TURNI DI CURE ANCHE AL POMERIGGIO PER I PAZIENTI ONCOLOGICI AL VITO FAZZI – aggiornamento successivo con le precisazioni della lilt

| 22 Novembre 2014 | 1 Comment

(c.m.)______Da lunedì 24 novembre, fino alla fine dell’anno, tutti i pomeriggi dalle 14 alle 20, al Polo Oncologico del “Vito Fazzi” (nella foto d’archivo un’immagine di repertorio) sarà operativa una seduta straordinaria di radiologi, tecnici e infermieri, per smaltire le circa 200 prestazioni che si sono accumulate, dovute alla carenza di personale.

Si tratta di «prestazioni aggiuntive» attivate con fondi dell’azienda sanitaria, peraltro già previste in bilancio. Si parla, conti alla mano, di 8 Tac per turno, per 25 sedute pomeridiane.

Il can-can mediatico sollevato dal “Tribunale dei diritti del malato” nei giorni scorsi, quando aveva denunciato l’esistenza di una lista di 500 malati oncologici in attesa di fare una Tac di controllo , è servito alla Direzione sanitaria della Asl per accelerare le procedure e per riportare le notizie alle dimensioni di una corretta informazione.

Non saranno state 500, ma anche 200 richieste di Tac per malati oncologici, preoccupati dell’evoluzione della loro patologia, sono tante. Perché accadono questi «disservizi»?

«La capacità di risposta di un’organizzazione arriva fino a un certo punto», spiega il direttore sanitario della Asl, Ottavio Narracci, «Parliamo di strutture che operano in un ospedale che deve rispondere a diverse esigenze: dall’emergenza-urgenza ai bisogni dei ricoverati, dalla presa in carico dei gruppi di patologia alla riduzione della mobilità passiva. Quindi, paradossalmente, il miglioramento della capacità di presa in carico si traduce nella necessità di adeguare anche la risposta in termini di prestazione. Abbiamo adeguato l’organizzazione ai bisogni che cambiano di giorno in giorno e abbiamo destinato le risorse in maniera flessibile, dove servono. Se c’è una necessità in una filiera diagnostica che è in maggiore difficoltà è giusto allocare risorse straordinarie».

Perché allora all’Oncologia di Casarano-Gallipoli il fenomeno dell’accumulo delle prestazioni non si è avuto?

«Queste situazioni in altre aree sono meno incidenti e quindi meno pressanti, ma ci sono», precisa il dottore Narracci, «Sull’area di Lecce grava una pressione notevole di pazienti oncologici. E questo è un segno del buon funzionamento dei gruppi di patologia della nostra Rete oncologica che nell’area leccese si è sviluppata con grandi risultati. Sul capoluogo inoltre gravitano almeno 2/3 del bisogno epidemiologico e il “Vito Fazzi”, essendo ospedale di riferimento, tratta patologie più complesse e può contare su una buona organizzazione dei gruppi di patologia».

Il fenomeno dell’accumulo di prestazioni Tac ai malati oncologici verrà monitorato e seguito anche in gennaio. Se ne farà carico, ovviamente, il nuovo direttore sanitario.

Sarebbe interessante andare a vedere, nel frattempo, quanti pazienti oncologici si sono rivolti, a pagamento, alla struttura privata.

 

 

 

Category: Costume e società

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  1. GIUSEPPE SERRAVEZZA - LILT ha detto:

    IN MERITO A QUESTO ARTICOLO, CHE ABBIAMO PUBBLICATO RIPRENDENDOLO DAL “SALUTE SALENTO”, CI SCRIVE IL DOTTOR GIUSEPPE SERRAVEZZA, PRESIDENTE PROVINCIALE DELLA LEGA ITALIANA LOTTA AI TUMORI, CON IMPORTANTI PRECISAZIONI DI MERITO E DI SOSTANZA:

    “Corre nei mezzi di informazione una notizia che necessita di alcune precisazioni per amore di verità e di correttezza.

