PROVA CONVINCENTE NELLO SPAREGGIO PLAY OFF CON IL MATERA / ESORDIO DA SOGNO PER HERRERA / DUE GOL E TRE PUNTI PER UN LECCE CHE CI SPERA ANCORA
Una prova di crescita, di maturità, di potenzialità ancora da esprimere, ma già evidenti, un 2 a 0 che fa bene certo alla classifica, ma pure alla testa.
La cronaca
Il campionato è ancora lungo e tutto è ancora possibile, ma, a questo punto, la sfida al via del Mare fra Lecce e Matera sembra già un dentro o fuori per la corsa alla promozione, almeno per la zona play-off.
Si spiega così la determinazione, la foga, la tensione agonistica con cui le squadre entrano in campo e dimostrano fin dai primi minuti.
Le formazioni non presentano novità rispetto a quelle annunciate.
Il Lecce gioca con Caglioni; Mannini, Vinetot, Abruzzese, Di Chiara; Gomes, Papini, Salvi; Lepore, Muscardelli, Herrera.
Il Matera con Bifulco; D’Aiello, De Franco, Faisca; Mazzarani, Iannini, Coletti, Bernanrdi; Madonia, Diop, Carretta.
Pronti, via, dopo trenta secondi Moscardelli inquadra la porta dalla distanza, ma il tiro è parato dal portiere ben piazzato.
Gioco maschio, ma non cattivo, ritmi alti.
Il Lecce sembra metterci impegno e idee, sviluppa azioni con volontà caparbia, ma non è mai veramente pericoloso, come nei tiri scagliati nella prima parte del tempo in almeno tre occasioni.
Viceversa sale a poco a poco il Matera, che è pericoloso in almeno due occasioni, con D’ Aiello di testa al 31’, e con Diop al 37’, quando ci vuole tutta la bravura di Caglioni a salvare su di un tiro insidioso.
Fine del tempo col Lecce che cerca di riorganizzare l idee, ma senza costrutto.
La ripresa inizia ancora col Matera all’ attacco: al 48’ Madonia spara sull’ esterno della rete; al 52’ Carretta conclude alto da lontano.
Bella al 53’ la conclusione da fuori area di Papini, che sfiora l’ incrocio dei pali con un tiro potente che sarebbe stato imparabile.
La partita si sblocca, e non solo la partita, si sbloccano pure i giallorossi, un minuto dopo, quando dopo due cross da una parte e dall’altra, dalla destra il pallone filtra in area, dove il portiere non esce e i difensori ballano, anche se Moscardelli non riesce a intercettare: ma alla sue spalle sbuca velocissimo Herrera , che da due passi spinge il pallone in rete.
Esultanza sfrenata, ma comprensibile, per il gol segnato alla prima partita.
1 a 0 e palla al centro.
Il Matera cerca di reagire, ma la difesa del Lecce sembra attenta: un po’ di concentrazione, un po’ di mestiere, un po’ di perizia, e si tira avanti con il vantaggio da conservare.
La pressione della squadra ospite è maggioritaria, ma non produce niente di concreto. Diniz al posto di Gomes al 70’ nel Lecce. Letizia per Bernardi due minuti dopo per il Matera sono le prime sostituzioni.
Quando manca un quarto d’ora alla fine, il Matera cerca il pareggio per continuare a sognare, il Lecce cerca di conservare il minimo, ma preziosissimo vantaggio, per continuare a sperare.
La svolta al copione della partita arriva al 33’, quando D’Aiello commette fallo da dietro su Herrera avviato nell’ area piccola in una fantasiosa percussione: lui guadagna l’espulsione, il Lecce un rigore. Ed era ora!
Dal dischetto Moscardelli non perdona: spiazza il portiere con un tiro morbido che rimbalza sul palo e si insacca beffardo.
2 a 0 e palla al centro, col Matera pure in dieci, negli ultimi dieci minuti, sembra fatta per i giallorossi. E infatti fino alla fine non succede niente di rilevante.
Il giudizio: tre punti fondamentali e pure salutari per muovere la classifica e anzi prepararsi a smuoverla, come necessario per guadagnare l’ agognata promozione in B. Non tutto è chiaro per i giallorossi, ch però quest’ oggi intanto ci hanno messo tutto quello che avevano, fino all’ ultimo che ce n’era; e poi non hanno fato registrare i cali di tensione evidenziati nelle ultime gare. Altra nota positiva, tutti i nuovi acquisti si sono già calati nella parte di competenza e sembrano utili alla squadra che ne trarrà sicuramente giovamento in energia e creatività.
Migliore in campo: Eric Herrera (nella foto). Il 24enne attaccante panamense si fa trovare al posto giusto, nel momento giusto, per il suo primo gol in maglia giallorossa, e poi si inventa letteralmente il rigore procuratosi con abilità e fantasia di gioco. Un esordio da ricordare per sempre.
L’arbitro: come preannunciato dagli esperti, questo direttore di gara interpreta il regolamento in maniera fiscale. Con minuzia non si fa scrupolo di sventolare cartellini gialli e rossi. Troppo puntiglioso, perché troppe sono le sanzioni decretate in una partita corretta nonostante la tensione per l’ importanza della posta in palio.
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