La battaglia del M5S contro gli “affitti d’oro” delle pubbliche amministrazioni pugliesi/ VI RACCONTIAMO DI CHE COSA SI TRATTA. E CHE COSA POTREBBE SIGNIFICARE
( g.p.) Abbiamo pubblicato questa mattina la notizia dell’iniziativa del M5S di Nardò sui così detti “affitti d’oro” di cui siamo venuti a conoscenza.
Apprendiamo in serata che non si tratta di un caso isolato, sporadico, o estemporaneo, ma soltanto della prima, concreta attuazione di un disegno strategico, affidato ai militanti del M5S in tutta la Puglia e che li impegnerà assiduamente nei prossimi giorni.
Crediamo di servire i nostri lettori spiegando in dettaglio di che cosa si tratta, affinché essi possano seguirne attivamente gli sviluppi e partecipare, perché non c’è cosa più bella di un’informazione che si traduce nella lucida consapevolezza e nella adesione partecipata ai processi politici e sociali.
Ci è appena giunto, infatti, un comunicato intitolato “Stop agli affitti d’oro in Puglia. Gli attivisti pugliesi del M5S chiamati all’azione più importante dell’anno: chiedere il recesso degli affitti d’oro come previsto dalla Legge 13 Dicembre 2013 n.137 grazie all’emendamento Fraccaro. Interessati oltre 150 Enti Pubblici solo in Puglia” e firmato dai senatori Maurizio Buccarella, Alfonso Ciampolillo, Daniela Donno, Barbara Lezzi; dai deputati Giuseppe Brescia, Francesco Cariello, Giuseppe D’Ambrosio, Diego De Lorenzis, Giuseppe L’Abbate, Emanuele Scagliusi; dall’euro-parlamentare Rosa D’Amato e da decine di “gruppi territoriali” pugliesi del Movimento fra cui quelli leccesi “Meetup M5S Attivisti Lecce” e “Salentini Uniti Con Beppe Grillo Lecce”, oltre a tanti altri della nostra provincia.
Nel dettaglio, nel comunicato si afferma che:
“Sono centinaia gli attivisti del M5S coinvolti in quella che è da considerarsi una vera e propria operazione salvadanaio per le casse della Regione Puglia, delle immortali Province, dei Comuni e degli Enti spendaccioni: chiedere di avvalersi della Legge n. 137 del 13 Dicembre 2013 per annullare i contratti d’oro di locazione stipulati dalle pubbliche amministrazioni”
e si spiega poi in particolare quanto segue:
“Secondo il testo della Legge Legge 13 Dicembre 2013 n.137 gli amministratori pubblici hanno la possibilità di bloccare da subito, precisamente dal 1 agosto, i contratti di locazione già stipulati ma ritenuti eccessivi come spesa economica.
Ogni amministratore pubblico può decidere in autonomia se ritenere un costo di affitto normale o eccessivo, nella seconda ipotesi ha la facoltà di rinegoziare i costi. La norma sugli affitti d’oro è da considerarsi come un enorme cancellino economico: con la possibilità di recedere da contratti nei quali non sia stata stabilita una scadenza, si potrebbero eliminare milioni di euro dalla lavagna della spesa pubblica improduttiva pugliese, con una tangibile riduzione della pressione fiscale per tutti i cittadini pugliesi. Per sensibilizzare e segnalare gli sprechi gli attivisti di tutta la regione hanno protocollato nella maggioranza dei centri urbani e degli enti locali la richiesta di censire con urgenza tutti i contratti di affitto pubblicandoli on line, con tanto di nome dei contraenti, e di operare l’analisi dei costi.
In tutta la regione sono stati contattati oltre 150 Enti Pubblici locali, segnalando l’esistenza della Legge, senza dimenticare gli Enti con autonomia amministrativa meno conosciuti ai più: Istituti di Ricerca, Parchi, Ordini, Autorità Portuali e ASL hanno tutte ricevuto copia della Richiesta di Adesione alla Legge in oggetto.
Questa è la notizia positiva, quella negativa è che occorre fare presto! I termini per avvalersi della legge in oggetto scadono il 31 luglio: gli enti pubblici possono comunicare, entro tale data il preavviso di recesso dai contratti di locazione di immobili in corso. Il recesso verrà perfezionato decorsi centottanta giorni dal preavviso, anche in deroga ad eventuali clausole che lo limitino o lo escludano. La notizia veramente sconfortante è che buona parte degli enti locali, però, non sono a conoscenza del fatto che possono recedere da contratti particolarmente onerosi, fosse anche solo per rinegoziare integralmente a loro favore i contratti di affitto.
La battaglia del MoVimento 5 Stelle contro gli sprechi e i privilegi, condotta in Parlamento, è la dimostrazione dei risultati che si possono ottenere quando le istituzioni lavorano nell’interesse generale: con l’emendamento sugli affitti d’oro gli sprechi e i privilegi della politica si possono ridurre immediatamente a beneficio di tutti”.
Sempre in serata, abbiamo appreso che, a firma degli stessi sopra ricordati, è già stata inviata alla Regione Puglia, nelle persone del suo Presidente, degli assessori, del presidente del consiglio e dei consiglieri, una precisa richiesta di “recesso dei contratti di locazione di immobili onerosi per la pubblica amministrazione”, con l’invito quanto meno a rinegoziarli, nell’ottica di risanamento delle spese improduttive, e di utilizzo delle risorse risparmiate per il bene comune e l’utilità sociale.
Insomma, in buona sostanza. Regione, Province e Comuni, ma non solo, attenzione, anche le tante società ed i molteplici enti strumentali da essi controllati, negli anni scorsi hanno spesso affittato da privati spazi per le loro attività istituzionali a costi elevati, diciamo così, di mercato, quando non di favore, per i proprietari, si intende.
Il tutto, in maniera uniforme, in quel guazzabuglio pressoché inestricabile di interessi di scambio con cui il sistema della casta ha alimentato sé stesso.
Spesso, per fare un esempio, i Comuni non hanno soldi per gli asili nido, per la tutela del suolo, per l’assistenza alle persone diversamente abili, o vario titolo in difficoltà, per la cultura e per quant’altro riguarda il bene della comunità da essi amministrata; ma poi, regalano in pratica somme ingenti agli speculatori privati, dai quali hanno allegramente affittato spazi per le loro attività amministrative a costi proibitivi.
Per non dire degli interessi che regalano agli speculatori finanziari delle banche con cui hanno contratto mutui – capestro, ma questa è un’altra storia.
Adesso, la legge 13 dicembre 2013, n. 137, contiene una disposizione, frutto dell’emendamento conosciuto come “Fraccaro”, dal nome del deputato del M5S che lo propose, Riccardo Fraccaro, o altrimenti come “norme sugli affitti d’oro”.
Esso consente alle pubbliche amministrazioni di disdire affitti a loro carico particolarmente onerosi, precedentemente contratti presso privati da amministratori compiacenti, oppure di rinegoziarne i canoni.
Il tutto si può tradurre in notevoli risparmi di soldi pubblici, che le nostre città possono certo impiegare meglio, del regalarli agli speculatori privati.
Come abbiamo scritto questa mattina – ma è il caso di ripeterlo – si tratta di un’iniziativa meritoria, che auspichiamo sia presto seguita in tutti i nostri comuni, a cominciare dal capoluogo, ovviamente.
Certo i nostri amministratori possono recuperare fondi anche notevoli, e destinarli ad assistenza, o manutenzione, o iniziative sociali.
Ma ce ne sarà la volontà politica?
Certo, ce n’è adesso la possibilità legale, e fa bene il M5S ad incalzare i responsabili.
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