ESEGUITI 12 PROVVEDIMENTI NEI CONFRONTI DI ALCUNI ANARCHICI E ADERENTI AL MOVIMENTO CASAPOUND AUTORI DI RISSA AGGRAVATA
(g.m.) ___Come spesso avviene nel nostro paese, e come dicevano i latini ” dove manca la forza il diritto scompare”.
Alla fine dell’estate CasaPoun decide di fare la propria festa in una masseria privata fra Lecce e Surbo, durante la quale hanno invitato personaggi politici e non, ed hanno tenuto una serie di dibattiti, ascoltato musica ecc. insomma quello che di solito si fa durante questo genere di feste.
Intanto il centro della città veniva messo a ferro e fuoco danneggiato negozi, imbrattato muri, e terrorizzato una città, interrotto pubblici servizi…. “scortati” dalla polizia.
Ed ecco come è finita per i ragazzi di CasaPound “cornuti e mazziati”.
Dal 5 al 7 settembre 2014, si è tenuta la “Festa Nazionale CasaPound Italia” che ha visto la partecipazione di circa 400 militanti.
In concomitanza, antifascisti, anarchici ed antagonisti provenienti anche da altre provincie hanno effettuato una serie di contro-manifestazioni, nell’ambito delle quali hanno posto in essere delle condotte penalmente rilevanti, rendendosi autori di vari danneggiamenti e dell’occupazione per oltre un’ora della stazione ferroviaria di Lecce, con il relativo ritardo della partenza di alcuni treni.
In tale contesto, durante la notte a cavallo tra giovedì 4 e venerdì 5 settembre scorsi, in una traversa della centralissima piazza S. Oronzo, due gruppi contrapposti hanno ingaggiato una violenta rissa.
Le successive indagini esperite dalla Digos hanno permesso di deferire alla locale Autorità Giudiziaria i partecipanti.
A seguito di ciò, è stata emessa un’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora a carico di 12 soggetti, 8 dei quali esponenti di CasaPound e 4 frequentatori del locale centro antagonista denominato “Binario 68 occupato”, ritenuti responsabili del reato di rissa aggravata.
Dell’attività d’indagine è stata costantemente informata la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione che ha coordinato le Digos di Lecce, Arezzo, Bologna, Lucca, Milano, Parma, Pistoia, Roma e Torino, tutte interessate alla notifica delle misure cautelari.
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