Morire senza un tetto a Lecce
Il Comune è in ritardo con l’attivazione di un dormitorio pubblico:
Purtroppo il sentimento di costernazione che proviamo alla notiza dell’uomo senzatetto morto a Lecce non è nuovo per tutti noi. È una tragedia che si ripete, in una città che non è New York e che non dovrebbe, secondo noi, avere difficoltà a gestire queste emergenze.Il Sunia chiede pertanto, ancora una volta, che il Comune di Lecce si adoperi, in tutti i modi possibili, per evitare che simili circostanze si ripetano, anche accelerando con l’attivazione di un dormitorio pubblico, come già avviene in tante città del Paese.
Non possiamo certamente essere tranquilli e sentirci con la coscienza a posto se la situazione attuale per i senzatetto continua a restare così com’è ora.
Apprezzamento va rivolto alla Caritas per l’impegno e l’opera dimostrata nei confronti delle persone in difficoltà, senza soldi per sopravvivere e senza casa.
Pensiamo però che il problema della crisi abitativa che insiste su Lecce possa essere superato attraverso degli interventi urgenti da parte dei servizi sociali comunali, rispondendo subito su come si intenda combattere l’emergenza abitativa di centinaia di persone e nuclei familiari.
Così come pensiamo che il Comune di Lecce debba adoperarsi per redigere un Piano Casa e progettare l’apertura di uno sportello per l’Agenzia delle Locazioni al fine di monitorare esigenze e offerta di civili abitazioni, così come già fanno altre città d’Italia.
Altro capitolo importante: capire se il Comune di Lecce ha a disposizione dei suoli idonei da destinare alla costruzione di nuove abitazioni di Edilizia Residenziale Pubblica, tali da poter presentare un progetto alla Regione Puglia per ottenere i finanziamenti.
L’auspicio del Sunia è che a breve si affronti, con impegno e forza sufficienti, il problema dell’emergenza abitativa per non doverci dolere ancora una volta per altre annunciate e scongiurabili tragedie.
Mario Vantaggiato – SUNIA LECCE
Category: Costume e società