LECCE: LEA-LIBERAMENTE PRIMA FA IL PRESIDIO POI PRENDE LE DISTANZE DAGLI ATTI VANDALICI COMPIUTI NELLA CHIESA DI S.GIOVANNI BATTISTA
(g.m.) ______Riceviamo e come sempre pubblichiamo e a volte commentiamo quanto ci viene inviato.
Qualche giorno fa avevano tentato di interrompere una conferenza sulla famiglia, organizzata dal parroco della chiesa di San Giovanni Battista e tenuta dall’ex Sottosegretario agli Interni On. Alfredo Mantovano.
Stanotte la statua della Madonna è stata insozzata con della vernice rossa, e alcune scritte offensive nei confronti della Chiesa e di mantovano sono comparse sui muri.
Che qualcuno possa organizzare un presidio per impedire, o solo disturbare, chi sta tenendo una conferenza solo perchè la pensa in maniera differente, non ci è mai piaciuto, ma questi atteggiamenti, queste manifestazioni che spesso sfociano nella violenza, vengono tollerate dalle istituzioni, e perfino autorizzate.
Già il solo termine presidio, ci fa sorgere qualche perplessità, se e vero che dando uno sguardo alla Treccani.it leggiamo:
“Guarnigione militare, contingente di truppe che è di stanza, abitualmente o temporaneamente, in un luogo, al fine di esercitarvi un’azione di controllo, di vigilanza, di difesa: i soldati, il comandante del p.; munire la zona di confine di p.militari; analogam., con riferimento a forze di polizia, o a gruppi organizzati posti in un luogo per esercitarvi un’azione di controllo, di difesa…”
Ma insomma è mai possibile che in un paese che si dice democratico non si possa parlare liberamente senza che ci sia qualcuno che a due passi eserciti un’azione d’intimidazione?
Troppe volte anche qui a Lecce, la sinistra istituisce presidi contro gli avversari, e quando poi magari scoppia la rissa a pagare finisce che sono proprio gli aggrediti.
Lea-Liberamente che gode di protezione da parte di istituzioni importanti, come la Regione Puglia, che dispone di locali che la Provincia a messo a disposizione di gruppi loro amici, come le “Ex Cnos”, che organizza, festival, dibattiti laboratori, può esprimere liberamente le proprie convinzioni senza andare a disturbare le manifestazioni organizzate da altri.
Ed ecco il comunicato ricevuto.
Comunicato di presa di distanza dell’associazione LeA-Liberamente e Apertamente dagli atti vandalici ai danni della chiesa di San Giovanni Battista.
Oggi, 16 febbraio 2015, apprendiamo dalla stampa il grave episodio vandalico avvenuto in via Novara, ai danni della statua della Madonna posizionata all’esterno della chiesa di san Giovanni Battista e delle scritte offensive apparse nella scorsa notte sui muri.
Apprendiamo inoltre che le indagini sono rivolte anche nei confronti della nostra associazione, in quanto promotrice del presidio tenutosi lo scorso 7 febbraio, in concomitanza della conferenza di Alleanza Cattolica, presieduta dall’On.Mantovano, al quale sono rivolte alcune delle scritte apparse sul muro.
Ci dispiace constatare che il nostro presidio pacifico, svoltosi nel parco alle spalle della chiesa con le dovute autorizzazioni e sotto la supervisione costante delle forze dell’ordine, sia stato oggi definito come un “momento di tensione tra esponenti delle associazioni lgbt e dell’area antagonista” con relativo intervento della polizia per ristabilire l’ordine pubblico.
Riteniamo che episodi di tale entità siano da condannare, e ribadiamo la nostra totale estraneità agli atti vandalici, che di certo non rientrano nel modus operandi della nostra associazione. Certi che il lavoro della Digos e dei Carabinieri porterà a fare luce sull’accaduto, grazie anche al supporto delle telecamere della zona, ci mettiamo a disposizione per qualsivoglia collaborazione.
