GIOVANNI D’AGATA: SULLE MULTE INTERVENGA IL PREFETTO
(Rdl)___________ Nel comunicato inviatoci dall’avv. Giovanni D’Agata, e che qui di seguito volentieri pubblichiamo, ci viene data comunicazione in merito agli ingiustificati verbali elevati agli automobilisti, i quali prima si sono rivolti alla Prefettura, la quale ormai si limita a dare ragione al Comune, e poi ai Giudici di Pace, che invece hanno riconosciuto le ragioni degli automobilisti.
Dobbiamo aggiungere che centinaia di verbali per importi di quasi 400 euro cadauno, sono stati inviati alle aziende leccesi che si occupano di cartellonistica.
Queste, a dire il vero, oramai consapevoli del modus operandi della Prefettura, hanno preferito rivolgersi direttamente ai Giudici di Pace per far valere le loro ragioni._______
“Multe a raffica ai varchi della ZTL del Comune di Lecce. Mentre ricorsi predisposti dallo “Sportello dei Diritti” sono stati accolti dai giudice di Pace di Lecce che hanno annullato decine di verbali cumulativamente opposti, continua senza tregua la macchina delle multe dell’ente capoluogo. Segnalati casi cui sono stati notificati fino a 56 verbali ad un unico cittadino.
Non finisce di stupire la macchina da multe costituita dai varchi elettronici nelle Zone a Traffico Limitato.
In particolare a Lecce, l’amministrazione comunale nonostante gli inviti a trovare soluzioni alternative per limitare l’accesso nel centro storico ed a sostituire immediatamente l’ingannevole segnaletica che ha finito per costituire una trappola per centinaia di ignari automobilisti, ci vengono segnalati casi limite di chi, per lavoro o per ragioni personali è costretto ad accedere nella parte antica del capoluogo, ignaro di ciò che poco dopo gli sarebbe capitato: decine e decine di verbali per accesso non autorizzato alla ZTL.
Tutto ciò proprio mentre i giudici di Pace di Lecce hanno accolto le doglianze di diversi automobilisti cui era stata recapitata una serie di verbali e che avevano deciso di agire cumulativamente avverso le ordinanze ingiunzioni della Prefettura, i cui organi avevano sorprendentemente rigettato i ricorsi amministrativi contro i verbali ritenuti illegittimi in particolare perchè la cartellonistica non sarebbe conforme ai puntuali dettami del Codice della Strada e del relativo regolamento d’attuazione presentando sul segnale installato all’ingresso fasce adesive posticce di diverso colore rispetto allo sfondo originale che inevitabilmente ingannano i meno accorti e tra essi tanti cittadini disabili costretti a fare ricorso appena arriva la notifica della multa perchè viene sempre eccepita l’impossibilità del ricorso al sistema amministrativo dell’autotutela nell’annullamento delle infrazioni al Codice della Strada.
In particolare, nei giorni scorsi i Giudici di Pace Santoro e Paparella hanno annullato con due sentenze i verbali seriali accogliendo i ricorsi cumulativamente presentati rispettivamente da una società e di un privato cittadino che avevano lamentato, peraltro, come la stessa Prefettura avesse adottato dei provvedimenti di rigetto dei verbali senza verificare la correttezza degli accertamenti effettuati dal Comando di Polizia Municipale di Lecce e senza quindi alcuna prova della legittimità delle contestazioni.
E proprio mentre si sta formando quest’orientamento giurisprudenziale, in data di ieri è giunta la segnalazione presso la sede dell’associazione di una cittadina che ha ricevuto ben 56 verbali per il transito nella ZTL che oltre alla sanzione pecuniaria di € 80,00 per numero 56 multe pari ad € 4.480,00, riportavano peraltro l’esorbitante importo cadauno di € 32,40 e così per un totale di € 1.814,40 solo a titolo di spese di notifica!
Insomma, un’altra eclatante conferma che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio businness per il Comune e per chi cura la postarizzazione delle infrazioni, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, per il quale è giunta l’ora di dire basta auspicando un serio intervento della Prefettura che sino ad oggi si è limitata a certificare, nella maggior parte dei casi, la correttezza dell’operato dell’amministrazione comunale che alla luce di quanto segnalato e delle decisioni della locale magistratura onoraria non appare così corretto”.
Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo
SULLA QUESTIONE CI HA SCRITTO IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE “SALENTO EUROPA” FABRIZIO CAMILLI:
“Non sono particolarmente sorpreso dalle espressioni di risentimento apparse sulla nota dello Sportello dei Diritti relative al caso delle Ztl, sistema sofisticato ed inesorabile che sostituisce in qualche maniera il meno elegante e selvaggio Far West che quotidianamente si è costretti a subire a causa della inflessibile interpretazione del ruolo fornita da chi fa della divisa della polizia municipale una brutta copia del celeberrimo Rambo.
Va da sé che nella nostra piccola Italia chi sbaglia paga (ma solo se non si gode di alcune simpatie) e soprattutto paga chi non ha strumenti idonei a far valere non già le questioni di diritto quanto il più semplice ricorso alla tanto conclamata tolleranza.
I cittadini leccesi sono spesso invitati ad esercitare la tolleranza nei confronti dei Rom, extracomunitari irregolari, dei venditori di ombrelli,cd, borse contraffatte, nei confronti dei parcheggiatori abusivi, insomma nei confronti di tutti quei soggetti considerati socialmente differenti e perciò deboli o meglio ancora socialmente deboli e perciò diversi.
