anche quando non si frequenta la biblioteca.
Nonostante il contesto bibliotecario sia a misura di bambino, la maestra mi informa che lo spazio è usato anche dai professori per la consultazione delle riviste di aggiornamento e guide didattiche annuali.
Chiedere quanto conta l’aspetto estetico in un ambiente così piacevolmente arredato, pur non essendo particolarmente grande, è quasi scontato, ma sottopongo ugualmente la domanda alla maestra, la quale sottolinea quanta amorevole cura ci sia stata per addobbare la sala. I bambini, che la frequentano più di una volta al mese, imparano a rispettare anche gli oggetti e ad avere un atteggiamento consono per il luogo: infatti, sono disposte piccole sedie dove i fanciulli possono ascoltare le letture e assistere agli spettacoli delle marionette.
Ci salutiamo con questo felice auspicio pronunciato dalla maestra Ingrosso: “Noi puntiamo molto sui bambini, i nostri risultati si vedranno in futuro”.
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Ringrazio vivamente le dirigenti che hanno accolto senza esitazione la mia richiesta, dedicandomi del tempo prezioso e consentendomi di esplorare da vicino l’universo bibliotecario.
Ringrazio in particolar modo Simonetta D’Urso dell’Associazione Culturale Joy di Lecce e Andrea Gentile dell’asilo nido La Tartallegra di Caprarica di Lecce, che hanno sposato gli ideali di questo reportage sostenendo il mio lavoro.
“L’Associazione Culturale JOY, fondata da Simonetta d’Urso, in collaborazione con le Edizioni Sonda, casa editrice specializzata in letteratura per ragazzi e in libri per la famiglia, nasce a Lecce nel mese di Febbraio 2014 con lo scopo di affermare la speranza e la fiducia nella cultura. Abbiamo pensato a un luogo di creatività e conoscenza, uno spazio dove incontrarsi e ascoltare fiabe e racconti, esprimere pensieri, emozioni, sogni e desideri. È sempre più evidente che leggere é un’attività fondamentale nella formazione culturale di ogni individuo e una “scuola” come questa può aiutare a percepire e comprendere sempre meglio, fin dall’infanzia, il senso delle cose per poi condividerle con gli altri in una continua e piacevole conversazione civile”.
“L’Asilo Nido La Tartallegra di Caprarica di Lecce accoglie bambini dai 3 a 36 mesi e promuove un’etica dell’educazione dove l’autonomia dei bambini, la loro maturità psicologica, i loro passaggi evolutivi, vengono rispettati e favoriti da tutte le figure chiave di accompagnamento. Attraverso il metodo dell’Etica delle Relazioni Umane L’Asilo Nido la Tartallegra propone nei suoi servizi un’Educazione alla Felicità. La felicità è un’arte che si può imparare sin da piccoli e un bambino felice è anche un bambino che legge. Da questa consapevolezza è nata la volontà della cooperativa di aderire ai progetti Nati Per Leggere, In Vitro e di finanziare l’installazione di una Casetta del Libro nel suo giardino”.
( 3 / continua – le precedenti puntate, pubblicate nei giorni scorsi, si trovano nella sezione STORIA DI COPERTINA, cui si accede cliccando sull’ apposito spazio posto sotto la testata nella home page )
Category: Costume e società