NARDO’: CATTIVA GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO
La gestione del verde pubblico neritino continua ad essere superficiale e raffazzonata senza una programmazione globale che consenta uno sviluppo armonico della flora urbana.
Si assiste ad una serie di interventi privi di una logica comune con scelte approssimative, con impianti di essenze senza adeguata valutazione dell’impatto sul tessuto urbano, sradicamento di piante adulte che non presentano stati di sofferenza apprezzabili, sostituzioni di essenze con altre senza motivata ragione, interventi di cura episodici del patrimonio arboreo ad intervalli lunghissimi e quindi nocivi.
Non ci sono elementi per meravigliarsi di una gestione così approssimativa quando si consideri che il Comune è privo di professionalità specifiche nel settore e neanche pensa a dotarsi di una consulenza globale che produca un piano di intervento integrato e orientato ad uno sviluppo organico del verde cittadino. Tutto si risolve in una delega settoriale priva dei necessari approfondimenti che procede a strappi e tentoni, più attenta alle sollecitazioni elettorali dei residenti di piazze e vie piuttosto che al concetto di difesa ed incremento del patrimonio verde della città.
E’ perfettamente inutile dilungarsi sui benefici che un patrimonio arboreo urbano rende alla popolazione di una città; basti per tutti menzionare i microclimi che contribuisce a formare mitigando gli effetti degli estremi climatici e contrastando rumore e inquinamento.
Ma questo concetto sembra sfuggire ai gestori della cosa pubblica neritina che si occupano di dare appalti indicando, addirittura tassativamente, alle ditte incaricate gli interventi da effettuare spesso finalizzati unicamente all’estirpazione di alberi in buone condizioni. Questo spesso avviene solo per effetti collaterali che potrebbero essere ovviati in altre forme che non siano il radere al suolo.
Prossimi interventi, previsti in via Medaglie d’Oro e in via Secchi, sembrano ispirarsi a questa deleteria filosofia comportamentale senza valutare che la mancanza di manutenzione pluridecennale di quegli alberi ha portato al dissesto di parte dei marciapiedi insieme agli iniziali errori di buche d’impianto striminzite nella superficie e di profondità insufficienti alla sviluppo armonioso delle piante. E comunque dal lato di via Secchi dove la distanza dalle abitazioni varia dai due ai tre metri e mezzo non esiste ragione alcuna per abbattere gli alberi e si deve procedere unicamente al ripristino dei marciapiedi.
Peraltro riteniamo che la competenza di gestione del verde deve ricadere sotto la competenza dell’assessorato all’Ambiente e non essere oggetto di una estemporanea delega funzionale solo ad interessi di equilibrio politico; delega che non si fa scrupolo di saltare il parere della Consulta dell’Ambiente che potrebbe mettere a disposizione, gratuitamente, competenze comprovate e consolidate da lustri di attività nel settore specifico.
Faremo appello all’assessorato all’Ambiente perché innesti una inversione di mentalità che favorisca il formarsi di una cultura di gestione del patrimonio arboreo della città che abbia come unico obiettivo il benessere della cittadinanza e dell’intero ecosistema cittadino.
Graziano De Tuglie e Massimo Vaglio
presidente e vice presidente
Consulta Comunale Ambiente
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