    Si legge della decisione presa dalla Direzione ASL di Lecce di far lavorare il pomeriggio le équipes del Servizio TAC dell’ospedale Fazzi di Lecce per evadere le richieste in lista di attesa.
    Le motivazioni e le spiegazioni di tale decisione – così come vengono riportate nell’articolo comparso su “Salento Salute”, e virgolettate in quanto parole del Direttore Sanitario (che vogliamo credere siano state mal riportate) – tirano in ballo argomenti assolutamente imprecisi, inesatti e parziali.

    Ci preme sottolineare, anche nella nostra qualità di Direttore del Polo Oncologico Casarano – Gallipoli, che i dati di attività dei Servizi Oncologici relativi all’anno 2013, resi noti dalla stessa ASL, riguardanti il Polo di Lecce e il Polo di Casarano/Gallipoli rendicontano una realtà operativa ben diversa da quella riportata nell’articolo suddetto : “la pressione di pazienti oncologici”, ovverosia l’affluenza dell’utenza oncologica ai servizi dell’Area Sud (Ospedale “F. Ferrari” di Casarano e Ospedale “Sacro Cuore di Gesù” di Gallipoli) è più del doppio dell’utenza in carico all’Area Nord (Ospedale “V. Fazzi” di Lecce).

    Sorprende che tali dati (di propria fonte) vengano riportati dalla Dirigenza ASL in maniera scorretta e del tutto opposta alla realtà dei fatti documentati.

    Vogliamo altresì rilevare come il Servizio TAC, nell’Area Sud, da sempre è attivo 12 ore al giorno, proprio per far fronte all’alta richiesta proveniente dall’utenza, oncologica e non.
    Sorprende, semmai, che una prassi già consolidata e dovuta, per la sussistente domanda, non fosse parimenti estesa all’intera ASL: solo ora si scopre che le équipes TAC possono svolgere turni ante- e post-meridiani ?

    A Casarano e Gallipoli, grazie alla disponibilità, sensibilità e, a volte, sacrificio dei colleghi radiologi, i Servizi TAC e RMN lavorano, di routine, al mattino e al pomeriggio, senza ricorso a risorse o a sedute straordinarie, come si proferisce a gran voce per il Fazzi.

    Ci sarebbe invece da stare zitti per non diffondere e far sapere circa l’anomalia e l’incongruità di procedure e di comportamenti osservati da servizi analoghi della stessa ASL.

    Per completezza di informazione, va aggiunto che l’Area Sud affronta i fermi tecnici TAC (manutenzione ordinaria e straordinaria) riprogrammando le sedute, senza ricorrere a prestazioni aggiuntive, anche perché nemmeno il regime di prestazioni “in intramoenia” non viene lì svolto. E al “Fazzi” ? Risulta che il personale svolge prestazioni in tale regime.

    Nemmeno la tipologia dei casi oncologici trattati nelle due aree risulta differente. Anzi, contrariamente a quanto si afferma nell’articolo, i dati ASL disponibili dimostrano la maggiore complessità dei casi trattati nel Polo Oncologico Casarano-Gallipoli, e non in quello del “Fazzi”.

    Davvero non si comprendono allora lo spirito e le finalità con i quali la notizia è stata data. Non si rende merito a chi coscientemente lavora, da sempre e con continuità, per fornire prestazioni appropriate, efficaci ed efficienti, prendendo in carico i bisogni di cura e di assistenza dei pazienti. Di fronte alla malattia, si dovrebbe essere tutti uguali e tutti poter accedere a servizi di eccellenza. E lo stesso vale per gli operatori, parità di trattamento e di risorse.

    Infine, pensiamo che è tempo di dare voce ai malati e non solo ai Dirigenti ed ai Medici, se si vuole avere il quadro reale di quanto avviene nella Sanità salentina”.

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