EX MASSA / SECLI’ PER LA SALVAGUARDIA DELLA ZONA ARCHEOLOGICA
Giovanni Seclì, per il comitato ex Massa “Santa Maria del Tempio” firma il seguente comunicato, che riceviamo e volentieri pubblichiamo__________
“Quando, nello scorso aprile, il Comitato di Tutela ha protocollato la richiesta di un tavolo tra Amministrazione, Ditta, Sopritendenza e Comitato stesso, lo ha fatto nella convinzione che quella fosse l’unica strada per trovare una soluzione equilibrata e condivisa rispetto all’annoso problema “Ex Massa”. Nello stesso spirito aveva chiesto ultimamente all’Assessore alla Qualità del Territorio prof. Barbanente di convocare un incontro e farsi interprete di questa logica di partecipazione e condivisione, ed in fondo di democrazia, che è mancata in tutto l’iter progettuale.
Purtroppo il Sindaco e la Ditta hanno fatto – come si sa – scelte diverse, percorrendo addirittura la via della guerra giudiziaria contro il Ministero della Cultura. Oggi il Sindaco, anche se solo per evitare il possibile appello della sentenza del Tar da parte del Ministero, indirettamente riconosce che quegli inviti, che allora caddero nel vuoto e furono lasciati senza alcun riscontro, erano la strada giusta da percorrere. Peccato ce ne si accorga solo adesso.
E peccato che si sia voluto privare quel Tavolo, sempre richiesto, della voce dei migliaia di cittadini che hanno firmato la petizione del Comitato, che hanno partecipato ai convegni e alle iniziative poste in essere in questi mesi. Peccato che sia voluta chiudere la porta in faccia alle associazioni, agli uomini di cultura, professori universitari, storici, archeologi, architetti, semplici amanti della città che hanno inteso seguire il percorso di partecipazione che il Comitato ha attivato.
Per la cittadinanza attiva, i muri invisibili intorno a Palazzo Carafa si confermano sempre più alti!
Comunque, anche se tardivamente, esprimiamo soddisfazione perché finalmente si sta passando alla via del dialogo da noi proposta ed esprimiamo perciò il fervido auspicio che tale dialogo approdi ad un accordo formale sottoscritto dalle parti che vada nel senso di una salvaguardia e valorizzazione della parte storica e archeologica dell’area e di una netta riduzione della cementificazione prevista”.
Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo
IN DATA ODIERNA IL COMITATO CI SCRIVE:
“E’ stato notificato stamane al Comitato ex Massa – Santa Maria del Tempio l’atto di appello del Ministero dei Beni Culturali al Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar Lecce che annullava il parere definitivo della Direzione BBCC della Puglia sulla questione del progetto nell’area Ex Massa.
Il Comitato esprime piena soddisfazione e auspica che il vaglio del più alto Giudice Amministrativo di questo Paese possa riaffermare che la tutela della storia, della memoria collettiva e dei beni culturali non debbano soccombere dinanzi agli interessi economici. Le prescrizioni che la Direzione Regionale BBCC della Puglia voleva porre sull’area sono un punto di tutela non contrattabile, in linea con l’Art. 9 dei Principi Fondamentali della Costituzione Italiana, che tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Ci auguriamo che il Sindaco fosse sincero nell’attivare il Tavolo, comunque negato al Comitato, di cui si è parlato negli ultimi giorni. Altrimenti, alla luce dell’appello, emergerebbe, in tutta la sua evidenza, che questo Tavolo messo tardivamente in piedi dall’Amministrazione non fosse un tentativo di apertura democratica, ma solo frutto dell’opportunistico tentativo di evitare, all’ultimo minuto, il ricorso appello.
Ci auguriamo che questa guerra giudiziaria avviata dall’Amministrazione conto il Ministero dei Beni Culturali, che probabilmente ha compromesso la chance della citta nella Candidatura a Capitale Europe della Cultura, possa avere comunque l’effetto, seppur non voluto, di giungere ad una piena tutela archeologica dell’area”.
