AUMENTA ANCORA IL RICORSO ALLA CASSA INTEGRAZIONE NEL SALENTO / I DATI DELLA UIL E IL COMMENTO DEL SEGRETARIO SALVATORE GIANNETTO

Nel mese di settembre, le ore di cassa integrazione richieste dalle aziende nel Salento sono aumentate del 63,9% sul precedente mese di agosto. Un sintomo ulteriore delle difficoltà in cui continua a dibattersi l’economia reale della nostra provincia. Fra l’altro, un dato in controtendenza rispetto a quello regionale, che registra una diminuzione del -43,6%.

I dati sono stati diffusi in mattinata dalla Uil, che li ha elaborati su fonti dell’Inps.

Lo rivela il nuovo rapporto mensile redatto dalla Uil di Lecce su dati Inps.

Il segretario generale del sindacato Salvatore Giannetto (nella foto) li ha commentati come segue:

“I picchi raggiunti dalla cassa straordinaria e in deroga mettono in evidenza lo stato critico di salute delle aziende salentine rispetto ad un settore che necessita di interventi e di investimenti mirati che, invece, non si riescono a cogliere nell’attuale azione di governo.

“I dati ci confermano il persistere di una forte sofferenza del sistema produttivo rappresentato da quelle imprese che, grazie al sistema finanziato da lavoratori ed imprese (cigo e cigs), riescono a reggere l’impatto della crisi “autofinanziandosi”, in gran parte,  il sostegno al reddito.

Meno visibile, nel monitoraggio delle ore autorizzate di cassa integrazione, la “reale” sofferenza delle piccole e piccolissime imprese e dei lavoratori in esse occupati, che possono accedere alla sola cassa integrazione in deroga.

Infatti, la concessione di tale strumento è condizionata dalla incertezza dei finanziamenti necessari che, ad oggi, non sono stati completamente  ancora ripartiti a livello regionale.

Queste sofferenze, però, non sono altrettanto evidenti alla “politica” che da una parte intende, con il Jobs Act, rivedere al ribasso i termini di utilizzo della cassa integrazione, specie quella straordinaria e, dall’altra, attraverso la restrizione dei criteri di accesso alla cassa integrazione e alla mobilità in deroga, intende accelerare il processo di superamento dello strumento, senza che siano stati individuati altri strumenti di protezione sociale”.

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