CONFLITTI SINDACALI ALLA ASL DI LECCE

| 17 Novembre 2014 | 0 Comments

(c.m.)______ Il direttore generale della Asl Valdo Mellone (nella foto) convoca per domani la delegazione trattante delle sigle sindacali firmatarie del contratto di Sanità Pubblica (Cgil, Cisl, Uil) ma viene diffidato dalla Rsu di Sanitaservice, insieme all’amministratore unico della società in house della Asl.

La rappresentanza sindacale della società di servizi parla di inopportunità e illegittimità della convocazione del tavolo di delegazione trattante di Comparto, per discutere – sostengono le Rsu – di problemi che riguardano Sanitaservice. «Tutto ciò – dicono – appare pretestuoso, discriminante e teso ad escludere dalla trattativa sindacale, rappresentanze dei lavoratori ritenute scomode».

Se non viene revocata la convocazione e se non si procede invece alla convocazione urgente di un Tavolo di trattativa con tutte le componenti legittimate, le Rsu non riconosceranno alcun accordo sottoscritto in loro assenza.

Diversa la posizione dell’avvocato Antonio Tarantino, segretario Uil Funzione Pubblica, che parla di correttezza del direttore Mellone il quale, «ha convocato solo le sigle sindacali che hanno firmato il contratto della Sanità Pubblica, come prevede la legge. Al tavolo – spiega Tarantino – si parlerà di organizzazione del lavoro nella Asl. Se poi la Usb ritiene che il direttore, che ha convocato la riunione almeno 20 giorni, fa abbia commesso una scorrettezza, può denunciarlo per comportamento anti sindacale, in base all’art. 28. Quando convocherà Sanitaservice, che applica il contratto Aiop non firmato da Usb, sarà un altro capitolo».

E sempre in tema di «inadempienze» della Asl di Lecce, l’Unione sindacale di base (Usb) ha indetto per domani un “presidio” dei lavoratori davanti alla direzione.

«A differenza di tutte le altre Asl pugliesi dove le società in house hanno ottenuto il passaggio a full time», sostiene Gianni Palazzo, «a Lecce c’è ancora un contratto “ricatto” a 30 ore, nonostante le promesse dell’assessore Pentassuglia di modificare le attuali linee guida che consentirebbero di esternalizzare i servizi informatici. Oggi i lavoratori di Campi Salentina, San Cesario, Martano, Nardò e Copertino non sono stati ancora portati a 30 ore». Mesi di incontri, interminabili riunioni, promesse e calcoli – tuonano dalla Usb – per ottenere nulla.

 

 

 

 

Category: Costume e società

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