LA CRISI DELLE AZIENDE CONCESSIONARIE DI PUBBLICITA’ A LECCE/ CHIESTI AL SINDACO PROVVEDIMENTI URGENTI

| 25 Giugno 2014 | 0 Comments

Le prime hanno già chiuso. Tutte le altre, seguiranno a breve, se non interverranno nell’immediato provvedimenti urgenti da parte dell’amministrazione comunale. Valerio Melcore, presidente di Confartigianato Imprese, a nome di dodici aziende che operano nel settore delle cartellonistica (nella foto, un impianto a Lecce),  li ha chiesti questa mattina, in particolare l’eliminazione del canone concessorio ed il ridimensionamento delle zone a categoria speciale.

Le richieste sono motivate e spiegate in dettaglio, con un puntuale resoconto della situazione, fra pregressi e prospettive, in una lettera inviata a Paolo Perrone e, per conoscenza, agli assessori competenti Attilio Monosi, Severo Martini e Luca Pasqualini.

La pubblichiamo qui di seguito.

Ill.mo Signor Sindaco,

nel ringraziarLa per l’attenzione che ci ha riservato in occasione dell’incontro del 31 marzo u.s., come da intese Le formalizziamo le nostre osservazioni, richieste e proposte in merito alla grave situazione dell’impiantistica pubblicitaria nel Comune di Lecce.

E’ superfluo sottolineare come la gravissima crisi economica, che ormai da anni interessa il sistema economico mondiale, con particolare gravità per il nostro Paese, ha determinato un drastico ridimensionamento del budget destinato dalle aziende alla pubblicità.

Ciò ha inevitabilmente comportato il crollo del volume d’affari delle aziende operanti nel settore dell’impiantistica pubblicitaria.

La situazione è particolarmente grave per i concessionari di impianti per l’affissione diretta, i quali, dopo aver investito considerevoli risorse per ottenere la concessione degli spazi, vedono i propri impianti praticamente inutilizzati per gran parte dell’anno.

In questo quadro di sofferenza dell’intero settore, si è inserito l’insostenibile aumento degli oneri concessori per gli spazi pubblicitari nel territorio comunale: dal 2012, infatti il costo al mq è passato da € 58,33 ad

108,33 (+85,20%!!!).

Se si considera che su ogni impianto grava un costo, per i soli oneri concessori, di circa 700,00 €, a prescindere dalla sua utilizzazione, a cui si devono aggiungere l’imposta sulla pubblicità da pagare al Concessionario per la riscossione DOGRE Srl  € 669,24, si arriva a contare quasi € 1.400,00  a impianto , si comprende perchè, negli ultimi anni, si è registrata una spaventosa morìa di aziende del settore, che hanno chiuso i battenti dopo aver maturato una esposizione debitoria nei confronti del Comune di Lecce per centinaia di migliaia di euro (crediti la cui esigibilità appare problematica, se non impossibile), trovandosi da un giorno all’altro sul lastrico insieme ai propri dipendenti e alle loro famiglie.

Peraltro, le poche aziende che ancora resistono, nel tentativo disperato di recuperare almeno gli investimenti per l’acquisto e l’installazione dei manufatti, si trovano spesso, a loro volta, in una situazione di morosità nei confronti del Comune, mentre altri hanno già chiesto di rinunciare agli impianti.

 

Né sembra migliore la situazione nel settore della cartellonistica fissa, dove, nonostante si cerchi di vendere sottocosto, per cercare almeno di coprire le spese vive, gli impianti rimangono vuoti.

Se non si vuole portare al collasso l’intero settore, con gravi conseguenze dal punto di vista sociale ma con ricadute negative per lo stesso Comune di Lecce, che non potrà certo realizzare le entrate ipotizzate, è necessario procedere ad una profonda revisione  degli oneri a carico delle aziende.

Chiediamo pertanto l’eliminazione del canone concessorio ed il ridimensionamento delle zone a categoria speciale.

Approfittiamo dell’occasione per fare alcune considerazioni relativamente al Nuovo Piano della Pubblicità che, ben lungi dall’apportare decoro e ordine nella città, come fu dichiarato a suo tempo, aumentando in modo abnorme il numero di impianti ha creato maggiore disordine visivo rispetto al passato.

L’aumento insopportabile della tassazione e l’autorizzazione di un numero esagerato di impianti ha finito inevitabilmente col mettere in ginocchio le imprese, che alla fine, come già detto, non riusciranno a pagare le imposte al Comune e, come avvenuto negli anni scorsi, chiuderanno i battenti, con il rischio che lascino centinaia di migliaia di euro di debiti, che il Comune non riuscirà a recuperare.

Rammentiamo che questi rischi, in occasione della redazione del nuovo Piano della Pubblicità, sono stati ampiamente previsti dagli operatori del nostro settore, ma sono rimasti inascoltati.

A tutto ciò si aggiunge il fenomeno degli abusivi e la concorrenza sleale del concessionario privato per le affissioni pubbliche Dogre, che a distanza di un anno e mezzo dall’entrata in vigore del Piano continua ad operare con impianti 6×3 al posto dei previsti 4×3, persino sulle strade dove la pubblicità non è consentita,  mentre nei nostri confronti è stato usato il pugno di ferro.

Con l’occasione, facciamo notare che il concessionario privato Dogre si trova nella strana situazione di essere controllore e controllato e, a differenza degli altri concessionari, non sopporta spese per l’acquisto degli impianti e non paga tasse fisse.

Situazione questa che andrebbe approfondita, e che se aveva un senso oltre un decennio fa, quando le concessionarie leccesi non potevano accedere ai grandi formati, oggi non si comprende perché il Comune tramite un privato si occupi di affissioni, andando peraltro in perdita.

Su questi temi auspichiamo l’avvio di un confronto con la nostra Associazione, assicurando la nostra piena, costante e fattiva collaborazione con l’ente da Lei amministrato, per contribuire a far si che Lecce possa diventare una città bella, pulita, ordinata, dove gli imprenditori  del nostro settore, piuttosto che lottare per la sopravvivenza, possano sostenere adeguatamente la candidatura di Lecce come  Capitale Europea della Cultura.

In questa direzione, siamo certi di poter contare sulla Sua disponibilità e attendiamo di ricevere, quanto prima, un riscontro positivo.

Distinti saluti.

IL PRESIDENTE

Valerio Melcore

 

Aderiscono al presente documento le seguenti aziende:

 

Afficom srl

Api srl

Asia Promo srl

Colors srl

Digital Copy srl

Kreo Surl

Gestipos srl

Grafiche

Pubblicitas sas

Pubblivision srl

SR12 snc

Sud Pubblicità srl

 

 

Category: Cronaca

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