Inoltre, al di là delle differenti ideologie di pensiero, esprimiamo la nostra solidarietà all’on.Mantovano.
Associazione LeA-Liberamente e Apertamente
Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Gentilissimi, tralasciando il fatto che potreste essere benissimamente perseguibili legalmente per diffamazione, in quanto con il vostro professionalissimo articolo fate intendere:
1)che il “presidio” sia stato violento (eravate presenti?Io si ed anche la digos al nostro fianco, a centinaia e centinaia di metri di distanza dal convegno, il quale si è svolto tranquillamente senza alcuna interruzione del relatore Mantovano);
2)che gli atti vandalici siano stati compiuti dall’associazione organizzatrice del presidio pacifico dal nome “Ma quale guerra,chiediamo solo uguali diritti per tutti” ( che poco ha di guarnigione militare),
potreste almeno scrivere correttamente il nome dell’associazione? Poca professionalità in tutto, dal leggere correttamente un comunicato o un nome dell’associazione, allo sparare sentenze non essendo presenti al presidio in risposta al convegno “Guerra alla famiglia naturale: ideologia del gender, unioni civili, matrimoni omosessuali” (non credete che tra i due, sia questo quello dal fare guerrigliero?)
Grazie per la vostra attenzione, che sono sicura non mancherà.
Giovanna D’Alema
Sicuro che ti chiami Giovanna e non Massimo?
Sorvolo sulla storia della diffamazione, perchè sottintende la volontà di intimorire l’interlocutore, si chiamano minacce velate, come i presidi del resto, ma a parte ciò non mi pare che quanto tu affermi risponda alla pura verità.
Tant’è è vero che la stampa ha riportato le giustificazioni qualcuno che ha detto di essere penetrato nella sala dove si teneva il convegno perchè voleva interloquire “democraticamente” con il relatore.
Quindi qualcuno si è intrufolato ed è poi stato allontanato.
Mio padre mi raccontava che quando era ragazzo lui, i suoi amici la mattina sfilavano con i volti colorati e le camicie a fiori,si facevano chiamare pacifisti, e la sera andavano a rompere la testa a chi non la pensava come loro.
Per fortuna quegli anni bui sono lontani.
In futuro anche per evitare equivoci, se è vero che non volete essere confusi con i violenti, fatevi le vostre belle manifestazioni, magari scortati dalla polizia e con i finanziamenti delle istituzioni che dite di combattere, ma evitate di tentare di intimidire chi la pensa in maniera diversa dalla vostra.
Minacce? Assolutamente no. Le davo giusto alcuni consigli giuridici, perché se é sua abitudine accusare persone, non avendo prove, prima o poi incorrerà in qualche querela.
Non é nel mio stile minacciare. Nel mio stile é evitare che si diffonda cattiva informazione, così come questo “articolo” ha fatto.
Se lei é abituato a parlare per sentito dire di episodi avvenuti ai tempi di suo padre o di presidi ai quali era assente,allora mi spiace…farà sempre articoli pessimi, così come pessime sono le sue battute.
Per quanto riguarda le intimidazioni,che dire? Mi sembra che lei sia lontano anni luce dalla mia visione dei fatti, come così io dalla sua.
Sicuramente alle nostre belle manifestazioni la prossima volta la inviteremo, così magari potrà scrivere un articolo da vero giornalista che ascolta entrambe le campane e che consulti tutte le fonti, altrimenti continui ad essere di parte.
Ps: “la provincia ha messo a disposizione” si scrive con l’h, detta anche mutina.
Cordialità.
Sig. Gianni, Forse la signora non si chiamerà Giovanna, ma non so perché, il suo rancore il suo modo distorto di fare informazione, il suo modo di auto proclamaresi spesso in ruoli che nn conosce nemmeno come quello del giornaliera che sbaglia le “h” Non saprei, ma secondo il mio parere anche lei ha usato un falso nome. Certo in rete mi sembra una cosa ovvia, o no!
