I COMPAGNI DEL VIETNAM MANGIANO 5 MILIONI DI CANI SUPERATI SOLO DAI COMPAGNI CINESI
Gli abitanti del Vietnam sacrificano ogni anno 5 milioni di cani per mangiarli, quantità superata solo dalla Cina in tutta l’Asia. Lo hanno riferito oggi i giornali vietnamiti.Il coordinatore delle associazioni animaliste in Asia, Le Duc Chinh, ha dichiarato a tre testate giornalistiche : ” Crediamo che il numero effettivo (di cani morti) è ancora alto, perchè i paesi non hanno leggi o regolamenti sul commercio e consumo di carne di cane”. Il mercato interno è fornito di cani allevati nelle aziende agricole ed altri importati di contrabbando dalla vicina Cambogia, Laos e Thailandia, La Cina è il solo paese che batte il Vietnam in questo tipo di commercio, con 10 milioni di cani uccisi ogni anno, con oltre 400 milioni di cinesi che mangiano o hanno mangiato cani. Il Vietnam ha quasi 90 milioni di abitanti, mentre la Cina è la nazione più popolosa del mondo con quasi 1360 milioni di persone.Per fortuna, dichiara Giovanni D’Agata, nessuno ha approvato la presunta commestibilità della carne di cane in Europa anche se i market cinesi vorrebbero commercializzarla con il rischio che la carne potesse finire nei ristoranti cinesi e servita a qualche inconsapevole cliente.
Repubblica Impopolare Cinese: qui si mangiano i cani.
Non sono servite le proteste né le petizioni online, nemmeno la presa di posizione richiesta alla Casa Bianca da alcune associazioni animaliste.
Mangiare cani è cosa consueta in Cina, e nella regione di Guangxi da ormai 76 anni si“festeggia” l’inizio dell’estate con questo festival. Circa 10.000 cani sacrificati per farne carne da abbinare al vino di lychee.
Le foto contenute in un articolo del Sun sono agghiaccianti, pensateci se cliccare su quel link, ritraggono cani chiusi nelle gabbie prima di essere uccisi o cotti e appesi alle bancarelle.
Carni di cane cotte e declinate in diverse specialità, secondo ricette di antica tradizione contadina.
Mangiare cani, per noi, semplicemente non esiste.
Quando sono stata a Pechino, anni fa, scoprendo carne di cane sul menu, pensavo di essere vittima di uno scherzo. Eppure mangiare carne di cane, in Cina, è una pratica diffusa, anche perché sostenuta da diversi miti: in primis quello di accrescere la virilità maschile.
E se da noi il gastronomo Beppe Bigazzi, forse in un eccesso di benpensantismo vegetariano, fu messo alla gogna da “La prova del cuoco” per una battuta sui gatti da mangiare, la nostra mentalità e cultura ci fanno guardare a questo festival come una fonte indicibile di orrore.
Quest’anno le proteste non hanno fatto chiudere il festival, al solito affollatissimo, ma hanno almeno ottenuto che il governo cinese inviasse degli “ispettori” per verificare che i cani non fossero brutalizzati prima di essere uccisi (come accadeva in precedenza) e che i metodi di macellazione non fossero troppo cruenti.
E tra i compiti degli inviati del governo, anche un paradossale “controllo qualità” sulla provenienza del “cibo”, che dovrebbe provenire da allevamenti selezionati, e venduto attorno ai dieci dollari al chilo. Pare però che, nonostante questi controlli, vengano presi cani abbandonati e in pessime condizioni igienico sanitarie, e serviti come tutti gli altri.
Come dire, chi la fa, l’aspetti.
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