LA STORIA / VIGILE DEL FUOCO LECCESE “PRECARIO” FINALMENTE ASSUNTO A TEMPO INDETERMINATO DAL MINISTERO DEGLI INTERNI GRAZIE AD UN PRONUNCIAMENTO DEL TAR
(Rdl)______E’ finita nel migliore dei modi l’odissea di un Vigile del fuoco precario, che ha ottenuto finalmente l’assunzione a tempo indeterminato, in seguito ad un pronunciamento del tribunale amministrativo regionale del Lazio.
Il contenzioso traeva origine dalla esclusione di un candidato leccese dalla selezione bandita nel 2007 dal Ministero degli Interni, per la stabilizzazione dei così detti “discontinui”, ossia dei vigili del fuoco con contratto a tempo determinato che ambiscono ad un contratto a tempo indeterminato.
Nel caso del ricorrente, l’esclusione dal concorso era stata determinata a causa di un presunto problema alla vista accertato dalla Commissione medica.
Esclusione che il candidato aveva immediatamente contestato innanzi al TAR Lazio, assistito dall’ avvocato leccese Alfredo Matranga.
In particolare, il legale aveva censurato il provvedimento di esclusione provando con apposita nuova documentazione medica l’insussistenza della presunta causa di inidoneità. Del resto, la circostanza che il ricorrente non fosse assolutamente affetto dal presunto problema alla vista accertato dalla Commissione medica, era dimostrata dal fatto che lo stesso dopo l’esclusione era stato nuovamente assunto dal Comando di Lecce per altri venti giorni con l’ennesimo contratto a tempo determinato.
Con ordinanza del 5 settembre n. 9445, la Sezione Ibis del TAR Lazio aveva sospeso il provvedimento di esclusione impugnato ordinando alla Commissione medica dell’Ospedale Militare Celio di Roma di procedere ad una nuova visita del ricorrente alla luce della documentazione medica dallo stesso prodotta.
Il 24 ottobre scorso il ricorrente si è sottoposto a visita medica presso il Celio, che ne ha accertato così l’idoneità, non avendo riscontrato alcun deficit visivo.
Pertanto, con sentenza pubblicata ieri, il Tar capitolino non ha potuto che accogliere il ricorso, prendendo atto dell’esito della visita medica effettuata ed annullando di conseguenza il provvedimento di esclusione del ricorrente dal concorso.
Il TAR ha infine condannato il Ministero dell’Interno alla refusione delle spese processuali sostenute dal ricorrente quantificandole in € 1.500,00 più spese e accessori di legge oltre al costo del compenso del verificatore liquidato in € 500,00.
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