Chissà perchè quando non si vuole parlare del contenuto, si cerca di spostare il discorso sulla forma, sull’accento che sfugge, la virgola che manca, ecc.
Sullo stile della scritto della signora Giovanna avrei qualche cosa da dire, ma non credo sia questa la sede per dare lezioni di bella scrittura, o di bon ton, mi stupisce invece che persone che evidentemente sono completamente a digiuno di diritto diano consigli agli altri sul come comportarsi per non incorrere nei rigori della legge.
Agli amici di Leccecronaca l’invito a non farsi mai intimorire a non farsi mai imbavagliare, e sopratutto a non rinunciare a scrivere di getto, e se salta una virgola, un punto o una “mutina”, pazienza, sempre meglio di quanti si esercitano in scritture leziose o peggio restano muti.
Signora Tania, non mi soffermo minimamente sulla mancanza grammaticale dei contenuti per sorvolare argomenti importanti, proprio io che so di cosa parlo perché presente al presidio, come immagino anche lei dato che ha l’ardire di insinuare come il signor g.m.
Ma lei é sicura al 100% che i fatti siano collegabili? Il presidio si é svolto il 7 febbraio, l’atto vandalico il 16. L’attinenza é minima, ma non mi stupisce più di tanto questo suo commento in difesa del povero giornalista, che tutto ha fatto tranne che il giornalista. Io posso pure avere un modo scorretto di scrivere, ma di certo non mi spaccio per professionista in un quotidiano online, né tanto meno parlo a sproposito quando sono consapevole di non essere stata presente in una determinata situazione.
Ed io sicuramente posso dimostrare di non essere responsabile dell’atto vandalico né perseguibile per “digiuno di diritti”, il signor g.m, che si nasconde dietro una sigla mentre io mi son firmata con nome e cognome (e son stata anche presa in giro per questo, a dimostrazione del fatto che la persona con la quale sto parlando é povera di contenuti) ha apertamente attaccato chi con l’atto vandalico non c’entra nulla… e questo a casa mia é perseguibile legalmente.
Detto cio’, cordiali saluti anche a lei.
Al solito si fa finta di non capire. Non è importante chi materialmente sia andato a sfregiare la facciata della chiesa e la statua della Madonnina con la vernice rossa, voi non potete fare i presidi contro chi non la pensa come voi.
Questo è chiaro si o no?
Nessuno ha scritto che sia stata lei signora Giovanna ha compiere l’atto vandalico, però è certo che il “suo” presidio ha contribuito a creare quel clima che ha poi determinato il gesto.
Questo è ciò che io penso, spero mi lascerà la libertà di pensarla in questo modo.
Mi scusi se non mi firmo per esteso ma non vorrei ritrovarmi il prospetto di casa imbrattato di vernice rossa.
Scusate,ma non siamo in democrazia? E il bello della democrazia non è proprio che se non mi va bene quello che dice qualcuno durante un convegno (dal nome “guerra alla famiglia naturale:ideologia del gender,unioni civili,matrimoni omosessuali) posso manifestare il mio dissenso? Altrimenti che democrazia sarebbe?
Certo signora Tania, liberissima di pensare ciò che crede, come io son libera di manifestare contro quanto ritengo non giusto, come ci insegna l’articolo 21 della Costituzione italiana, questa sconosciuta per molti. Quindi che lei mi dica di non dover o poter manifestare non sta né in cielo né in terra (possibile che oltre che ad elementi base di legge debba anche spiegarvi diritto? 🙂 )
Per il resto, poco mi importa del suo nome per esteso, perché io, come tutti i manifestanti presenti al presidio, possiamo metterci nome, cognome, indirizzo, faccia e numero di telefono. Siamo pulitissimi.
Buona domenica.
GIOVANNA D’ALEMA.