DOPO LA MAXI OPERAZIONE DI POLIZIA CONTRO LA SACRA CORONA UNITA / Il nostro romanzo criminale
Presi a uno a uno, nello stillicidio pressoché quotidiano, degli ultimi anni e degli ultimi mesi, i fatti non risaltavano, a uno a uno, giorno per giorno, perché poi è sempre così: a parte l’indifferenza e la fretta con cui di solito pensiamo alle notizie, finisce poi con il subentrare la rassegnazione.
Ma tutti insieme, nella ricostruzione che oggi, in occasione della vasta operazione di Polizia contro la sacra Corona Unita, gli inquirenti ne hanno fatto, hanno un effetto dirompente. La troverete (insieme alle altre notizie sul blitz) qui sotto, e l’abbiamo volutamente lasciata nello forma, sia pur burocratica, ma efficace nella successione e nella concatenazione degli episodi, in cui è stata redatta, perché ci è sembrato ancora più adatta a rendere quanto è successo nella nostra città negli ultimi tempi. Purtroppo.
Una sorta di romanzo criminale alla salentina, una Gomorra nostrana, una specie di squadra antimafia 6 riveduta e corretta.
I clan che si scontrano per il possesso del territorio e per il controllo dei traffici illeciti; sparatorie, agguati, ricatti, delitti e ferimenti; vittime e sicari; estorsioni e droga; collusioni e infiltrazioni, insomma, non ci siamo fatti mancare niente.
In questi casi si corre il rischio di voli pindarici, di cedimenti alla fiction, di suggestioni pericolose, o di fare sociologia all’acqua di ciclamini.
Vorremmo evitare tutto questo. Poche note a margine, secche.
La Nuova Corona Unita è viva e lotta contro di noi. Contro la tranquillità, la civile convivenza, la fiducia, la voglia di riscatto e di migliori condizioni economiche e sociali, insomma contro tutte le legittime aspirazioni di una comunità.
E’ risorta dai duri colpi degli anni Ottanta e Novanta, pure dall’ultima maxi – operazione di due anni fa. Risorgerà anche da questo duro colpo inferto oggi?
Intanto, va dato atto agli inquirenti, ai magistrati, agli agenti in divisa, dell’ottimo lavoro fatto, non è questo il punto, perché l’impegno dei servitori dello Stato è continuo e dà risultati.
Ma c’è dell’altro, perché non basta.
Occorre una profonda, per quanto difficile, e necessariamente lenta, risposta delle Istituzioni sul piano della crescita culturale. Bisogna favorire la cultura della legalità, del rispetto e della partecipazione. In primis occorre urgentemente agire sulla prevenzione verso le giovani generazioni sul fronte della droga, da cui derivano i maggiori proventi dell’organizzazione criminale, con tutto quello che ne consegue, dallo sfascio delle famiglie, alla distruzione personale, alla micro (micro per modo di dire) criminalità degli scippi, delle rapine e dei furti negli appartamenti. Poi subito per i giovani rendere concrete opportunità di realizzazione, che non sono le sale-gioco, i compra-oro, le panchine di cui abbonda la nostra Lecce e in cui tanti dei nostri ragazzi e ragazze esercitano la loro gioventù.
Tutto quello che insomma la politica non è riuscita a fare negli ultimi decenni.
Ma la politica siamo noi. Ognuno può fare qualcosa. Infatti, quello che colpisce dalla ricostruzione dei misfatti perpetrati dai vari clan della sacra Corona Unita è ancora la loro tracotanza, la mancanza di precauzioni, l’arroganza, come se la prepotenza e l’arrivismo fossero scontati.
Ecco, ogni qualvolta sentiremo ancora odore di “rispetto”, di “protezione”, di “minaccia”, ogni qualvolta sentiremo odore di droga, interveniamo, facciamo rete, denunciamo, stiamo vigili e partecipi.
La migliore, la vera squadra antimafia, anti sacra Corona Unita nella fattispecie, siamo noi.
Solamente se riusciremo in tutto questo la Sacra Corona Unita non si riprenderà un’altra volta.
Category: Cronaca