IL CASO DELLE MAIL MANDATE DALLA REGIONE A SOSTEGNO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DI DARIO STEFANO / Caro compagno ti scrivo, così mi distraggo un po’…

| 7 Novembre 2014 | 0 Comments

(g.p.) ________Un’eco di stampa passata del tutto insondata riportava questa mattina  la notizia di mail mandate dagli uffici regionali, a supporto della campagna elettorale per le primarie del Pd – e centro sinistra – del candidato Dario Stefano, attuale senatore di Sinistra Ecologia e Libertà (SEL) ed ex assessore alle risorse alimentari della Regione Puglia (nella foto).

Ma il trafiletto non è sfuggito all’occhio vigile del consigliere regionale di Forza Italia Erio Congedo, che ha commentato amaramente la vicenda, con un comunicato che qui di seguito riportiamo.

Prima però è necessario capire di che si tratti, secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, citata dalla rassegna – stampa della regione Puglia.

In buona sostanza, prima dal GAL TERRA DI MURGIA ( è necessaria una ulteriore precisazione: i GAL, vale a dire gruppi di azione locale, sono organismi  regionali che prendono fondi pubblici per promuovere lo sviluppo dei loro territori) è partita una mail contenente il manifesto elettorale di una manifestazione per le primarie del centro – sinistra  che ha visto protagonista appunto Dario Stefano; e ancora prima, ne era partita un’altra, dal “responsabile delle masserie rurali”, che è un dipendente della Regione, da un indirizzo istituzionale della Regione, in cui si magnificavano le lodi delle politiche agricole regionali e si invitava a sostenere sempre la stessa candidatura.

Il senatore Stefano si è giustificato sostenendo di non sapere nulla della mail mandata dal GAL; e spiegando invece la seconda come un “errore  fatto dalla nostra collaboratrice, solo per superficialità, ma sicuramente in buona fede”.

Amen.

***

Tutto a posto? No, per Erio Congedo, che nel pomeriggio ha diffuso la seguente nota a commento della vicenda:

Quello delle mail di invito a partecipare ai comizi di Stefano è solo l’ultimo episodio sospetto  che vede la Regione trasformata in un comitato elettorale degli esponenti del centrosinistra.

Gli assessorati sono ormai piegati alle logiche ed esigenze politiche della maggioranza e non può sottacersi anche la spudoratezza che emerge da questi ed altri comportamenti.

Mentre la Puglia pullula di emergenze,  dalla sanità all’occupazione, dall’ambiente ai rifiuti, dalle tasse alla crisi delle imprese; in uno stato di caos totale, la Regione è a servizio delle primarie e delle secondarie. È uno scenario inquietante su cui sarebbe opportuno che il Consiglio Regionale facesse luce, perché abbiamo più di una ragione per credere che oltre al fallimento delle politiche messe in atto, ci sia l’esigenza di chiarire modalità di gestione degli assessorati stessi e di quanto gravita a vario titolo intorno ad essi, sempre con buona pace delle tasche dei cittadini”.

***

In realtà la vicenda è ancora peggiore di quanto pur amaramente commenta da politico Erio Congedo.

Da giornalisti, cioè da cittadini, abbiamo altro da aggiungere e commentare.

Questi comportamenti sembrano solamente la punta di un iceberg, su cui la Regione Puglia, intesa come istituzione, dovrebbe fare piena e urgentissima luce, con i provvedimenti del caso.

Se no, passerebbe liscio e impunito il dato di fatto acquisito: che, cioè, enti e funzionari della Regione stessa, invece di pensare ai compiti istituzionali cui sono preposti, per il bene comune, per cui sono finanziati e pagati da tutti noi, impiegano i loro tempi, i loro modi e i loro mezzi per fare propaganda elettorale per il candidato in pectore del centro – sinistra, senatore del Sel Dario Stefano, per giunta pure presidente della commissione senatoriale che si occupa di autorizzazioni e immunità parlamentari, cioè arbitro della legalità istituzionale.

In particolare, piacerebbe a tutti che il senatore chiarisse in che modo e a che titolo la dipendente regionale che ha usato tempi, modi e mezzi istituzionali per fargli la campagna elettorale, da dipendente pubblico, sia pure al tempo stesso “nostra collaboratrice”, nostra di chi?

Infine, qualche altra spiegazione, magari con un minimo di autocritica, il senatore Dario Stefano dovrebbe aggiungerla, quanto meno.

Per vicende del genere, anche di minore entità, all’estero un politico tout court si dimette, e basta.

In Italia no, va bene. E a Bari, anzi, che volete che sia, è stato solamente un errore in buona fede, e si ringrazia la Regione Puglia per averci fornito i collaboratori.

 

Category: Costume e società

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