IL LECCE SI FA CLAMOROSAMENTE RIMONTARE DALLA REGGINA E LASCIA IN CALABRIA TRE PUNTI PREZIOSI
Consapevole dell’importanza e dell’insidia dell’incontro, il Lecce in trasferta sfida la Reggina ultima in classifica e guarda ai risultati delle contendenti alla promozione: Salernitana e Benevento hanno pareggiato nel pomeriggio rispettivamente con Vigor Lamezia e Foggia. E’ ghiotta per i salentini l’occasione di avvicinarsi alla vetta. La squadra giallorossa però, dopo un ottimo primo tempo, manca clamorosamente la vittoria e permette agli avversari di recuperare la partita e di vincerla.
La cronaca
I padroni di casa guidati da mister Alberti scendono in campo con Belardi, Di Lorenzo, Ungaro, Cirillo, Aronica, Mazzone, Gallozzi, Armellino, Balisteri, Maimone e Masini.
Gli unidici titolari scelti da Pagliari sono invece Caglioni, Diniz, Di Chiara, Vinetot, Abruzzese, Salvi, Lepore, Papini, Moscardelli, Filipe Gomes ed Herrera.
È un Lecce determinato sin da subito quello che fa ingresso nel terreno di gioco: dopo un primo momento di studio, già al quarto minuto Lepore regala un assist “al bacio” a Moscardelli che come un rapace indirizza di testa il pallone nella porta avversaria e trova il goal del vantaggio. Continua il gioco offensivo la squadra di Pagliari e mette sotto pressione i padroni di casa, che provano a reagire, ma subiscono il gioco del Lecce, ancora pericoloso prima con Moscardelli, che però non centra il bersaglio, e poi con Herrera, protagonista di una giocata individuale e di un bel tiro dalla distanza però deviato sul fondo.
La Reggina si affaccia nell’area di rigore salentina con un timido tentativo di Gallozza che viene subito spazzato via da Diniz; il Lecce ci riprova con un tentativo dalla distanza di Papini, finito alto sopra la porta avversaria. Gli amaranto danno pepe a una partita all’insegna dei ritmi blandi e al 36′ ci provano con Armellino che su azione di calcio d’angolo si gira pericolosamente verso Caglioni, ma trova l’opposizione della difesa giallorossa. E’ ancora Reggina pochi secondi dopo: Masini tenta il tiro di potenza poi respinto dal portiere leccese e il numero quattro calabrese tenta di ribadire in porta il pallone, senza però riuscire a inquadrare la porta.
Il primo tempo termina con un’ultima emozione giallorossa: Moscardelli in corsa tenta il tiro al volo ma manca di un soffio l’impatto con il pallone.
La Reggina non ci sta a subire il risultato di svantaggio e all’inizio della seconda frazione di gioco preme sull’ acceleratore e sfiora il pareggio: Masini viene pescato in ottima posizione da un compagno in area di rigore giallorossa, ma al momento della conclusione viene murato da Diniz. L’azione viene contestata a gran voce dal pubblico amaranto che chiede il calcio di rigore a favore della propria squadra; il direttore di gara però giudica regolare l’intervento del difensore leccese.
I salentini non cercano il raddoppio, tentano di controllare i ritmi del match, ma non riescono a organizzare un gioco fluido e continuo; c’è terreno fertile per la voglia di recupero dei padroni di casa che infatti al 65′ trovano il jolly vincente grazie a un colpo di testa tempestivo di Masini che trafigge Caglioni su cross da calcio d’angolo.
Il Lecce torna a dare segni di vita al settantaduesimo, Lepore mette in mostra una bella esecuzione di un calcio di punizione che sfiora il palo destro di Belardi e si spegne sul fondo. Pochi minuti dopo ci riprova Della Rocca con il sinistro, la sua conclusione viene deviata dal portiere della Reggina e Moscardelli manca clamorosamente il tap in vincente svirgolando il pallone lontano dal bersaglio.
La squadra di Pagliari non sembra però davvero pericolosa, le sortite offensive dei salentini non sembrano poter impensierire la Reggina e al minuto ottantuno succede qualcosa di inaspettato: il Lecce “si addormenta” e concede agli avversari un tiro insidiosissimo respinto miracolosamente da Caglioni, ma poi ribadito in rete da Maimone che permette ai suoi compagni il sorpasso. Tra la bolgia dei cori di festa dei tifosi della Reggina, i giallorossi tentano di salvare il salvabile prima con un tiro a giro di Lepore respinto da Belardi e poi con un colpo di testa Della Rocca di poco fuori.
Il giudizio: abbiamo assistito a un Lecce dal duplice volto. Un primo tempo giocato con la giusta tranquillità e il giusto ordine all’insegno di un ottimo pressing offensivo è stato seguito da un secondo tempo troppo a rilento e privo di grinta. Un squadra che mira alla promozione non può permettersi frenate del genere, perdere non è mai bello, farlo contro l’ultima in classifica non è sicuramente di conforto.
Da dimenticare: l’intero secondo tempo della squadra è da cancellare totalmente. Undici giocatori che non sembrano avere voglia di trovare la sicurezza del raddoppio lasciano spazio alla Reggina affamata di vittoria e gloria.
Il migliore: Moscardelli, e non solo per il goal, è degno di essere segnalato come migliore in campo per l’impegno che mette in ogni sua azione. Vittima anche lui del calo di prestazione della sua squadra, cala nel secondo tempo e manca la zampata vincente per il raddoppio. Peccato.
L’arbitraggio: il signor Antonio di Martino della sezione di Teramo ha diretto l’incontro con giudizio e ha usato con parsimonia i cartellini forse anche quando non era il caso di farlo. Preciso nel segnalare le scorrettezze di gioco, è stato accompagnato dagli assistenti di gara Mnauel Rabilotta e Massimo Monzolillo di Sala Consilina.
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