IL M5S IN PIAZZA A BRINDISI E A TARANTO CONTRO I SIGNORI DELLE TRIVELLE E IL GOVERNO RENZI
(Rdl)__________Oggi domenica 9 Novembre il Movimento 5 Stelle è sceso in piazza in otto regioni. Le manifestazioni nel Salento sono state due, una a Brindisi, in mattinata, con l’intervento dei portavoce in parlamento Alessandro Di Battista, Barbara Lezzi, Diego De Lorenzis e Lello Ciampolillo; l’altra a Taranto, per tutto il giorno, sempre con Alessandro Di Battista, e con Alberto Airola, Daniela Donno, Rosa D’Amato, Maurizio Buccarella, Carlo Martelli, Nicola Morra, Giuseppe L’Abbate, e Alberto Zolezzi (nella foto, alcuni partecipanti in Piazza Immacolata a Taranto)
Ecco le ragioni della protesta illustrate dagli organizzatori______________________
“per dire no al decreto Sblocca Italia che consegnerà le nostre coste ai signori delle trivelle, che potranno senza troppi pensieri scavare la terraferma e i fondali marini per la ricerca di petrolio. Noi diciamo stop alle trivellazioni!
Il decreto Sblocca Italia in realtà è uno Sfascia Italia che non farà altro che affondare il paese, in questo caso, in un mare di petrolio. Il governo di Matteo Renzi ha deciso di tendere una mano alle compagnie petrolifere. A tutti i progetti di prospezione, ricerca ed estrazione di idrocarburi in terraferma ed in mare, si vuole attribuire carattere di interesse strategico e di pubblica utilità, finanche a considerarli urgenti e indifferibili. Si cancella così, con un colpo di mano, la competenza autorizzativa che la nostra Costituzione riserva alle Regioni.
Torniamo a porre in evidenza il problema delle trivellazioni in mare e contestiamo con forza gli articoli 36, 37 e 38 del decreto Sblocca Italia. Queste parti del provvedimento sembrano scritte sotto dettatura delle aziende produttrici di idrocarburi ed è evidente la volontà di favorire i petrolieri ignorando la ricaduta che ne conseguirebbe in termini di danno ambientale.
Il rischio non è legato soltanto alle trivellazioni ma anche alla movimentazione del petrolio estratto, con l’incremento del transito di navi cisterna nei porti, come potrebbe verificarsi nel porto di Taranto con il greggio in arrivo dalla Basilicata”.
Category: Costume e società
SULLA MANIFSTAZIONE DI TARANTO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO IL SEGUENTE COMMENTO:
“Piazza immacolata così gremita e festosa non la si vedeva da tempo. Domenica 9 novembre a Taranto si è svolta la mobilitazione contro l’oramai Legge Sblocca Italia, un evento condiviso via social network che segna la nascita di una nuova era in termini organizzazione, metodo e partecipazione.
Una giornata di protesta condivisa in 8 regioni e 22 piazze del Sud Italia che ha visto uniti contro l’appena approvata Legge Sblocca Italia, cittadini, associazioni, professionisti, portavoce nazionali ed europei , Meetup Jonici e Baresi, nel dire No!!! … alla condanna a morte dei nostri territori, dei mari, dell’aria, alla condanna a morte dei cittadini italiani e delle generazioni future, in particolare del versante adriatico e jonico!!!
Le grida di protesta si sono levate con forza dirompente in tutta Italia e per la prima volta anche a Taranto a manifestare lo sdegno e la voglia di riappropriarsi di scelte che involgono le nostre esistenze, tutti a denunciare il grave pericolo che incombe su di noi .
La dottoressa Annamaria Moschetti -Pediatra e Responsabile per la salute infantile e l’ambiente della sezione regionale di puglia e Basilicata dell’ACP, Presidente della Commissione Ambiente dell’Ordine dei Medici di Taranto, membro della Commissione Ambiente nazionale della FNOMCeO, Responsabile provinciale per i pediatri del progetto Nati per Leggere, ha sapientemente prodotto e illustrato i dati diffusi dal ministero della sanità e testimoniato la gravità della situazione sanitaria sul versante Jonico, le malattie tumorali diffusissime, le malattie alle vie respiratorie, reparti oncologici pediatrici con numerosissimi pazienti in età neonatale. La realtà Tarantina si presenta tragica a causa dell’esposizione agli agenti inquinanti già presenti e la situazione potrebbe drammaticamente aggravarsi se i fattori inquinanti dovessero aggiungersi a quelli già presenti. I casi di malattie da inquinamento aumenterebbero a livello esponenziale. A questo punto non possiamo restare più inermi di fronte a chi sceglie di privilegiare il profitto a scapito della nostra stessa vita.
L’agronomo Dottor Di Benedetto ha condiviso la sua esperienza illustrando un metodo utilizzato nella coltivazione agricola, l’agricoltura sinergica, ispirato tra l’altro alla tradizione agricola più antica e assolutamente naturale.
L’architetto Intini, ha presentato un metodo semplice,innovativo e salubre in tema di pianificazione, architettura e ricerca anche a carattere istituzionale.
