SANITA’ / LE AUTO DEI SANITARI DELLA GUARDIA MEDICA, UN ESEMPIO DI DISORGANIZZAZIONE AZIENDALE
di Mario Giugno (medico continuità assistenziale dell’ Asl di Lecce)______
La ASL di Lecce, durante le ore notturne e i giorni festivi, in cui è in funzione il solo servizio di continuità assistenziale, tiene ferme ed inutilizzate decine di auto, che potrebbero tranquillamente essere utilizzate dai medici in servizio presso la guardia medica, così come previsto dall’accordo collettivo nazionale.
Per questo essi devono utilizzare le proprie, private, con notevoli svantaggi per tutti.
Intanto, contrariamente a quanto prevede la normativa vigente, esse non sono assicurate da parte della ASL, con una polizza “Kasko”: i medici si vedono spesso danneggiate le proprie autovetture,senza che ne siano risarciti.
Poi, l’uso della propria autovettura, sprovvista di segnale sonoro o luminoso, espone il medico a multe da parte della polizia municipale, la quale, incurante del tesserino esposto dal sanitario sul parabrezza, continua a multare i medici per tantissimi motivi, quali ad esempio l’accesso nelle zone a traffico limitato, la sosta per urgenza in zone o parcheggi senza il grattino e via dicendo.
Tutto questo non accadrebbe se la ASL fornisse ai medici quelle autovetture ferme ed inutilizzate durante le ore di servizio della Guardia Medica.
Molti colleghi cercano di risparmiare il proprio mezzo, non tanto per l’usura, quanto per i danni subiti, quali atti vandalici e furti, specie quando le visite vengono effettuate in particolari zone a rischio della città, ricorrendo all’utilizzo della Velialpol, un istituto di vigilanza che mette a disposizione la propria guardia giurata ed il proprio mezzo, accompagnando il medico alla visita domiciliare. Naturalmente questo servizio ha un costo, anche abbastanza rilevante, che viene pagato dalla stessa ASL con soldi pubblici, di noi tutti cittadini. Credo che molti problemi si potrebbero risolvere se solo chi di dovere si interessasse agli stessi, cosa che finora non è mai stata fatta, dal momento che più volte abbiamo segnalato questa incresciosa situazione, finora senza esito.
Category: Costume e società