SANITA’: PERCHE’ DA NOI LA NORMALITA’ VIENE SENTITA COME ECCEZIONALITA’?

| 28 Dicembre 2014 | 0 Comments

(v.m.)_____L’Associazione Salute Salento, raccoglie le positive dichiarazioni del parente di un ricoverato e le inoltra alla nostra testata. 

Ciò che viene raccontato è quanto dovrebbe avvenire costantemente all’orquando si viene in contatto con strutture e operatori sanitari. Tempestività, competenza,  strutture e mezzi appropriati, ed infine ma non per ultima, la gentilezza che dovrebbe sempre accompagnare quanti si prendono cura  di persone che giungono in ospedale traumatizzate dopo un incidente o che più semplicemente  sono sofferenti in quel momento e hanno bisogno di aiuto. Questo è ciò che una società civile dovrebbe garantire ai propri cittadini, questo è ciò che i cittadini dovrebbero pretendere.
Considerato che la nostra sanità (che purtroppo spesso non funziona), ci costa molto più di quanto non costi la sanità di quelle regioni dove invece funziona e dove nessuno si sognerebbe di mandare un comunicato stampa per gridare al miracolo della buona sanità, qualche considerazione va fatta, perchè oramai ci siamo assuefatti al malcostume che è tipico delle strutture pubbliche.
E’ vero quanto dice la signora Campanile che bisogna parlare anche quando le cose funzionano bene.
Il problema è, che si ha l’impressione che la gente si sia oramai abituata alla cattiva sanità che anche quando la vive sulla propria pelle si limita a raccontarla ai propri intimi, d’altro canto che ci sia una certa ritrosia a raccontare  pubblicamente mettendoci la propria faccia, si comprende facilmente visto che a queste persone e a queste strutture  viene affidata la nostra vita e quella dei nostri cari.
Quindi al personale dell’Ospedale di Copertino vada il nostro plauso per il loro operato nel giorno di Natale, con la speranza che  questo modo di fare divenga la norma, in questo, come negli altri ospedali.

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Riceviamo e come sempre pubblichiamo.
A 96 anni salvata la notte di Natale dal 118 e dalle cure amorevoli dei sanitari dell’ospedale di Copertino.
Il medico del 118 temeva che la signora Giuseppina Dell’Acqua, 96enne di Castromediano non avrebbe superato la notte della vigilia di Natale. Invece, proprio nella «Notte santa», arrivano gli angeli del soccorso che con amore, dedizione e solidarietà, restituiscono l’anziana donna ai familiari.

«La buona sanità esiste eccome!», esplode convinta Pina Campanile, nuora dell’anziana paziente «E’ umanità, dedizione e amore per il prossimo. Perchè parlare sempre degli aspetti negativi, quando esistono reparti e medici così bravi?».

«La mamma di mio marito era a letto da 8 mesi – aggiunge  – Curata in casa dal medico di famiglia che aveva stabilizzato la fibrillazione atriale, l’embolia polmonare e altre patologie».

Il 24 dicembre l’anziana paziente accusa un blocco renale che impediva il regolare ricambio. Allertato il 118, il medico ne ha disposto il ricovero a Copertino (al Fazzi non c’era posto).  «Qui è stata tutta una gara di aiuti e soccorsi – riferisce la signora Pina – Trasfusioni, flebo, elettrocardiogramma. Tutti al capezzale di mia suocera».

In breve i valori sono rientrati nella norma; la glicemia, il colesterolo e la funzionalità renale hanno ripreso il giusto ritmo. L’indomani la paziente ha mangiato.

«E’ toccante trascorrere il Natale in ospedale e vedere gli operatori sanitari tutti che aiutano chi soffre», riflette la nuora riconoscente, «Un grazie immenso alla meravigliosa equipe del reparto di Medicina di Copertino».

 

 

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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