RIPENSANDO A QUEI NOVE ANNI DA SINDACO / VIA BRENTA E I FILOBUS, ERRORI CHE CI CONDIZIONANO ANCORA
Di ieri la notizia sulla nuova grana giudiziaria per l’ex sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone, sempre per la vicenda dell’esborso miliardario da parte del Comune di Lecce per l’acquisto della struttura di via Brenta, sede del tribunale civile di Lecce.
La abbiamo riportata, pur nella brevità del mero fatto di cronaca, ospitando anche le reazioni dell’ interessata.
Oggi ci sembra opportuno, con l’ occasione, ma al di là della vicenda di via Brenta, tracciare un bilancio a posteriori dell’ operato dell’ ex sindaco di Lecce ed ex senatrice Adriana Poli Bortone, improntato su un decisionismo di sapore tatcheriano.
Pur nella polemica, aveva iniziato bene con l’abbattimento dell’orrendo capannone -mercato di piazza delle Poste, su cui infuriarono polemiche a non finire (si sa che i Leccesi mal sopportano i cambiamenti, ma obiettivamente una struttura simile, che era nata temporanea, nei fatti rischiava di divenire eterna e non si poteva più guardare.
Via Brenta, al di là degli aspetti giudiziari, è stato un errore che tutti i cittadini leccesi hanno pagato: una struttura costata molto più del suo valore e che mostra tutti i suoi limiti costruttivi.
Ormai si conosce anche la data di inizio del “Brenta-bis”, il 4 maggio 2015, che vedrà Adriana Poli Bortone a giudizio insieme ad altri sette fra funzionari e tecnici che ebbero, sia pure a diverso titolo, un ruolo nella vicenda.
C’è da sperare però che non si inizi subito con un lungo rinvio, come al solito per eccezioni e cavilli procedurali, perché tutti attendono il responso dei giudici.
Ma se per via Brenta, per cui si è riformulata l’accusa che diventa ora di peculato, l’iter giudiziario è iniziato quasi subito, che possiamo dire di un’altra improvvida decisione della ex lady di ferro cittadina come la metropolitana di superficie?
Non vogliamo formulare le stesse ipotesi che hanno riguardato via Brenta, non possediamo alcuno strumento di indagine giudiziaria né tanto meno è il nostro compito di giornalisti, ma certo è che per la metropolitana di superficie leccese, non bastarono i fondi strutturali della comunità europea che furono allo scopo “intercettati” (operazione di intelligence?) ma si dovette ricorrere alle tasche dei Leccesi per una integrazione di circa nove milioni di euro. Per cosa?
Per un servizio che quasi nessuno usa, e che deve in ogni caso convivere con bus di vecchia di generazione, che non si capisce bene perché siano stati mantenuti. L’ecologia? Ma le motrici della metropolitana non percorrono le tratte interamente alimentate da energia elettrica, ci sono dei tratti in cui viaggiano a gasolio.
Senza contare la terrificante ragnatela gravante sulla città, nei percorsi interessati dal passaggio di questa meraviglia (buona senza dubbio per girarci un sequal sull’Uomo Ragno).
Un’altra decisione irrevocabile impostaci dall’ ex sindaco, che non solo non ha prodotto nessun beneficio, ma ha creato altri problemi alla città, e di cui i leccesi ormai non parlano più, abituati come sono alle fughe francesi e alle ritirate spagnole.
Francamente avremmo auspicato durante il governo della Poli Bortone un’altra politica per ridare decoro alla nostra città.
Per dirne una, siccome tutti la riconoscono come una persona di cultura, studiosa ed amante della civiltà classica, mi chiedo come mai durante il periodo in cui fu sindaco di Lecce non si sia adoperata con la stessa determinazione per valorizzare un patrimonio culturale unico come l’area dell’antica Rudiae, forse l’unica testimonianza di una città messapica, in grado anche di oscurare Pompei e di attirare gli studiosi e i turisti da tutto il mondo, se proprio voleva fare del bene a questa città. Già…come mai?
Category: Costume e società