Se per caso vi capitasse un’emergenza per la quale foste necessitati a parcheggiare l’auto anche solo per due minuti nei pressi di via XV Luglio, in un luogo dove il parcheggio non è consentito, in un giorno e in un’ora assolutamente privi di criticità, non sperate, incontrando Rambo, nell’applicazione di una conciliante tolleranza finalizzata a risparmiarvi una multa di 28,5 euro, non sperate di intenerire il cuore dell’inflessibile tutore della legge mostrando la ricevuta del bancomat che testimonia il vostro arrivo esattamente nei tre minuti precedenti, perché la cosa migliore che può capitarvi è quella di sentirvi richiamare all’inflessibilità della divisa e dell’ordine pubblico e, soprattutto, ad un consigliabile tacere ed acconsentire.
Ma non erano i Vigili Urbani l’anello di congiunzione tra il cittadino e l’Istituzione?
Come mai tanta ostentata inflessibilità viene destinata a chi si propone in termini accomodanti mentre viene evitata a chi si dimostra meno conciliante e più aggressivo?
Perché la spocchiosa arroganza deve accompagnare una divisa un tempo amica del cittadino?
Ma dove sono finiti quei Vigili Urbani che, vestiti di saggezza, comprendevano la difficoltà di un momento e riuscivano con un sorriso a dirimere ogni questione senza per questo vedere minata la loro autorevolezza?
Perché siamo costretti a subire sempre e comunque questi atteggiamenti di becera e urbana violenza psicologica senza che nessuno presti attenzione e si impegni a formare questi giovani, inesperti e arroganti tutori dell’ordine?
Non credo di aver offeso nessuno, ma ciò che ho vissuto sabato scorso è il chiaro segnale che la corda è ormai troppo tesa e che si è a ridosso del punto di non ritorno.
Ho servito le istituzioni con leale trasparenza, ma i tempi cambiano e la moderazione di chi era chiamato a svolgere funzioni di polizia municipale quindici anni fa veniva probabilmente da un’altra scuola, di cui oggi sono rimasti in pochi.
Non è nostalgia, ma è solo un modo, il più civile possibile, per rispondere a comportamenti sciocchi quanto inutili e comunque totalmente incivili”.
SULLA QUESTIONE CI E’ ARRIVATA OGGI LA SEGUENTE DICHIARAZIONE DEL CONSIGLIERE COMUNALE DEL PD PAOLO FORESIO:
“Ormai la questione delle multe per grattino scaduto sta diventando davvero un paradosso con il Comune di Lecce che si ostina a sanzionare illegittimamente le auto in sosta sulle strisce blu oltre l’orario riportato sul tagliando e la Prefettura che fa sapere che accoglierà tutti i ricorsi, in linea con il parere del Ministero e le sentenze emesse dai tribunali, non ultima quella del giudice di pace del mese scorso.
Gli uffici comunali, quindi, si distinguono ancora una volta per un’ostinazione davvero senza senso in ottemperanza a un regolamento che, di fatto, anche per la Prefettura, viola la legge, creando, a questo punto consapevolmente, un disagio a tutti i cittadini, che si vedono costretti a perdere tempo in ricorsi già vinti in partenza.
Perché – mi chiedo – non ammettere di essere nel torto e ritornare sulla strada del buonsenso? Continuo a ritenere che la soluzione a questo problema sia il ripristino dell’avviso bonario, un modo per tagliare la testa al toro, una volta per tutte, e per smetterla con questo discutibile braccio di ferro sulla pelle degli automobilisti leccesi e non.
Spero, quindi, che la questione sia riportata quanto prima all’attenzione del consiglio comunale, perché, alla luce degli ultimi sviluppi e, soprattutto, della decisione della Prefettura, bisogna riaprire la discussione e deve essere la politica a prendersi la responsabilità di dirimere l’intricata vicenda”.
ED ECCO LA VALUTAZIONE UFFICIALE DEL COMUNE DI LECCE: ALTRI 15 MINUTI PER RIFARE IL TICKET, ESPRESSA NEL SEGUENTE COMUNICATO:
In merito alla nota diramata dalla Prefettura di Lecce relativa al prolungamento della sosta tariffaria e all’eventuale reintroduzione dell’avviso bonario, riportiamo alcune considerazioni dell’assessore al Traffico e alla Mobilità, Luca Pasqualini.
“L’Amministrazione Comunale sin dal 1998 ha disciplinato il sistema tariffario per razionalizzare la sosta delle auto in città, in particolar modo nelle zone ad alta densità veicolare.
Nel corso degli ultimi anni numerosi e differenti sono stati i pareri (Ministro degli Interni, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corte di Cassazione, Corte dei Conti) circa l’interpretazione della norma del Codice della Strada rispetto alle sanzioni da applicare in caso di sosta prolungata oltre il termine per il quale è stato effettuato il pagamento della tariffa.
Secondo l’Amministrazione Comunale il pagamento della sosta è da ritenersi atto di “regolamentazione” della sosta e, per ciò stesso, costituisce il presupposto per l’applicazione della sanzione amministrativa. Anche perché nel caso in cui l’infrazione perduri nel tempo mantiene la sua natura di illecito amministrativo, come riconosce peraltro il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Ad ogni buon conto, per venire incontro alle crescenti difficoltà e ai disagi degli utenti che devono regolarizzare il pagamento della sosta, nel caso in cui si debba fruire dello spazio di sosta per periodi di tempo successivo a quello per il quale è stato eseguito il pagamento, è stata prevista una modifica alla regolamentazione della sosta. L’orientamento dell’Amministrazione è quello di dar seguito ad una delibera di giunta dello scorso luglio con la quale si concedevano altri 15 minuti di tempo per rifare il ticket (pagato per un periodo di tempo non inferiore a sessanta minuti), assicurando così la validità dei titoli di pagamento della tariffa di sosta, senza la necessità di integrarne il relativo pagamento.
Un’apposita ordinanza dirigenziale verrà emanata nei prossimi giorni al fine di dare attuazione a questo provvedimento di giunta”.