IL CAOS QUOTIDIANO DEL PRONTO SOCCORSO DEL “VITO FAZZI” / GIOVANNI D’AGATA: “E’ una vergogna”
(Rdl)______Sovraffollamento al pronto soccorso del “Vito Fazzi”: una situazione che si ripete periodicamente, con relative attese estenuanti, disagi e polemiche. Questa mattina decine di segnalazioni. Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei diritti, definisce questa situazione “una vergogna dal tramonto all’alba”. E, chiedendosi di chi siano le responsabilità, così argomenta la sua affermazione:
“Non è possibile che la sanità sia lasciata in queste condizioni, specie quando si tratta di affrontare le emergenze quotidiane e le situazioni di primo intervento. Esse richiedono infatti massima accortezza, efficienza ed organizzazione, per le grandi responsabilità assegnate agli operatori ed ai medici, che in questo caso possiamo indicare quali vittime di qualcosa che certamente ‘non va’.
I sanitari sono vittime al pari dei cittadini che si trovano costretti ad affrontare le lunghe trafile anche quando sono in preda a dolori lancinanti che spesso possono essere risolti con una banale puntura, ma che richiedono comunque una pronta anamnesi. Si continua ad assistere a scene di persone in attesa lungo una porta ad aspettare il proprio turno, con la tensione che aumenta mentre i medici e gli infermieri fanno di tutto, ma proprio di tutto per cercare di fornire risposte, cure e smaltire la mole di persone che ingrossa vieppiù che si va avanti nel giorno le code.
E’ evidente che i piani di riordino, e le conseguenti chiusure di strutture di prossimità, compresi alcuni “pronto soccorso” del territorio, hanno portato solo ad un aggravio della situazione, ad un disordine ed una impreparazione ad accogliere l’utenza.
La situazione pian piano sta degenerando, ragion per cui occorre un intervento diretto ed immediato a porre rimedio prima che la lentezza degli interventi e lo stress cui, loro malgrado, sono sottoposti il personale medico e paramedico porti a danni ben maggiori delle lamentele cui quotidianamente ci vengono rivolte.
Se, da un lato, facciamo un plauso e ringraziamo il personale ospedaliero per il lavoro svolto a dir poco encomiabile, nella loro professione davvero di “trincea”, non possiamo non criticare duramente le scelte verticistiche di anni di malapolitica, che, a partire dal livello nazionale, ma soprattutto regionale, ci hanno portato sino a questo punto. Sulla sanità e sulla salute, infatti, come diciamo da sempre, non si può scherzare, o fare scriteriate economie, senza pensare alle conseguenze”.
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