Quello che Vendola e Nicastro non dicono sulla discarica di Corigliano.
L’ordinanza del presidente Vendola in qualità di Commissario Delegato con la quale si rinvia, ancora una volta, l’entrata in funzione della discarica di Corigliano – “casualmente” emanata il 26 maggio, e quindi il giorno dopo le elezioni europee e amministrative – pone almeno due questioni. Una riguarda la tutela della salute e la difesa dell’ambiente, l’altra il problema dei maggiori costi caricati sulle spalle dei contribuenti.
Il Consigliere Congedo scrive: Riguardo la prima, ritengo che non si possa non dare credito alle ampie rassicurazioni date dall’assessore all’ambiente Lorenzo Nicastro nel Consiglio Regionale del 5 maggio 2014 che nella propria relazione ebbe a dichiarare: “Non c’è rischio per la falda, e questo lo dice uno studio del CNR, uno studio conosciuto da tutti, che conosce il Governo regionale, che conosce il Consiglio regionale e che conosce, per il vero, anche Acquedotto di Puglia”.
“Riguardo i maggiori costi, il mancato funzionamento della discarica di Corigliano – secondo i nostri conteggi che ci piacerebbe verificare proprio con il Commissario Vendola e l’assessore Nicastro – costerebbe circa 3 milioni di Euro l’anno.
Con Decreto n. 36/2007 il Presidente Vendola in qualità di Commissario Delegato autorizzò l’impianto complesso di Poggiardo e Corigliano d’Otranto, fissando in 39,00 Euro/ton (oggi 41,51 euro/ton con la revisione) la tariffa complessiva di gestione dei rifiuti indifferenziati per il procedimento globale di biostabilizzazione e selezione meccanica nell’impianto di Poggiardo ed il trasporto e lo smaltimento del rifiuto biostabilizzato nella discarica di Corigliano. Attualmente nell’impianto complesso di Poggiardo si effettua solo biostabilizzazione e selezione, ciononostante il prezzo di conferimento è rimasto invariato a 41,51 euro/ton.
Causa l’attuale indisponibilità della discarica di Corigliano (sebbene i lavori di realizzazione siano partiti di pari passo con quelli degli impianti di Poggiardo), quindi, il ciclo di gestione dei RSU indifferenziati prodotti dai Comuni del bacino d’utenza Lecce 2, prevede: 1) Il conferimento dei rifiuti all’impianto complesso di Poggiardo, la biostabilizzazione e la separazione dei metalli e della frazione sopravaglio (FSC) destinata alla produzione del CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti); 2) La pressatura e il trasferimento della frazione sopravaglio (FSC) all’impianto di produzione del CDR di Cavallino; 3) Il conferimento della frazione sottovaglio stabilizzata (RBD) alla discarica di Ugento, esterna al bacino LE/2. Per questo il Commissario Delegato ha autorizzato una tariffa di 70,14 euro/ton.
La frazione RBD smaltita ad Ugento è circa il 35% in peso dei rifiuti in ingresso a Poggiardo, per cui il costo di conferimento è di circa 24,50 euro/ton (35% di 70,14 euro) mentre quello di trasporto è di circa 9 euro/ton (35% di 26,50 euro/ton).
Pertanto, alle Amministrazioni (e quindi ai cittadini) dei Comuni del bacino d’utenza Lecce 2, costa circa 75,00 euro/ton invece degli originari 41,51 euro/ton, quindi 33,5 euro/ton in più. In altri termini, il mancato funzionamento della discarica di Corigliano deciso dalla Regione costa ai contribuenti oltre 3 milioni di Euro l’anno (moltiplicando il costo di 33,5 euro/ton per le 95.000 tonnellate annue)”.
Questo è quanto dichiarato dai Consiglieri regionali del PDL/FI alla Regione Puglia Erio Congedo, Aldo Aloisi, Antonio Barba e Luigi Mazzei hanno diffuso la seguente nota in merito all’ennesimo rinvio dell’entrata in funzione della discarica di Corigliano d’Otranto.
“Ovviamente, ” aggiungono i Consiglieri “attendiamo fiduciosi di essere smentiti dai conteggi di Vendola e Nicastro, e con questo intento abbiamo indirizzato loro una interrogazione urgente”.
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