A CHE GIOCO GIOCHIAMO?

| 9 Novembre 2014 | 0 Comments

(g.p.)________Giornata di protesta nel Salento. Da Brindisi a Taranto, passando per  Santa Maria di Leuca, è partito un “no” forte e chiaro alle trivellazioni in mare (nella foto, moria di cetacei per effetto di queste pratiche), volute dalla lobby dei petrolieri, per esclusivo vantaggio degli speculatori e degli approfittatori: ricerche che cioè non giovano alla nostra economia, e invece distruggono, o minacciano seriamente di distruggere, la vocazione naturalistica, turistica e agricola, la natura stessa, del nostro territorio, un bene da preservare e da ritrasmettere alle generazioni future.

I lettori, protagonisti della nostra community,  ne troveranno qui sotto, in tre distinti articoli, le ragioni, esposte direttamente dagli organizzatori e a vario titolo partecipanti, in maniera talmente esaustiva, sia pur nella necessaria sintesi giornalistica, da permettere a ciascuno di farsi un’idea, ed eventualmente di esprimerla, perché, come sempre, della partecipazione e dei contributi di tutti, siamo comunque ricettivi e contenti.

Ma siccome facciamo i giornalisti e non i passacarte, siamo testimoni critici e non impiegati meccanici, ci sia consentito, pure a noi,  esprimere qualche considerazione al riguardo.

***

Sappiamo per antica scuola che in politica la coerenza è un valore primario, perché rende credibili le scelte, e ne valorizza le motivazioni.

Sappiamo altresì che le parole hanno un senso, e a volte pesano come macigni.

Per fare un esempio pratico, che credibilità hanno le indicazioni di un partito come Forza Italia, o per meglio dire, quel che ne rimane, che ha avuto responsabilità di governo di decenni e ha condiviso tutto l’operato degli ultimi governi di cui pure non faceva parte, dall’euro, al lavoro, dalle pensioni, ai mostri ecologici?

Per fare un altro esempio pratico, in relazione al recente passato, che credibilità ha un partito, come Sel, che deve la propria rappresentanza parlamentare a livello nazionale all’accordo con Pd? Che, a livello regionale, continua ad  esserne organico, tanto che partecipa con un proprio candidato alle così dette primarie del centro – sinistra,  per scegliere il loro candidato  presidente? Che col Pd del resto ha condiviso decisioni e strategie in Puglia, ivi comprese quelle per l’Ilva? Che credibilità ha quando col Pd polemizza? Fra l’altro su questioni, come l’Ilva e la prevista costruzione del gasdotto della Tap, di cui condivide le responsabilità?

E certo che con questo Pd da polemizzare  c’è davvero moltissimo.

Come fanno esponenti del Pd stesso, come hanno del resto fatto in tanti quelli che  pochi giorni fa hanno protestato contro i provvedimenti sul lavoro di Renzi, e poi hanno votato la fiducia al governo.

***

Vogliamo continuare a ragionare con i concetti, se le parole hanno ancora un senso.

La così detta “mobilitazione” del Pd salentino di oggi appare, sempre con grande rispetto per le parole, tout court, schizofrenica.

Un partito di lotta e di governo? Ma per favore, non facciamo rivoltare Enrico Berlinguer nella tomba…

Oggi, per chiamata alla lotta da parte dei due massimi responsabili provinciali, il Pd, dei quali abbiamo letto le dichiarazioni stropicciandoci gli occhi, e anche altro, ha manifestato contro sé stesso.

Oggi Salvatore Piconese e Gabriele Abaterusso hanno fatto il gioco delle tre carte, carta che vince, carta che perde, fate il vostro gioco, poi votate Pd e tanto comunque, lo si sa, alle tre carte vince sempre e solamente il banco.

Oggi Salvatore Piconese e Gabriele Abaterusso hanno perso un’ottima occasione per stare zitti, perché torneranno a diventare credibili quando e se solamente si dimetteranno dalle loro cariche, ma per davvero, non per finta, altrimenti ci prendono per il culo, e basta.

“Le realtà dell’Ilva e di Cerano” evocate ed esecrate, pare di capire come errori da non ripetere, portano il passato storico del partito di cui sono i massimi esponenti, così come gli accordi con i lobbysti dell’altra finanza internazionale, degli speculatori che tolgono ai popoli le materie prime e le fanno diventare oggetto del profitto di pochi, tutto ciò che cioè sta dietro il gasdotto della Tap e i permessi autorizzativi delle trivellazioni petrolifere in mare, segnano volontà compiacenti ben precise siglate dal governo del loro presidente del consiglio.

***

Di quel poco che sappiamo, sappiamo bene che chi non fa politica la subisce. Certo, tu puoi anche non interessarti di politica, ma tanto la politica si interessa di te. Certo, puoi anche non andare a votare, ma tanto gli altri, quelli della casta dei partiti, con i loro esponenti da piazzare nel governo e nel sottogoverno, con i loro apparati, a votare ci vanno.

Ma la politica è bella se vive di grandi ideali, di partecipazione, di informazione, di condivisione. La politica è nobile se è capace ancora di prendere la mente e di far fremere il cuore. La politica è grande se migliora prima di tutto sé stessi e poi tutti gli altri. La politica è vera solamente se è in grado di progettare un futuro migliore e ciò significa  uscire dalle vecchie logiche, dalle etichette di comodo, dagli interessi personalistici, dai vecchi modelli di sedicente sviluppo che hanno miseramente fallito.

In questi anni, in questi mesi, si decide il futuro del nostro territorio. Sull’Ilva a Taranto, sulla centrale a Cerano, sul gasdotto a San Foca, sulla “malattia” degli ulivi, sugli indirizzi da dare alla vocazione turistica, sugli assetti istituzionali, sul lavoro per le giovani generazioni, sulle priorità economiche, sulla moneta stesa che dovrebbe misurarne e regolarne il valore, del popolo, non dei banchieri.

Vogliamo informarci, progettare, proporre, partecipare da protagonisti? O vogliamo giocare al gioco delle tre carte?

Category: Costume e società

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.