Imprenditore agricolo e agricoltore diretto, Raffaele Rochira di Castellaneta, ha illustrato i serissimi e molteplici danni che trivellazioni, prospezioni e inceneritori causerebbero al settore agricolo. Fabio Millarte, Presidente del WWF -Taranto – ha reso note le conseguenze catastrofiche che ricadrebbero sugli ecosistemi con immediato riverbero sulle nostre esistenze.
Presenti con il loro gazebo numerose associazioni, sensibili e impegnate costantemente nella difesa del territorio . Per USB unione sindacale di base ha parlato l’attivista Alessandro Semeraro, spiegando le ragioni del sindacato di base.
Il dott. Carmelo Fanizza ha relazionato sull’ecosistema marino e sugli effetti devastanti delle trivellazioni sui cetacei del nostro mare, la Dott.ssa Albina Colella ha relazionato sull’inquinamento delle acque del Pertusillo, ma non solo, sulle risorse idriche ed il loro inquinamento
Per I LIBERI e PENSANTI, Rita Corvace , Giovanni Raimondo e Raffaele Cataldi, hanno preso in esame il diritto a vivere e lavorare in un ambiente salubre coniugandola alla piena occupazione.
A prendere posizione decisamente contraria allo Sblocca Italia i Vescovi Abruzzesi e l’Arcivescovo di Taranto Mons. Filippo Santoro.
I portavoce del M5S: Senatore Maurizio Buccarella, senatrice Daniela Donno, senatore Alberto Airola, Senatore Nicola Morra, il deputato Giuseppe L’Abbate, il senatore Carlo Martelli, il deputato Di Battista ed il deputato Alberto Zolezzi hanno illustrato ai cittadini il contenuto della legge Sbocca Italia, persuasi che solo attraverso la conoscenza e l’ informazione puntuale il cittadino possa operare scelte consapevoli.
Una manifestazione di forte impatto emotivo e allo stesso tempo composta e misurata nonchè allietata dalla partecipazione di band musicali e artisti del luogo: Frank Buffoluto e i Pali delle Cozze , Remigio Furlanut, Mannara Rodolfo, BlackRiffSmash tutti particolarmente apprezzati dai cittadini presenti in piazza. Hanno concluso la serata Gianfranco Delfine, Francesco Suriano (attivista organizzatore della mobilitazione) e l’eurodeputata tarantina Rosa D’Amato che hanno esortato la cittadinanza a difendere il nostro territorio e i nostri mari.
Nel cuore di Taranto uniti e protesi verso un unico obiettivo salvare la nostra terra , le nostre vite e quelle dei nostri figli e riappropriarci dei nostri diritti costituzionalmente garantiti”.
DA BRUXELLES LA PORTAVOCE AL PARLAMENTO EUROPEO DEL M5S CI AGGIORNA:
“Circa 50 mila chilometri quadrati di mare dall’Adriatico allo Jonio da perforare o da bombardare con la tecnica dell’air gun per estrarre e cercare idrocarburi”. E’ questo il rischio che corre il mare pugliese. I dati si riferiscono al dossier ‘145 kmq di trivelle selvagge, il piano Renzi per bucare l’Italia e il suo mare.
Il dossier è stato presentato al Parlamento europeo di Bruxelles nel corso del seminario internazionale ‘Don’t fossilize yourself’, promosso dalla stessa eurodeputata e dal gruppo Efdd e al quale hanno partecipato parlamentari, docenti ed esperti provenienti da tutta Europa.
Basta guardare i dati del ministero dello Sviluppo economico per accorgerci che siamo davanti a un vero e proprio assalto al mare puglie.
Ci sono i progetti della Spectrum e della Petroleum Geoservice per la prospezione a largo delle coste dell’Adriatico. E c’è la richiesta di prospezione della Schlumberger in un’area marina di 4 mila metri nel cuore del Golfo di Taranto.
A queste richieste vanno aggiunte le 22 istanze di ricerca presentate da varie società nella zona F, ossia quel tratto di mare che dall’Adriatico pugliese arriva fino al largo delle coste joniche della Calabria: nel complesso, si tratta di 14.400 chilometri quadrati di mare dove sono pronti a scattare i pozzi esplorativi.
Senza dimenticare i circa 1.500 metri quadrati di mare dove sono partiti già tre progetti di ricerca e i progetti sulla terraferma, come quello di Tempa Rossa.
La Puglia è già martoriata da trivelle e impianti di raffinazione. Ogni anno dalla Puglia vengono estratti circa 200 milioni di chili di petrolio e oltre 300 milioni di standard metri cubi di gas. Ai rischi connessi alla perforazioni (con sversamenti in mare ripetuti), occorre aggiungere quelli legati alle tecniche di prospezione che prevedono l’uso della tecnica dell’air gun, ossia vere e proprie detonazioni subacquee che colpiscono duramente l’ecosistema marino”.
E quanto ci guadagna da tutto ciò la Puglia? “Stando sempre ai dati del ministero dello Sviluppo economico, le royalty che pagano le compagnie petrolifere alla Regione ammontano a circa 4 milioni all’anno. Una cifra irrisoria a dispetto dei danni ambientali ed economici che subisce il nostro territorio”.