IL RITRATTO / PAPA’ DINO
E’ chiaro: per avere un quadro completo sul nuovo allenatore dovremo aspettare le prossime partite. La prima è stata anche condizionata da errori madornali dei singoli in difesa, reparto falcidiato dalle assenze e gioco forza improvvisato.
Sicuramente per lui c’è tanto lavoro da fare.
Ma qualcosa già si vede. Vediamola, allora.
La scelta della dirigenza giallorossa di affidare il Lecce a Dino Pagliari è stata accolta inizialmente dai tifosi giallorossi con una certa diffidenza.
“Chi è?” “Da dove viene?” sono le prime domande che il popolo salentino si è fatto all’arrivo del nuovo mister; lo stiamo conoscendo pian piano quest’uomo dal look da “anti divo” proprio come il suo attaccante Moscardelli. Al di là delle apparenze, Pagliari si sta presentando come “uno tutto d’un pezzo”, determinato e attento più alla sostanza che ai fronzoli. Breve e coinciso nelle risposte che gli vengono rivolte dai giornalisti, sempre pronto a scansare quel velo di “gossip” che si aggira attorno al calcio moderno e ben concentrato sul suo progetto.
In conferenza stampa ha delineato la strada da percorrere per questo nuovo Lecce: “La nostra squadra deve avere un’ identità ben precisa, deve essere determinata sin da subito. Non dobbiamo concedere alcun vantaggio all’ avversario, non vogliamo regalare niente a nessuno.
Si è poi espresso sul capitano giallorosso Fabrizio Miccoli: “Ho imparato a conoscerlo, è un tipo di grande generosità e partecipazione nello spogliatoio e con i compagni, si allena con grande serietà e grande voglia, le qualità tecniche non c’e bisogno che ve le dica io.” Sulla partecipazione dei tifosi si è infine detto fiducioso. Sarà importante dare delle risposte per far si che la gente creda a noi, dobbiamo dare tutto il nostro meglio. Durante il primo allenamento sotto la mia guida un gruppo di sostenitori ha incitato i miei giocatori a “sudarsi la maglia” e questo è giusto e doveroso che avvenga sempre. Noi lo faremo, la gente lo capirà e ci darà una mano”.
Abbiamo avuto modo di vederlo all’opera con il suo 4-4-2 nella sua prima partita alla guida del Lecce contro il Vigor Lamezia. Il risultato purtroppo non è stato dei migliori: l’incontro è terminato con il risultato di tre a tre, sono stati clamorosi gli errori difensivi di una squadra vittima di cali di concentrazione troppo frequenti. L’innesto intelligente di Lepore al posto di Carrozza nel corso del match ha dimostrato che questo allenatore è in grado di leggere le partite e che potrà dare una mano a questa squadra che ha bisogno di una svolta.
Durante l’incontro, mister Pagliari è il dodicesimo uomo in campo: sempre partecipe e pronto a dare indicazioni ai suoi, nervoso e arrabbiato quando la squadra non riesce a dare il massimo e vicino ai giocatori. Con un fare quasi paterno, il tecnico giallorosso accoglie uno per uno i suoi giocatori con un abbraccio di conforto, o di incitamento durante le sostituzioni. Certo, non basta, ma forse è già qualcosa per il costruire il futuro.
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