LITIGA CON L’AMICO E LO UCCIDE A COLTELLATE/ RISOLTO IN POCHE ORE ANCHE L’OMICIDIO DI RACALE. LA RICOSTRUZIONE DEGLI INQUIRENTI
Sembrava quasi uno scherzo la telefonata arrivata ieri al 112 della Compagnia Carabinieri di Casarano, alle 13.14, con la quale un cittadino informava l’operatore della presenza di un uomo che implorava aiuto, ricoperto di sangue, di fronte all’abitazione situata al numero 78 di via Milano, a Racale.
A poche ore dall’efferato duplice omicidio di Porto Cesareo, risolto in ventiquattro ore, come documentiamo nell’articolo in evidenza, gli inquirenti dei carabinieri si preparavano ad un’altra giornata campale, con interrogatori, sopralluoghi, tensioni e l’impegno di ciascun militare per risolvere l’ennesimo omicidio della Provincia di Lecce nel corso del 2014.
I militari immediatamente intervenuti non potevano che assistere il personale del 118 che si adoperava per soccorrere Egidio Paolo Sava, 28enne, di Taviano, ma residente a Melissano, noto alle Forze dell’Ordine per reati contro il patrimonio e gli stupefacenti, che appariva subito in condizioni critiche,
Nelle immediate vicinanze, si aggirava in stato confusionale il proprietario di casa, Francesco Mastroleo, (nella foto) , 37 anni, di Melissano, residente a Racale, anch’egli noto alle cronache per gli stessi motivi, in pantaloncini, maglietta e calzini intrisi di sangue. Immediatamente avvicinato dai militari intervenuti, questi si giustificava dicendo che mentre era in casa si presentava il SAVA, con il quale nasceva un forte alterco. MASTROLEO presentava evidenti tracce di lotta nonché alcune ferite ancora sanguinanti.
Dalle varie testimonianze raccolte nell’immediatezza dei fatti si delineava una vicenda classica: unA lite sfociata in tragedia.
La discussione avviata tra la vittima e l’autore per motivi ancora tutti da verificare. Nelle prime giustificazioni addotte dall’autore e confidate a chi stava con lui in quel momento, pare che MASTROLEO sospettasse che SAVA, suo vecchio conoscente e per un periodo convivente nella stessa casa, di essere il responsabile di alcuni recenti furti che lui avrebbe subito.
Tale ipotesi, tutta da verificare, ha forse armato la mano dell’omicida.
Ecco la ricostruzione degli inquirenti,
La lite si svolge nella parte retrostante della casa, in un piccolo giardino a corte. Lì sono evidenti le prime tracce della lite con molteplici residui ematici repertati dagli uomini del Maresciallo Vito Angelelli e dal medico legale Roberto VAGLIO.
Le tracce continuano in strada. Si fermano nei pressi di un’auto, una Peugeot 206, che poi andrà in fiamme, con la quale il SAVA, già colpito a morte, forse tenta l’ultima fuga.
Le forze lo abbandonano, perde lucidità impatta contro un muretto a ridosso della casa dell’orrore.
Forse viene colpito ancora da MASTROLEO, mentre è alla guida. Abbandona la macchina, tenta l’ultimo sforzo, si accascia esanime tra i rovi riarsi. Lo trovano lì gli operatori del 118. Lo spostano, però, perché dopo poco divampa un incendio che distrugge l’auto e le sue tracce e brucia la vegetazione secca circostante. Non cambia molto in questa tragedia pomeridiana e afosa che segue quella di ieri. Quindici coltellate inferte con forza e determinazione spengono la vita di Egidio Paolo Sava.
Francesco Mastroleo è stato dichiarato in arresto con l’accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi e trasferito al carcere di Bordo San Nicola.
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