CONTRO LO STERMINIO ECOLOGICO DECRETATO DALL’UNIONE EUROPEA/ Chiamiamo tutti alla vigilanza e alla mobilitazione immediata
(RdL). Scenari apocalittici. Secondo la competente commissione della Comunità Europea gli ulivi del Salento contagiati dalla Xylella dovrebbero essere sradicati e bruciati, compresi quelli sani che si trovano nelle vicinanze: la Regione Puglia ha un mese di tempo per emanare le norme attuative di questa direttiva comunitaria.
Una follia. Poi dice che siamo complottisti…(nella foto di archivio, scattata qualche anno fa da Valerio Melcore, al nostro direttore vicino a un ulivo dal tronco “misterioso” delle nostre campagne, c’è il simbolo della volontà di informare e partecipare per cui in questa vicenda leccecronaca.it sarà sempre in prima fila).
Chiamiamo tutti alla vigilanza e alla mobilitazione immediata!
Già…Prima è arrivata un’epidemia strana, sui generis, se non altro favorita dall’uso indiscriminato dei pesticidi delle multinazionali, poi i primi abbattimenti – campione…Ed ecco l’albericidio di massa legalizzato, lo streminio ecologico decretato dai burocrati di Bruxelles: come se bisognasse ammazzare chi sta male, invece di curarlo, ed è provato che gli alberi possono rigenerarsi e guarire.
Adesso il Salento deve mobilitarsi, ma questa volta davvero e tutti coloro lo hanno veramente a cuore, senza se e senza ma.
Vogliamo sapere che cosa c’è dietro questo che se non è un piano studiato a tavolino, certo è un susseguirsi di passaggi attuativi finalizzati alla distruzione del patrimonio degli ulivi del Salento, così radicati, è il caso di dirlo, nel territorio, dalla storia all’economia, che ne sono l’essenza stessa.
L’agronomo Cristian Casili ha così commentato le ultime notizie:
“Prepariamoci perché il paesaggio salentino e di parliamo di migliaia di ettari coltivati ad ulivo, dieci milioni di alberi (solo nel. Salento) senza soluzione di continuità, cambierà la sua “pelle”, la sua identità e la sua storia.
La profilassi e la cura imposte dall’UE cancelleranno la prima coltura di Puglia e con essa anche quelle forme antropomorfe che ritroviamo disegnate sugli ulivi monumentali, solchi e traccie di una storia millenaria che solo l’ulivo riesce a restituirci. Al trullo, ai casieddhi, ai furnieddhi non potremmo più associare questa meravigliosa pianta.
Se si è arrivati a tanto è sempre per la troppa faciloneria e superficialità con cui guardiamo ai problemi della terra, distratti da tantissimi altri problemi, a volte anche futili. È quello che ha fatto la Regione Puglia, che su Xylella fastidiosa aveva già degli elementi fin dal 2010 e su cui si è andati a tentoni fino ad ora. Si sarebbe dovuto, e comunque si deve procedere, ad uno studio e ad una indagine più approfondita dei problemi che sta vivendo l’agroecosistema ulivo, non solo in merito al batterio Xylella fastidiosa.
In un momento così importante per le economie regionali, in cui agroalimentare e turismo di qualità rappresentano i punti fermi per lo sviluppo e la pianificazione di una Regione che esce ferita da un governo Vendola che, in antitesi a tutto ciò, ha industrializzato i nostri suoli con inceneritori, pannelli fotovoltaici (85%in più del fabbisogno), discariche a cielo aperto, un arcaico e “illegale” piano dei rifiuti, sorridendo al telefono con i “compari” dell’ILVA, a suggellare il suo disinteresse per le vocazionalità di Puglia e la salute dei cittadini.
Ci attendono giorni difficili di lotta e partecipazione sotto la luce ammaliante dell’ulivo”.
Un invito alla magistratura a indagare e alla Regione Puglia a opporsi è invece il primo commento del Forum Ambiente e salute:
“Nessuno tocchi i nostri alberi d’olivo, o d’ogni altra specie, in nome della strumentalizzata Xylella.
La Regione Puglia si opponga all’Europa a difesa del nostro patrimonio naturale e rurale e nessuno cerchi, invece, di nascondere dietro mere Linee Guida dell’Unione Europea le sue responsabilità ed “interessi” volti all’eradicazione del nostro patrimonio arboreo, la Magistratura vigili e continui a indagare in maniera ancora più forte troppe le contraddizioni palesi e intollerabili di tutta questa “strana” vicenda. I recentissimi scandali dell’aviaria e della lingua blu dove delle patologie presunte o strumentali sono state cavalcate per speculare e distruggere fanno suonare un campanello d’allarme che nel caso Xylella deve essere da tutti ascoltato”.
Category: Costume e società