TRAGHETTO IN FIAMME. ARRIVANO I PRIMI FERITI NEGLI OSPEDALI SALENTINI / TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SUCCESSIVI DI LUNEDI’ 29 CON GLI SVILUPPI DEL CASO / LA SITUAZIONE DEI SOCCORSI IN TEMPO REALE

| 28 Dicembre 2014 | 0 Comments

 

 

(Rdl)______Una tragedia in mare, con soccorsi che durano da ore. Torna l’incubo della Concordia nel mare Adriatico e stavolta la paura divampa sulla Norman Atlantic, la nave traghetto partita dalla Grecia nella quale è scoppiato un incendio non ancora domato, partito dall’interno dei garage dell’imbarcazione. A bordo c’erano 478 persone, tra cui 44 italiani (22 fanno parte dell’equipaggio). C’è una vittima: un greco che si è tuffato in mare per sfuggire al rogo ed è morto di ipotermia. I soccorsi, difficili a causa delle condizioni critiche dal mare, sono a rilento e sul traghetto ci sono ancora 317 persone.
Al comando della nave c’è un italiano, Argilio Giacomazzi, 62 anni, della Spezia, il comandante della Norman Atlantic. La figlia Giulia: “Non vediamo l’ora di poterlo riabbracciare” a chi gli chiedeva se era mai capitato qualche cosa di smile ha risposto senza esitazione:” Mai! Mio padre è un Comandante di grande esperienza, anzi gli era capitato qualche anno fa di trovarsi in una situazione simile, ma dalla parte opposta, ossia era andato lui a dare soccorso ad una nave in difficoltà”. “Sembrava il Titanic”, hanno detto in un inglese stentato due sorelle adolescenti di nazionalità greca soccorse e ricoverate nell’ospedale Perrino di Brindisi. Le loro condizioni sono buone ma, così come gli altri naufraghi soccorsi, sono sotto choc e molto impaurite. Presto verranno dimesse.

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Dal Salento, dalla capitaneria di porto di Brindisi, dall’aeroporto militare di Galatina, sono partiti i primi soccorsi, che hanno portato feriti e naufraghi negli ospedali di Lecce e Galatina.

Dopo una notte di lotta contro fuoco, freddo, buio e mare in tempesta, la nave è inclinata, sempre al largo, in mare aperto, fra fiamme e fumo.

L’ultimo bilancio dice che ci sono ancora 167 persona a bordo da salvare.

Su 478 imbarcati, infatti, ne sono stati salvati 310, e uno, come detto, è morto. Gli ultimi 49 tratti in salvo sono arrivati questa mattina alle 8.00, a bordo di un mercantile battente bandiera di Singapore, a Bari, non avendo potuto attraccare a Brindisi, a causa delle cattive condizioni appunto del mare.

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ULTIMO AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15.30

Oramai, nonostante le pessime condizioni del mare, tutti i passeggeri del traghetto Norman Atlantic andato a fuoco, e che si trova ancora a galla  al largo delle coste albanesi, sono stati tratti in salvo: a bordo é rimasto solo il comandante Argilio Giacomazzi, con quattro ufficiali della Marina Militare. Sarà l’ultimo ad abbandonare la nave. Per fortuna, di Francesco Schettino ce n’è stato solamente uno.

Intanto, il bilancio delle vittime, che a questo punto non è ancora definitivo, è salito a cinque morti: uno recuperato ieri mentre, mentre i corpi degli altri quattro sono stati recuperati oggi.

Le operazioni di salvataggio sono ancora in corso, con più imbarcazioni, che, mare permettendo, navigano verso diversi porti.

Adesso però, dopo le fiamme a bordo, divampano le polemiche.

In primis, sui permessi rilasciati alla nave, che aveva sei deficienze, fra l’altro alle porte così dette “tagliafuoco”. La Procura di Bari ha già aperto un’inchiesta per “naufragio colposo”, riservandosi di chiarie meglio in seguito i capi di accusa e di valutare con quella di Lecce la competenza territoriale.

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AGGIORNAMENTO DELLE ORE 16.00

La guardia costiera ha comunicato il ritrovamento in mare di altre due corpi. Il bilancio delle vittime sale così a sette.

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AGGIORNAMENTO DELLE ORE 17.30

Sono tre le Associazioni di Protezione Civile leccesi impegnate nei soccorsi dei naufraghi del Norman Atlantic, il traghetto che ha preso fuoco all’alba di ieri nelle acque del basso Adriatico: Lecce Soccorso, Meridionale Soccorso e Ala Azzurra, che senza sosta stanno prestando il primo soccorso a terra presso il porto di Otranto e nel trasferimento dei feriti presso gli ospedali di Lecce, Galatina e Copertino.

Sono già 18 le persone condotte in salvo dalle associazioni leccesi ma lo stato di “allerta”, modificato in stato di “allarme” durante la scorsa mattinata, prevede un servizio continuo h 24.

“Purtroppo la San Giorgio, la nave ospedale della Marina Militare – ha fatto sapere Andrea Guido, Assessore alla Protezione Civile del Comune di Lecce, in una nota appena diffusa – a causa delle avverse condizioni meteo non ha potuto soccorrere direttamente i naufraghi feriti i quali sono stati condotti in elicottero fino alla costa leccese. Di qui l’intervento delle associazioni che, anche in questa occasione, si stanno contraddistinguendo per impegno, efficienza e spirito di solidarietà. A loro va tutto il mio plauso e il mio ringraziamento anche in questa tragica circostanza”.

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AGGIORNAMENTO DELLE ORE 18.00

E’ vivo, sta bene, sta tornando a casa. Lo ha detto ai suoi famigliari il capitano Argilio Giacomazzi, in una drammatica telefonata, fatta dai mezzi di soccorso, subito dopo aver lasciato la nave alla deriva. Per ultimo.

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AGGIORNAMENTO DELLE PRE 18.15

Il bilancio delle vittime accertate è salito a otto morti. Pare però destinato ad aggravarsi: di almeno trentacinque persone non si hanno notizie e si teme per la loro vita.

 

 

Category: Costume e società

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