Al di là delle schermaglie giudiziarie, la battaglia politico-culturale del Comitato continuerà con tutti gli strumenti democratici, con l’aiuto e il sostegno di tutti i cittadini che hanno a cuore la città e la sua storia”.
Il Comitato di Tutela dell’Area Ex Massa – Santa Maria del Tempio
Firmato da tutto il Comitato
SEMPRE IN DATA ODIRENA SULLA NOVITA’ INTERVIENE WOJTEK PANKIEWCZ, PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE “VALORI E RINNOVAMENTO”:
“Soddisfazione, insieme a tutto il Comitato di tutela dell’area ex Massa per il ricorso al Consiglio di Stato del Ministero BB:CC. Chiediamo una riqualificazione che abbia pregio urbanistico. Non avveleniamo il rione San Lazzaro con intasamenti e smog. Difendiamo i commercianti superstiti di piazza Mazzini”.
Esprimiamo viva soddisfazione, insieme a tutto il Comitato di Tutela e valorizzazione dell’area ex Massa, per la notizia dei ricorso del Ministero BB.CC: al Consiglio di Stato.
Piazza Tito Schipa è un luogo simbolo della città per la sua importanza strategica di luogo cerniera tra la parte antica della città e la parte nuova e per la sua importanza storica e merita quindi un intervento di riqualificazione che aggiunga pregio urbanistico alla città, bellezza e qualità a un intero tessuto urbano.
E’ assurdo pensare all’ennesimo centro commerciale con l’aggravante di un parcheggio sotterraneo, grandissimo attrattore di traffico.
Chiediamo all’Amministrazione Comunale e alla ditta attuatrice del project-financing di trovare, con accordo bonario, un’altra area per delocalizzare il centro commerciale e il parcheggio, e di potenziare il tessuto urbano di Lecce facendo di Piazza Schipa, invece, un luogo pieno di verde, valorizzando i tanti reperti archeologici, le fondamenta di Santa Maria del Tempio, convento del 1.400, sistemando la tettoia liberty col mercato delle erbe e dei fiori, in uno scenario che comprenda anche la cripta di Santa Lucia, il palazzo Tamborrino, il Castello e il Teatro Apollo.
Un vero luogo di incontro e di aggregazione sociale e culturale per i leccesi e per i turisti e “bene culturale” nuovo da consegnare alle prossime generazioni. Desista, perciò, l’Amministrazione da questa scelta di retroguardia, in contrasto con tutte le visioni culturali e urbanistiche italiane ed europee.
Noi di “Valori e Rinnovamento” ci batteremo a fondo, insieme al Comitato per la tutela dell’area :
1) perché nella parte destinata alla valorizzazione dei reperti archeologici si realizzi un grande parco urbano verde, quale luogo di incontro e di aggregazione sociale e culturale per i leccesi e i turisti. Lecce per quanto riguarda il verde pubblico è l’ultima in graduatoria tra le città capoluogo. Il rapporto, previsto dalla legge, tra superficie a verde pubblico e numero di abitanti, che prevede uno standard minimo di ben 9 mq. , è una vera e propria chimera.
2) 500 posti auto a ridosso del centro di Lecce, sarebbero un potentissimo attrattore di traffico. Dalla tangenziale prenderebbero d’assalto le uscite che conducono al rione San Lazzaro, i Parioli di Lecce per gli alberi e il verde, intasando le strade e avvelenando con lo smog gli abitanti di quel quartiere, che stiamo provvedendo a sensibilizzare.
3) Vogliamo impedire che si dia il colpo di grazia ai commercianti superstiti di piazza Mazzini che si vedrebbero scalzati da un potentissimo concorrente come il Tito Schipa Center. Infatti, nella zona non c’è domanda di nuovi locali commerciali, tantissimo negozi hanno chiuso e i locali sono sfitti o in vendita !”
IN DATA ODIERNA E’ IL TURNO DEL CONSIGLIERE COMUNALE DEL PD PAOLO FORESIO, IL QUALE SULLA QUESTIONECI HA INVIATO IL SEGUENTE COMUNICATO:
“L’ex caserma Massa rischia di diventare una grande tegola sulla testa dei leccesi tra ricorsi, carte bollate e sentenze. Un maxi – contenzioso che ci porteremo dietro per anni, anzi che, forse, lasceremo anche in eredità ai nostri figli, e le responsabilità dell’amministrazione comunale sono tante e precise.
Non entro nel dettaglio della disputa fra Comune, ditta appaltatrice e Sovrintendenza.
Quello che mi preme sottolineare è come l’errore sia a monte: trattandosi, infatti, di un’opera così impattante per il centro della città il tavolo che il sindaco Paolo Perrone si è affrettato a convocare qualche giorno fa forse andava fatto prima.
Non ci voleva, infatti, uno scienziato per capire che quell’area, per dove è ubicata, potesse dare alla luce resti archeologici importanti. Quindi, probabilmente sarebbe stato il caso di mettere prima tutti i soggetti coinvolti intorno a un tavolo per trovare una soluzione e non aspettare inermi che passassero gli anni.
La conseguenza della consueta miopia politica è che oggi ci ritroviamo con un bel buco in mezzo alla città che ha desertificato tutta la zona circostante, dove gran parte delle attività sono state costrette a chiudere o a trasferirsi.
Chiediamoci, infine, se il progetto originario che prevede un centro direzionale e un parcheggio interrato da 499 posti auto, possa ancora essere attuato: nel frattempo, infatti, sono sorte altre aree di parcheggio che vanno o andranno a compensare i posti persi all’ex Caserma Massa (quando, si spera, saranno resi fruibili ai cittadini). Non solo: c’è bisogno di costruire altri locali in centro quando, nella vicina Piazza Mazzini, non si contano quelli sfitti?”
NUOVO AGGIORNAMENTO DEL COMITATO:
Il Comitato per la Tutela dell’area Ex Massa – Santa Maria del Tempio comunica che è pervenuto nei giorni scorsi dal Comune di Lecce il diniego alla richiesta di partecipazione al Tavolo istituzionale, avanzata dal Comitato stesso. Tale Tavolo, come noto, dovrebbe tentare di dare una soluzione alla controversa vicenda della costruzione del centro direzionale e commerciale con parcheggio interrato sull’area archeologica di piazza T. Schipa.
Il Comitato, ancora una volta, esprime rammarico per la volontà dell’Amministrazione eludere le istanze democratiche dei tanti cittadini che chiedono, attraverso il Comitato, una tutela di quell’area storica così preziosa.
La battaglia del Comitato però non può arrestarsi sulla soglia della porta chiusa di Palazzo Carafa. Il Comitato, infatti, ha depositato un esposto all’AVCP (Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici), oggiAggiungi un appuntamento per oggi ANAC, sul project-financing in questione.
In particolare, il Comitato chiede all’Autority di verificare se siano stati rispettati gli artt. 95 e 96 del Decreto Legislativo n. 163 del 12 aprile 2006 che istituiscono la procedura di verifica preventiva dell’interesse archeologico.
Il progetto preliminare dell’opera in questione risulta, infatti, approvato nel 2007 e quindi doveva contenere la documentazione di cui all’art 95 del Decreto Legislativo 163/2006 (documento di valutazione archeologica preliminare). Ove vi fosse stato il mancato assolvimento di questo necessario step, ci troveremmo di fronte ad una grave omissione progettuale e una violazione della legge.
Se si fosse seguita la procedura prevista dalla legge, infatti, si sarebbe potuta verificare per tempo la natura e la consistenza delle strutture archeologiche (già largamente intuibili), evitando di incorrere, ben sette anni dopo, in costosi stop e nella richiesta, del tutto legittima da parte della Direzione Regionale BBCC, di complesse varianti.
Il Comitato ha anche chiesto all’Autority di verificare se siano stati rispettate le prescrizioni del DPR 207/2010 che richiedono particolari requisiti progettuali e soggettivi allorquando si operi in contesti di rilievo archeologico.
Il Comitato per la Tutela dell’Area Archeologica ex Massa
prof. Giovanni Seclì